16 Settembre 2015
22:00
Sanità: Riboldi e Capra difendono i posti letto dell’ospedale di Casale e tornano all’attacco in difesa della clinica S. Anna
CASALE MONFERRATO – Continua, a Casale, il dibattito sul futuro della sanità. L’opposizione continua a fare pressioni sulla maggioranza questa volta capitanata dai consiglieri Federico Riboldi di Fratelli D’Italia–Alleanza Nazionale, ed Emanuele Capra, della Lega Nord. I due politici sono preoccupati per “gli atti aziendali di alcune Asl da cui risulterebbe un ulteriore taglio alla sanità che riguarderebbe l’ospedale Santo Spirito di Casale“. Il problema riguarderebbe “il taglio dei posti letto di alcuni reparti come Urologia, Malattie Infettive e soprattutto Oncologia. C’è da rimanere allibiti per come la regione Piemonte tratti la sanità della seconda città principale della provincia. Basti pensare,ad esempio, al dramma che la città di Casale sta vivendo col problema amianto e tutte le malattie correlate a partire dal mesotelioma, per il quale ancora non esiste cura, che anche uno sprovveduto direbbe che il reparto di Oncologia andrebbe potenziato e non ridotto”.
Per Riboldi e Capra “questo non è che l’ultimo di una serie di atti: la perdita del Punto Nascite, la perdita della sede ASL che potrebbe preludere alla chiusura di altri reparti che la regione a guida Chiamparino sta mettendo in atto ai danni della nostra città. Con l’avvento del Commissario Chiamparino la paventata ristrutturazione della Sanità piemontese è diventata una vera e propria mannaia che si abbatte senza criterio sui cittadini.
Di fronte a simili azioni chiediamo che il Sindaco Palazzetti si faccia garante dei suoi cittadini e salga con noi sulle barricate anche se la guida regionale rappresenta la sua parte politica. Dalla Provincia a guida Rossa non ci possiamo aspettare nulla ma dal primo cittadino di Casale si!”.
Intanto Riboldi e Capra, sottolineano come il possibile depotenziamento dell’ospedale Santo Spirito aggravi ulteriormente la situazione che si sta consumando alla clinica Sant’Anna: “è evidente” – hanno dichiarato i due consiglieri – come Chiamparino, Saitta e le loro asserite lungimiranti politiche di riorganizzazione dell’offerta sanitaria stiano in realtà sacrificando le piccole realtà che funzionano per coprire ed aggiustare i costi delle strutture torinesi e dei grandi centri urbani gestite in modo pessimo. E il Sindaco cosa fa? Si inchina ai suoi compagni di partito imbonendo la cittadinanza con giustificazioni e scuse che fanno giusto il paio con le roboanti promesse della campagna elettorale, tutte già miseramente naufragate a solo un anno e tre mesi dall’inizio del mandato. La sanità, la salute, non sono argomenti su cui si può transigere o trattare operando una macelleria sociale nel pieno silenzio delle istituzioni preposte, in primis l’amministrazione comunale, ma grazie al governo di centro sinistra è a questo che dobbiamo assistere”.