6 Luglio 2015
22:00
La Cia sull’apertura della caccia: “numerose le problematiche che investono l’agricoltura”
PROVINCIA – Prosegue il confronto tra agricoltori e cacciatori e il dibattito si fa sempre più vivo. Il tema che più interessa il mondo agricolo non è legato solamente alla disciplina del periodo di apertura della caccia, quanto piuttosto un ragionamento più complessivo che investe 365 giorni di attività agricola. I cinghiali e i caprioli, i daini e le minilepri, le volpi e le nutrie per arrivare ai piccioni lasciano i segni tutto l’anno, stanno arrivando anche i ghiri che negli impianti di nocciole arrecano danni rilevanti.
Il territorio della provincia di Alessandria è composito essendo formato da molte realtà con regole diverse, l’agricoltura nel Casalese nello specifico si sviluppa fra il Parco del Po e il Parco del Sacro Monte di Crea, fra le zone contigue e le aree di ripopolamento e cattura per finire sui territori dove si sviluppa la libera caccia, quindi il problema del giorno dell’apertura della caccia, pur importante, non è l’unico problema.
“L’apertura della caccia è una questione parziale – spiega Germano Patrucco, direttore Cia Casale Monferrato -; il mondo agricolo e i nostri imprenditori devono fronteggiare difficoltà relative alle più svariate specie di animali che arrecano danno durante tutto l’anno in alcune zone le aziende hanno abbandonato coltivazioni quali il mais, ma non va meglio per il girasole che in fase di maturazione viene assalito dai piccioni che spesso azzerano la produzione, territori limitrofi ai parchi di fatto vedono l’assalto dei cinghiali che poi rientrano nelle zone protette in attesa di nuove incursioni. Il rapporto con il modo della caccia non sempre vede le parti concordare su tempi e procedure, ma certo è che il mondo agricolo su cui i cacciatori svolgono la loro attività ludica è ben conscio che solo un chiaro programma definito fra le varie componenti, enti pubblici(Stato, Regione,Provincia) amministratori locali(sindaci, amministratori di enti quali i parchi), associazioni venatorie possano dare risultati che permettano all’azienda di restare sul territorio altrimenti restando contrapposizioni domani il nostro territorio sarà fatto solo di boschi e incolti, e tutti gli sforzi che, nell’anno di expo e di Unesco, vengono fatti saranno del tutto inutili.
“Gli ungulati, sono diventati un problema di ordine pubblico – commenta Gabriele Carenini, presidenze zona Cia Casale Monferrato – : gli incidenti stradali causati dall’attraversamento di cinghiali e caprioli sulle strade toccano gli aspetti della sicurezza, per questa e altre ragioni è previsto un incontro in Prefettura per verificare quali sono stati i passi fatti dall’iniziativa di raccolta firme che portò più di 13.000 cittadini a sottoscrivere la petizione nel 2013.
L’incontro, richiesto e coordinato a livello nazionale dalla Cia, coinvolge le Prefetture di tutta Italia e si svolgerà il prossimo 13 luglio. Ad Alessandria sono in programma iniziative che spieghino ai cittadini la gravità del problema.