Autore Redazione
mercoledì
2 Marzo 2022
07:13
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Politica - Alessandria

Nato e Russia pari son. «Ma anche … no»

La polemica interna al Pd per la manifestazione di sabato scorso
Nato e Russia pari son. «Ma anche … no»

ALESSANDRIA – Pubblichiamo il commento politico realizzato dal giornalista Maurizio Scordino sui recenti fatti legati all’Ucraina. Sabato le differenti posizioni dei componenti del Partito democratico durante la manifestazione per la pace ad Alessandria hanno suscitato le riflessioni di Scordino che riportiamo di seguito:

Se si volesse dare un consiglio non richiesto a Giorgio Abonante, candidato sindaco per il Partito Democratico alle prossime amministrative di Alessandria, sarebbe quello di andare a lezione da Maurizio Crozza, su come non si fa una campagna elettorale.

È molto probabile che non lo ascolterebbe, ma vale la pena di provare lo stesso. I fatti, come ha ben spiegato ieri da RadioGold, sono ormai noti: Rapisardo Antonucci, segretario dei dem alessandrini, ha una presa di posizione obiettivamente intelligente riguardo la manifestazione che si intendeva svolgere (e che si è svolta) lo scorso sabato in piazzetta della Lega, solennemente intitolata come da striscione sotto il palco: “Né con la Russia, né con la Nato”.

Una chiamata di popolo in piazza, quindi, a favore della pace tra le due più importanti repubbliche della ex Unione Sovietica (il riferimento non è casuale): la Russia e l’Ucraina, oggi in guerra tra loro.

Tuttavia, siccome è stata la Prima a invadere la Seconda – riteneva di pensare correttamente Antonucci –   scatenando una guerra in Europa, la Forza Militare eventualmente deputata a intervenire contro l’invasore è proprio la Nato.

Motivo per cui, il (presunto) responsabile locale del PD, credendo ancora più ingenuamente che fosse suo compito dettare – come si diceva una volta – la linea del partito, ha fatto presente che la parte giusta dalla quale stare, per i propri iscritti e militanti, tanto più se candidati a ruoli istituzionali: «(…) è quella dell’Ucraina, dell’Europa, della Nato».

Ergo, nessuna adesione dei Democratici di casa, a iniziative del tipo: “Nato e Russia pari son”. Detto ciò, forse per far meglio comprendere agli alessandrini che vorrebbe amministrare nei prossimi cinque anni, quanto poche, ma estremamente confuse, siano le idee all’interno della propria parte politica, il candidato sindaco Abonante si è invece subito presentato all’appuntamento. Seguito a ruota da numerosi altri big (si fa per dire) di partito, volenterosi anch’essi di riuscire nell’impresa assai semplice, per la verità, di rassicurare il ricandidato sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sulla compattezza per così dire un po’ fluida che abita presso il civico 14 di via degli Inviziati, ad Alessandria.

Un’azione unitaria, in questo caso per davvero quella di Abonante e compagni, intesa verosimilmente ad agganciare ancora una volta il Pd agli slogan più demagogici e populisti, figli di quella deriva qualunquista con la quale, in un passato che non si ripeterà, gli alleati di governo giallo-rosso hanno raccattato milioni di voti nell’intero Paese.

Una strategia elettorale intesa a guadagnare facili consensi, che il partito di Enrico Letta, incapace di elaborarne una propria, rincorre da anni sia pure con esiti fallimentari.

La stessa incapacità che ha dimostrato sabato scorso Giorgio Abonante, di capire che l’equiparare la Russia guidata da un leader totalitario come Vladimir Putin – sospettato di essere il mandante di decine di omicidi verso oppositori e giornalisti – a un Organismo militare, ma con a capo non a caso un civile, nominato a rotazione tra Democrazie compiute  e alleate in un patto che è stato in grado di garantire, per settant’anni ininterrotti, la pace in Europa, sia una pura idiozia prima ancora che un suicidio politico.

Considerare nel terzo millennio la Nato alla stregua della Cia o del Kgb equivale, infatti, a un’assurdità che apparteneva agli anni di piombo e che si pensava ormai superata.

“Né con la Russia, né con la Nato” è uno slogan che se non fosse per la tragedia vissuta in queste ore da civili innocenti, rimanderebbe alle imitazioni (in chiave contraria) del Walter Veltroni interpretato da Maurizio Crozza (https://www.youtube.com/watch?v=lDAtmNh8LwA)

durante la campagna elettorale nazionale – finita con la sconfitta dell’ex sindaco di Roma – del 2008.  Quella del nuovo partito “ma … anchista”, che all’interno del suo improbabile programma di governo, in caso di vittoria prometteva di occuparsi «dei problemi dei giovani sfruttati, ma … anche di quelli degli industriali che li sfruttano».

Se Abonante si andasse a rivedere quelle gag, forse riuscirebbe a comprendere meglio come quel «no alla Russia, ma … anche alla Nato», sia una battuta che non fa ridere.

Magari è vero che qualche voto in più glielo potrebbe anche portare, ma … anche no”.

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