Autore Redazione
giovedì
7 Ottobre 2021
05:42
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Politica - Alessandria

Regione Piemonte fissa i limiti allo scarico dei Pfas. M5S: “Lo si poteva fare già 18 mesi fa”

Regione Piemonte fissa i limiti allo scarico dei Pfas. M5S: “Lo si poteva fare già 18 mesi fa”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Un passo avanti per la tutela dei cittadini ma non sono soddisfatto”. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Sean Sacco ha commentato così il sì della Regione Piemonte all’emendamento che impone limiti allo scarico delle sostanze perfluoroalchiliche (i Pfas), “sostanze note per essere sostanze persistenti, mobili, bioaccumulabili e in molti casi tossiche per l’organismo umano ha sottolineato il politico alessandrino. Questi limiti potevano essere emanati già un anno e mezzo fa e questo dimostra quando le decisioni politiche possano entrare in contrasto con il diritto costituzionale di tutela della salute. Sarò soddisfatto solo quando i limiti tenderanno allo zero strumentale, quando verrà eseguito un biomonitoraggio strutturale e continuativo sulla popolazione residente e proseguirà lo studio di correlazione tra le patologie e la presenza di inquinanti prodotti dalle attività in loco. Quando in assenza di limiti verrà applicato davvero il principio di precauzione e quando la tutela della salute e dell’ambiente verranno al primo posto. Sono qui per portare avanti tutto questo, perché è la cosa giusta”.

“Più di un anno e mezzo fa” ha aggiunto Sacco “chiesi all’assessore Marnati e al Presidente Cirio una norma regionale per porre dei limiti agli scarichi alle sostanze perfluoroalchiliche (i PFAS), ricevendo questa testuale risposta: “Serve un intervento chiaro da parte del Governo, perché le competenze legislative per regolamentare questo tema sono statali”. Pretendevo l’intervento della Regione per diversi motivi. In primis perché la Solvay aveva chiesto il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’aumento della produzione del cC6O4 e, in questa delicata fase, l’intera provincia di Alessandria si è trovata abbandonata a trattare con una multinazionale di rilievo mondiale, senza l’adeguato supporto normativo. Perché dal 2019 i monitoraggi ambientali evidenziano una situazione di inquinamento diffuso da PFAS nella falda interna e esterna allo stabilimento, nel Bormida e in alcuni acquedotti idropotabili della zona. Perché a Spinetta Marengo, a tre chilometri dal Polo chimico, ci si ammala di più che nel resto del Piemonte. Ho combattuto affinché la Regione Piemonte agisse per tutelare i cittadini di Spinetta Marengo e non solo, sapendo sin dall’inizio che, per particolari condizioni presenti nel proprio territorio, la Regione ha sempre e comunque la facoltà di porre dei limiti ambientali più tutelanti rispetto al contesto normativo nazionale”.

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