Autore Redazione
lunedì
21 Marzo 2022
19:24
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Politica - Alessandria

L’Alessandria che verrà secondo Abonante e la coalizione progressista: “Ballottaggio? No apparentamenti”

L’Alessandria che verrà secondo Abonante e la coalizione progressista: “Ballottaggio? No apparentamenti”

ALESSANDRIA – “La comunità alessandrina deve rialzare la testa“. Si è presentata così la coalizione progressista a sostegno di Giorgio Abonante alle prossime elezioni amministrative: sarà composta dal Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa Verde Verdi, Moderati, lista Abonante per Alessandria e Alessandria Civica. “Il frutto di 5 anni di lavoro insieme all’opposizione” ha rimarcato il candidato sindaco “non presentarci uniti avrebbe rappresentato un fallimento. A chi dice che facciamo parte di una coalizione ampia, con idee diverse, rispondo che politica è anche compromesso che, se fondato da principi nobili, rappresenta un valore aggiunto. Altrimenti si sfocerebbe nel fanatismo”.

E se per il programma e per i singoli candidati delle varie liste al prossimo consiglio comunale occorrerà aspettare al massimo due settimane sono già diversi i temi sul tavolo sui quali Abonante ha preso una posizione netta, a partire dalle strategie in caso di ballottaggio: “Ovviamente speriamo di vincere al primo turno ma, in caso contrario, non ci saranno apparentamenti ha rimarcato AbonanteQuesta è la coalizione che si presenterà anche al secondo turno. Quando il consiglio comunale si sarà formato, però, non siamo contrari al dialogo con altre forze politiche se ci saranno le condizioni sulla base di obiettivi condivisi, come la soluzione al problema bilancio o sul nuovo ospedale. Si potrebbe aprire una fase di maggior collaborazione ma, ripeto, solo quando il consiglio comunale sarà costituito, non prima”.

Capitolo mobilità, rigenerazione urbana e teatro: “Non siamo i fanatici della chiusura totale del centro ma, in caso di vittoria, in due anni piazza della Libertà dovrà essere rigenerata, anche senza una chiusura totale al traffico, ma dovrà essere di nuovo vissuta dai cittadini. Serviranno telecamere di controllo ai varchi. Giardini Pubblici? Ormai per i cittadini rappresentano solo un ricordo. La loro riqualificazione è legata a quella del Teatro Comunale. L’arrivo di 10 milioni è certamente un fattore positivo ma, ad oggi, non sappiamo in che condizioni è. A mio avviso è stato sorprendente vederlo chiuso in questi 5 anni, dopo che negli anni precedenti tutto era stato bonificato ed erano stati riaperti il foyer e le sale Ferrero e Zandrino. Il dialogo coi cittadini non dovrà mai mancare. Dobbiamo evitare lo spopolamento dei sobborghi. In caso di vittoria si può installare, penso in tempi abbastanza rapidi, una linea di trasporto diretto tra Spinetta e Alessandria, con una corsia dedicata, così da stimolare una relazione più virtuosa tra la Fraschetta e il centro. Per i sobborghi a sud di Alessandria occorre favorire una linea di collegamento con corso Acqui e corso Carlo Marx. Alessandria ha anche il problema dei tanti luoghi ormai vuoti e che una volta rappresentavano un valore. Serve un forum permanente con soggetti pubblici e privati per definire insieme lo sviluppo urbanistico della città. Noi siamo d’accordo con la costruzione del nuovo tribunale ma non dobbiamo tralasciare la struttura che ora lo ospita, così come quella di piazza Turati che oggi ospita l’Agenzia delle Entrate, destinata a trasferirsi. E infine ci batteremo per evitare quell’idea folle di abbandonare Palazzo Borsalino. Giusto che l’Università costruisca un nuovo campus ma non si può lasciare vuoto un immobile così importante per il centro di Alessandria e che, tra l’altro, a breve ospiterà al piano terra il nuovo Museo Borsalino”.

Abonante ha poi criticato il progetto Smart City: “Subito come opposizione avevamo contestato l’operazione, un mix di funzioni e servizi che poco hanno a che fare tra loro. Aral ha presentato un piano industriale interessante ma in controtendenza rispetto alla Smart City. L’attuale amministrazione ha sbagliato a presentarlo a pochi mesi dalle elezioni. Serve un porta a porta ragionevole, che parta dalla periferia. Dopo la vittoria del centrodestra il porta a porta fu smantellato, in favore di una raccolta sulle strade risultata costosissima. Come agire se vinceremo noi? Con gli utili dello smaltimento prodotti da Aral si potrebbe finanziare il porta a porta, tutto dipenderà con la fine della fase di concordato della stessa Aral. E comunque una parte del progetto Smart City è già stata pagata dai cittadini con circa 300 mila euro di consulenze. In cinque anni questa amministrazione non ha sostituito un cassonetto, non è cambiato nulla e la città è più sporca”. 

“In tutte le classifiche Alessandria è sul fondo” ha rimarcato il segretario cittadino del Pd Rapisardo Antinuccivogliamo invertire la tendenza. Serve maggior coinvolgimento dei cittadini, cambiare il volto di Alessandria attraverso elementi importanti e finora non valorizzati come il teatro e la Cittadella e, infine, concentrarsi sulla tutela delle persone più deboli”.

“Il programma Alessandria 2030 rappresenta una visione di futuro vera” ha aggiunto il capogruppo M5S Michelangelo Serra “Alessandria deve recuperare un ritardo di 20 anni. Noi abbiamo fatto una opposizione costruttiva e vogliamo che, in futuro, le persone ai vertici siano scelte in base alle loro competenze. La cittadinanza dovrà essere sempre coinvolta nelle scelte, in caso di successo non mancheranno incontri periodici. Nella nostra coalizione nessuno teme il cambiamento. Smart City? Il metodo è stato completamente sbagliato. Si è approvato un pacchetto costosissimo che impatterà per anni sui bilanci di Amag e basato su un sistema di raccolta rifiuti anacronistico, con meno bidoni. E anche su questo tema non è stata coinvolta la cittadinanza”.

“Abonante è un ottimo candidato civico” le parole di Diego Malagrino, dei Moderati “che parla il linguaggio della gente. Arriviamo da un periodo difficile, coi cittadini sempre più lontani dalla politica. Dovremo essere intercettare i tanti scontenti e tenere alta l’attenzione sulle periferie e i sobborghi”.

Secondo Giulia Bovone, di Europa Verde-Verdi “Alessandria è una città ancora a misura d’uomo. Serve dar vita a un circolo virtuoso per riqualificarla”. Per Elisabetta Campese, di Alessandria Civica, “la città deve recuperare l’umore e sorridere al nuovo”.

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