14 Aprile 2022
13:55
400 mila euro alle associazioni antiabortiste, Cgil Piemonte dice no: “Regione faccia applicare la 194”
PIEMONTE – La Cgil del Piemonte si è schierata contro l’iniziativa della Regione “Vita Nascente“, promossa dall’assessore Maurizio Marrone: un fondo di 400 mila euro da destinare alle cosiddette associazioni pro-vita. Il sindacato ha sollecitato tutte le forze politiche in consiglio regionale “al rispetto di una legge fondamentale per la parità, la libertà e la sicurezza di tutte le donne. Chiediamo alla Regione Piemonte di far applicare la Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza in tutti gli ospedali della Regione, garantendo così alle donne che decidono, in piena autonomia e consapevolezza di esercitare il proprio diritto all’interruzione di gravidanza. Ad oggi non solo a Torino, ma in numerosi ospedali delle provincie piemontesi l’alto tasso di obiezione di coscienza dei medici non garantisce alle donne la possibilità concreta di scegliere l’interruzione di gravidanza”.
“L’iniziativa dell’Assessore Marrone è un’ulteriore conferma che la Regione Piemonte non intende applicare e rispettare la 194, da tempo sotto attacco da parte di chi pensa che la denatalità si combatta convincendo/costringendo le donne a fare figli”.
“Sarebbe necessaria, invece, una politica che si occupi del sostegno alla genitorialità, di consultori pubblici che funzionino per le esigenze delle donne in tutto l’arco della propria vita, di asili nido accessibili e con orari adeguati alle esigenze di chi lavora, rispettando la autodeterminazione delle donne di scegliere se e quando fare figli” ha detto Anna Poggio, della Segreteria Regionale Cgil Piemonte “la linea della Regione antiabortista non si è manifestata solo oggi ma già nell’anno scorso, consentendo l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori e ostacolando l’applicazione dell’interruzione di gravidanza con metodo farmacologico”.