Autore Redazione
mercoledì
20 Luglio 2022
14:09
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Politica - Alessandria

Emergenza idrica, Poggio (Lega): “Si proceda subito con gli investimenti e l’acqua deve rimanere pubblica”

Emergenza idrica, Poggio (Lega): “Si proceda subito con gli investimenti e l’acqua deve rimanere pubblica”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il consigliere regionale e segretario provinciale della Lega Daniele Poggio è intervenuto così rispetto all’emergenza idrica: “La crisi idrica sta assumendo, in vaste aree della provincia di Alessandria, un livello di tale criticità da diventare vera e propria emergenza. I nostri amministratori sono in prima linea, a stretto contatto con le loro comunità di riferimento, e pronti ad operare in sinergia con l’Ente Provincia, le Autorità d’Ambito e la Regione Piemonte. Non bisogna perdere altro tempo, e occorre pensare a strategie che fronteggino l’immediato, ma guardino anche al medio lungo periodo” ha rimarcato Poggio, già sindaco di Capriata d’Orba. “E’ una priorità assoluta, che riguarda tutti noi come privati cittadini, ma che si rivela anche di vitale importanza per diverse filiere economiche, dall’agricoltura agli allevamenti di bestiame. Senz’acqua, o con acqua poco controllata e sicura, un territorio non ha futuro”.

Il segretario provinciale della Lega ha evidenziato l’importanza del gioco di squadra, ponendo l’accento sull’importanza degli investimenti in infrastrutture, e dell’acqua come risorsa primaria, a disposizione di tutti, e assolutamente di proprietà pubblica: “In questi anni sono state stanziate ingenti risorse per l’ammodernamento dei nostri acquedotti, in maniera da evitare l’ingente dispersione di acqua, che talora arriva a percentuale del 30/40%. Importante che i lavori procedano ovunque a tappe forzate, e altrettanto necessario è realizzare invasi per il recupero e il riutilizzo dell’acqua piovana, e sensibilizzare la popolazione, soprattutto le nuove generazioni, ad un utilizzo razionale della risorsa acqua: indispensabile, ma certamente anche non infinita”.

“Il 12 giugno del 2011 26 milioni di italiani si recarono alle urne per chiedere senza mezzi termini che l’acqua restasse un bene di natura esclusivamente pubblica e che da essa non si traesse profitto. Sappiamo bene che oggi il quadro è decisamente diverso, e che l’acqua è troppo spesso gestita da società per azioni ad azionariato sia pubblico che privato, con una divisione di utili tra gli azionisti. Un tema questo che non è più eludibile: l’acqua, bene sempre più scarso, non può e non deve in nessun modo diventare un business per pochi sulla pelle dell’intera popolazioneha concluso Poggio.

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