16 Settembre 2015
10:54
Acqui pronta a farsi sentire anche all’Assemblea dei Sindaci dell’Asl per difendere l’ospedale
ACQUI TERME – L’Amministrazione Comunale di Acqui non ha la minima intenzione di vestire i panni del semplice spettatore durante la Conferenza dei Sindaci dell’Asl Al in programma questo mercoledì pomeriggio che prevede, tra i vari punti all’ordine del giorno, anche la presentazione degli atti dell’azienda sanitaria e dell’ospedale di Alessandria.
L’Amministrazione acquese, ha annunciato in un comunicato, si “farà sentire” innanzitutto “sulla scarsa attenzione che i vertici Asl Al hanno dimostrato nei confronti dei molti interlocutori coinvolti”. La bozza degli atti in discussione questo pomeriggio è stata infatti pubblicata solo lunedì, “lasciando troppo poco tempo per permettere un’adeguata analisi di documenti tanto importanti”. Anche a una lettura non approfondita, ciò che è subito balzato agli occhi del Comune di Acqui è però “l’assoluta inadeguatezza dei servizi garantiti” nell’ospedale della città termale.
“Ciò che è stato ipotizzato – ha spiegato l’amministrazione – è, di fatto, un consistente depotenziamento del nostro ospedale, senza che in alcun modo siano state tenute in considerazione le osservazioni dei Sindaci e del Tavolo Tecnico costituito ad hoc. Infatti, viene prevista la sostituzione di cardiologia con una “struttura semplice di attivita’ cardiologiche” annessa alla Medicina, così come una struttura semplice denominata “Anestesia e sub intensiva-post chirurgica” pare sostituirà la rianimazione. Tali gravi declassamenti porranno condizioni tali da determinare il trasferimento ad Alessandria di tutti quei pazienti gravi (cardiologici e non) che, avendo necessità di assistenza monitorizzata continua o di intubazione, non potranno essere gestiti ad Acqui. Oltre a ciò, nonostante quanto insistentemente richiesto dai Sindaci e apparentemente assicurato dai vertici ASL AL, viene stabilito che l’Ospedale di riferimento per varie strutture semplici del nostro Ospedale (Pneumologia, Oncologia, Anestesia, Radiologia) sia quello di Casale Monferrato, con evidenti disagi logistici per gli abitanti del nostro territorio”.
L’Amministrazione acquese, quindi, è tutt’altro che soddisfatta e, ha annunciato, proseguirà nell’attività perseguita in questi anni, “ovvero la strenua difesa dei reparti fondamentali del nostro Ospedale e la lotta per la salvaguardia di ciò che è diritto dei Cittadini e non deve diventare un privilegio per pochi: il diritto alla salute”.