16 Giugno 2015
15:57
Cassano dopo il ballottaggio: “più la politica sta ai margini e meglio è”
VALENZA – L’ex sindaco di Valenza, Sergio Cassano, non fa drammi per la sconfitta maturata alle urne. Il rammarico sull’esito finale però c’è eccome. Un po’ la punizione dei cittadini, un po’ le dichiarazioni politiche delle ultime ore di avversari e non, hanno reso ancora più amaro il congedo di Cassano che ha raccontato in questa intervista il suo giudizio sul ballottaggio e sul giudizio espresso dai cittadini, cominciando da chi l’ha battuto, Gianluca Barbero: “Barbero si è mosso con una logica di sinistra, come una grande armata che ha travolto tutto. Si è agito con una chiara azione politica. A lui mando tanti auguri anche se non ha mai risposto alle tante problematiche che ho sollevato. Sarebbe stato meglio se avesse chiesto quali sono stati i vecchi errori per evitare di ricommetterli. Per quanto mi riguarda io ho amministrato con impegno e ho portato a casa risultati ora sotto gli occhi di tutti. Mi spiace solo che i cittadini non abbiano riconosciuto questo aspetto e abbiano valutato solo sotto il profilo politico”.
Di questo Cassano è convinto, riportando “una frase bellissima che mi disse Sposetti, storico personaggio del partito comunista, quando venne a inaugurare una mostra dedicata al’Unità, mostra peraltro voluta da me. Lui mi disse: ‘sindaco so che lei ha lavorato bene. Prenderà sberle dall’opposizione e dai suoi, ma avrà il consenso dei suoi cittadini’. Io purtroppo questo consenso l’ho avuto solo a metà. Evidentemente non avrò fatto bene per i miei cittadini. Ho l’umiltà per dire così. Però mi spieghino perché ho messo a posto il bilancio, il sociale, l’Uspidalì, il teatro, tante cose. La piscina era una questione che si stava risolvendo, ma sembrava che per i valenzani ci fosse solo il problema della piscina, ben vengano questi problemi visto che gli altri non ci sono più, a quanto pare”.
Rispetto ai primi scricchiolii nel centordestra per le scelte degli apparentamenti Cassano ha replicato così: “io con la mia testa forse avrei preso posizioni forse diverse, ma poi ho dovuto adeguarmi al volere politico perché i politici ragionano in maniera diversa. L’apparentamento con Merlino, perché è di questo che si parla, è figlio della consapevolezza di quella parte politica del buon lavoro fatto in questi 5 anni. Poteva andare dall’altra parte ma ha deciso di rimanere con noi. Le primarie in pratica noi le abbiamo fatte in corso d’opera. Ci siamo proposti all’elettorato con varie candidature. Le primarie del centrosinistra invece sono state mascherate con Siepe, prima tirato fuori e poi rimesso dentro, e con l’estromissione di Milano. Spero che ora non giochino a Monopoli anche nell’amministrare perché in quel caso ci penserà la Corte dei Conti a metterli in riga e lo farà molto presto. In questo senso una pratica di infrazione per quanto fatto prima è già avviata”.
Cassano ha già annunciato che lascerà il consiglio comunale e cederà il suo posto a un altro: “visto che non vengo accettato è bene che vadano avanti gli altri. Questo è il metro usato quando ero nel consiglio direttivo della Ferrari e quando ero in Expo Piemonte. Faccio presente che in Expo mi dissero: ‘fatti da parte benché tu abbia lavorato bene’. Sono quelle cose che mi sconcertano ma io non sono affamato né arrocato al potere. Ho tante passioni nella vita, mi piace coltivarle e la vita non è così tanto lunga da poter soddisfare un affamato di curiosità come sono io”.
Infine i ringraziamenti amari e non: “la cosa che più mi ha amareggiato in questa tornata amministrativa è che io non ho trovato chi ha usato la parola ‘grazie’. Ho solo trovato persone che denigravano a prescindere, forse per frustrazione. Qualcuno dai banchi della maggioranza continuava a sputare veleni senza una motivazione precisa perché evidentemente aveva problemi personali. Io se devo dire grazie lo faccio rivolgendomi ad alcuni dirigenti, al dirigente Riccardo Massola, un simpatico comunista, che si è messo a disposizione. Lavorando in sinergia con lui abbiamo fatto grandi mostre e non so se ne vedrete ancora tante perché ci vuole tanta testa, occorre saper fare squadra. Io posso dire grazie ai dirigenti, al personale, ai messi, alle persone verso le quali c’è stata molta educazione e molto affetto e da loro sono stato ricambiato. Ho detto grazie anche a Soban anche se nell’intervista poteva fare un mea culpa un po’ più profondo su una cosa che avevamo condiviso sebbene, è vero, non ha poi dato i suoi frutti. Per il resto, apparentamenti o no, sono tutte cose che appartengono alla politica perché in quel momento pensavo che potesse avere un ruolo. Ma posso dire che più la politica sta ai margini dell’aspetto amministrativo e meglio è“.
E forse anche per questo Cassano dalla politica si tirerà fuori.
Fabrizio Laddago