28 Marzo 2022
15:34
Sanità Piemonte, assessore Icardi: “No rischio commissariamento grazie al grande sforzo della Regione”
PIEMONTE – “Non c’è rischio di commissariamento per la Sanità piemontese”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi durante l’ultima seduta della Commissione dedicata al parere consultivo sul Bilancio di previsione finanziario 2022-2024. “Nonostante le difficoltà del 2021, secondo anno segnato dalla pandemia e dal suo impatto, il conto economico della Sanità piemontese risulta in equilibrio, con un valore complessivo della spesa di circa 9.5 miliardi di euro, grazie al grande sforzo messo in atto dalla Regione con il supporto di tutte le Aziende sanitarie del territorio”.
“Sulla base dei dati rilevati al quarto trimestre – ha spiegato l’assessore – a fronte di una spesa aggiuntiva di 476.4 milioni di euro, il Servizio sanitario regionale risulta in equilibrio con un attivo di 24.8 milioni di euro, frutto di una compensazione realizzata principalmente con risorse regionali”. In particolare, sono state utilizzate per 1/3 le risorse arrivate dallo Stato (134 milioni) e per 2/3 risorse recuperate dalla Regione e dalle Aziende sanitarie (342,4 milioni), attraverso il proprio fondo sanitario regionale e le entrate da payback che le case farmaceutiche versano alle Regioni a seguito del superamento del tetto di spesa sui farmaci (131,2 milioni), economie, ottimizzazioni contabili e donazioni (91,2 milioni) e attingendo a risorse proprie Fesr (120 milioni).
“Uno sforzo enorme per le energie della Regione – ha sottolineato – che anche nel 2021 ha dovuto fare i conti con i costi sociali e sanitari della pandemia: 648 milioni di euro è il prezzo pagato dalla Sanità piemontese per fronteggiare il Covid lo scorso anno. Una cifra di cui solo la metà (circa 333 milioni) è stata compensata da risorse statali, mentre la quota restante (315 milioni di euro) è stata interamente a carico della Regione e delle Aziende sanitarie del territorio”.
“È fin da ora evidente – ha aggiunto – che per affrontare il 2022 sarà determinante il contributo del Governo, dal momento che per far quadrare i conti del 2021 le Regioni hanno attinto a tutte le loro forze. Sui costi futuri, peseranno in modo importante l’aumento dei costi energetici e le sfide da affrontare, che sono molte: l’incognita di una possibile recrudescenza della pandemia; il recupero dell’attività ordinaria, penalizzata da due anni di emergenza sanitaria; la necessità di ridurre le liste d’attesa e di sviluppare la rete della medicina territoriale; potenziare il personale sanitario attraverso stabilizzazioni e turn over, valorizzare le nuove strutture che verranno realizzate con i fondi del Pnnr, che senza adeguato personale rischiano di restare strutture all’avanguardia ma vuote”.