12 Giugno 2022
05:31
Referendum sulla Giustizia: quando si vota e quali sono i cinque quesiti
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Questa domenica dalle 7 alle 23 in tutta Italia sono aperte le urne per votare i cinque referendum abrogativi sulla Giustizia. Chi vota Sì sceglie di modificare quella norma, chi vota No sceglie di mantenerla così com’è attualmente in vigore. Per essere considerati validi i cinque quesiti dovranno essere votati dal 50%+1 degli aventi diritto.
Il primo quesito (scheda rossa) riguarda l’abrogazione del Testo Unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. Chi vota Sì sceglie di abrogare la Legge Severino che impone a chi è stato condannato in via definitiva con pena superiore a due anni di non candidarsi alle elezioni politiche. Inoltre, se il condannato è già un parlamentare decade automaticamente dal suo ruolo. Chi vota No vuole mantenere la norma così com’è attualmente in vigore.
Il secondo quesito (scheda arancione) si riferisce alla limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art274, comma 1, lettera C, codice di procedura penale, in materia appunto penale. Chi vota Sì sceglie quindi di cancellare la «reiterazione del reato» dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona prima del processo. Chi vota No vuole mantenere la norma così com’è attualmente in vigore.
Il terzo quesito (scheda gialla) riguarda la separazione delle funzioni dei magistrati: abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni requirenti (Pubblico Ministero) e a quelle giudicanti (Giudice) e viceversa nella carriera. Chi vota Sì vuole impedire questo passaggio di funzioni. Chi vota No vuole mantenere la norma così com’è attualmente in vigore.
Il quarto quesito (scheda grigia) verte sulla partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari. Chi vota Sì vuole che l’operato del magistrato possa essere giudicato anche dai membri laici dei consigli giudiziari (professori universitari e avvocati). Chi vota No vuole mantenere la norma così com’è attualmente in vigore.
Il quinto quesito (scheda verde) infine è relativo all’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura. Chi vota Sì vuole eliminare la norma che impone la raccolta di almeno 25 firme a un magistrato che si vuole candidare al Csm. Chi vota No vuole mantenere la norma così com’è attualmente in vigore.
Su ricorda infine che è anche possibile rifiutare le schede.