Autore Redazione
venerdì
13 Maggio 2022
10:58
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Politica - Valenza

La Cresima e il sindaco con la fascia tricolore. Il disappunto di Costanza Zavanone

La Cresima e il sindaco con la fascia tricolore. Il disappunto di Costanza Zavanone

VALENZA – Costanza Zavanone, ex vicesindaco di Valenza, non ha gradito la presenza del sindaco, Maurizio Oddone, sull’altare, in forma ufficiale, con fascia, durante la cerimonia di somministrazione di un sacramento: la Cresima. Il disappunto nasce da una commistione, ritenuta non opportuna, tra Stato laico e Chiesa. Da tutto questo nascono le considerazioni che pubblichiamo di seguito:

Di  fronte a un problema di carattere pubblico credo sia necessario reagire pubblicamente, anche da cattolica quale io sono.

Il problema in questo caso è il clericalismo crescente, che il Papa da tempo sta segnalando con forza, denunciandone il carattere degenerativo rispetto alla fede. “Il male più grande della Chiesa attuale è la mondanità della Chiesa (…) Questa mondanità spirituale della Chiesa fa crescere il clericalismo, una cosa perversa della Chiesa(…) Nel clericalismo l’ideologia prende il posto del Vangelo” afferma Papa Francesco.

Cos’è il clericalismo? Dice il Vocabolario Treccani “E’ l’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione attiva e determinante del clero e del laicato cattolico al governo dello stato; l’atteggiamento di chi sostiene la preminenza della Chiesa nella società”. Chiarito che il clericalismo è legato all’idea di Chiesa come potere e non ha nulla a che fare con la fede, sappiamo che nei secoli ha prodotto danni e tragedie nelle società in cui è prevalso (e in cui prevale, in altri ambiti religiosi).

Ma nel nostro tempo presente cosa comporta un simile atteggiamento? L’articolo 7 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: “ Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.  Questo principio fondamentale sancisce in termini chiari e definitivi la laicità dello Stato e di tutte le sue istituzioni, mentre garantisce la totale libertà di religione, secondo il principio di  non interferenza e in ottemperanza a quanto affermato nell’articolo 3 :” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

In Italia dunque, chiunque partecipi in qualche modo alla vita pubblica, e in particolare chiunque ricopra incarichi elettivi, è chiamato al rispetto rigoroso dei principi costituzionali perché rappresenta prima di tutto la Costituzione stessa.

Mi chiedo ora, con profonda inquietudine: in nome di quale Vangelo e di quale Costituzione si impongono o propongono  i crocefissi nei luoghi pubblici ? In nome di cosa si  rappresenta l’intera comunità cittadina partecipando in forma vistosamente ufficiale ad una cerimonia religiosa destinata ad un evento strettamente ed esclusivamente spirituale, com’è la somministrazione di un sacramento? Allo stesso modo mi chiedo in nome di quale fede si bacia pubblicamente l’immagine della Madonna chiedendo il voto per sé e il proprio partito? Per quali valori?

Se il Vangelo afferma, in Matteo-22,21.” Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” e in Matteo-6,5” Quando pregate non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico:hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece quando preghi entra nella tua camera,e , chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto”

Se il Vangelo afferma questo, non è forse un inizio di clericalismo la spettacolarizzazione della fede a cui assistiamo? Chi sono gli ipocriti? Nel clericalismo l’ideologia prende il posto del Vangelo.

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