Autore Redazione
martedì
8 Settembre 2015
22:00
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Politica - Valenza

Valenza Gioielli a Verbania: le considerazioni di Cna

Valenza Gioielli a Verbania: le considerazioni di Cna

VALENZA – Anche CNA Valenza ha manifestato “dispiacere” per lo spostamento a Verbania della fiera Valenza Gioielli.  Condiviso, quindi, lo stato d’animo e “le perplessità” espresse nei giorni scorsi dal sindaco Gianluca Barbero, l’associazione ha al contempo “preso atto” anche delle precisazioni del Presidente del Gruppo Aov, Francesco Barberis. L’edizione a Verbania sarà infatti un evento eccezionale, limitato solo a questo autunno e studiato anche per approfittare della vicinanza a Expo. L’auspicio di Cna Valenza, ha spiegato l’associazione in un comunicato, è che la fiera sul Lago Maggiore “sia foriera di risultati positivi con la conseguente ricaduta sul tessuto imprenditoriale orafo del nostro distretto, questa valutazione vale, evidentemente, per qualsiasi tipologia di iniziativa del genere”.

La CNA – ha ricordato – opera da molto tempo sul tessuto valenzano e per quanto possibile ha messo a disposizione del sistema delle imprese la propria esperienza e professionalità, il proprio impegno e passione per favorire la crescita economico e sociale della nostra città, qui è la nostra storia e la nostra casa e qui, lo ribadiamo, vogliamo continuare a lavorare.

In un’epoca dove la globalizzazione e la comunicazione, tempestiva, sono tutto non possiamo pensare che qualche decina di chilometri in più o in meno alla localizzazione di un evento fieristico, in questo caso, od in altra attività possa risultare più o meno negativo e/o penalizzante.

Riteniamo che la vera questione sia se i prodotti orafi valenzani siano ancora validi ed appetibili dai mercati e dai consumatori; occorre pensare se risulti ancora attuale il modello produttivo valenza incentrato su molte piccole aziende fortemente specializzate, capaci ed abili dal punto di vista manuale e dell’applicazione creativa nella realizzazione del prodotto.

Ribadiamo i quesiti più volte posti: quale sistema produttivo si vuole per il futuro della nostra città, un centro di conto- terzisti o di imprese di produzione?

Esistono possibilità per introdurre una diversificazione economico produttivo che rappresenti una alternativa alla monocultura orafa?

A noi pare che nell’appello del Sindaco Barbero a costruire un progetto per il futuro di Valenza occorra, anche e soprattutto, rispondere ai quesiti appena esposti e più in generale al ripensamento di un piano di sviluppo economico e sociale.

Da parte nostra, comunque, ci interessa salvaguardare quel patrimonio di esperienza e professionalità che in tanti anni di lavoro ha consolidato l’artigianato valenzano, facendolo diventare famoso in tutto il mondo e con esso la nostra città; ciò non significa entrare in rotta di collisione con grandi gruppi, vuol dire però la ridefinizione delle relazioni tra le imprese, cogliendo e valorizzando il meglio ottenibile da qualsiasi interlocutore coinvolto.

Il settore orafo valenzano nelle sue ridotte dimensioni, ma con le peculiarità che abbiamo cercato di descrivere, può essere un punto di riferimento per produzioni ad alto contenuto destinate a fasce ristrette di mercato, di grande bellezza, con l’apporto della manualità come tratto distintivo e dell’innovazione tecnologica per permettere di rimanere al passo con i tempi.

Cosi come in un mondo che cambia tumultuosamente ed ogni giorno anche la nostra piccola realtà può e deve interrogarsi sulle nuove sfide e nuove professioni che possono essere utili sbocchi per la ricerca di lavori e professioni diverse.

Auspichiamo anche che venga presentata una proposta per l’utilizzazione del Palaexpo, vera e propria cattedrale nel deserto e non più definibile secondo polo fieristico regionale ma una delle tante cose costruite attraverso ingenti investimenti pubblici e privati e successivamente dimenticate del nostro Paese.

Anche in questo caso confidiamo nell’attività del Sindaco Barbero e della Sua Giunta, cosi come su temi quali la formazione, la rivisitazione delle aree di insediamento, il recupero delle fabbriche dismesse, l’avvio di una vera politica promozionale, lo stimolo al rilancio di una vera politica di aggregazione in campo economico, la ricerca di momenti di diversificazione in campo economico e produttivo.

Per tentare di fare tutto questo però è necessario “fare squadra” e credere in Valenza, nella sua popolazione e nei suoi imprenditori e più in generale nelle sue possibilità di rilancio complessivo; per questo da tempo riteniamo sarebbe giusto convocare un momento di discussione che coinvolga tutti gli attori interessati a partecipare alla discussione inerente un progetto, vero, di sviluppo”.

 

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