22 Febbraio 2022
17:05
Ravetti soddisfatto per emendamento che consolida ospedale di comunità di Ovada ma “non basta”
PIEMONTE – “Non mi convince l’impianto della delibera sulla programmazione sociosanitaria relativa alle Case di Comunità, agli Ospedali di Comunità e alle Centrali Operative Territoriali, come non mi ha convinto il metodo utilizzato per predisporla: mancato coinvolgimento dei territori e di tutti i soggetti interessati e un confronto difficoltoso con il Consiglio regionale. Avremmo potuto mandare all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per chiedere l’approvazione del Ministero un progetto articolato e dettagliato, basato sulle effettive necessità di tutti i territori piemontesi, invece il centrodestra invierà una scatola che rischia d’essere vuota” ha dichiarato il Consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Ravetti.
“In Commissione prima e in Aula oggi – ha continuato Ravetti – abbiamo provato a migliorare l’elenco di indirizzi, che l’Assessore alla Sanità ci ha sottoposto, con proposte e correzioni che abbiamo raccolto attraverso l’ascolto delle vere esigenze dei cittadini. In questo quadro, in riferimento all’ASL di Alessandria, sono soddisfatto che sia stato approvato il mio emendamento che, con un ulteriore finanziamento, prevede il rafforzamento e il consolidamento, dell’Ospedale di Comunità già inserito nell’edificio dell’ospedale civile di Ovada in via Ruffini”.
“Purtroppo – ha aggiunto Ravetti – questo non cancella il fatto che si sia persa un’occasione, che sia mancato il dialogo con i Sindaci, i sindacati, gli Ordini professionali e le associazioni di volontariato, e soprattutto, che non si sia tenuto in alcun conto il tema del personale che dovrà lavorare in quelle strutture e farle funzionare. Rischiamo così di avere contenitori più belli, ma senza risorse umane e tecnologiche”.
“Per la città di Alessandria e per i paesi del distretto alessandrino speravo di poter approfondire proposte alternative al Patria di via Pacinotti, così come potevamo studiare insieme opzioni più utili nei paesi di collina del tortonese, dell’acquese e del casalese o nelle valli del distretto novese – conclude Ravetti – ma tutto questo non è stato volutamente reso possibile”.