25 Luglio 2022
07:11
Casa delle donne di Alessandria, assessore regionale Famiglia: “Sinistra smetta di sostenere l’illegalità”
ALESSANDRIA – All’assessore regionale della Famiglia non sembra andare troppo giù gli ultimi sviluppi sulla Casa delle donne di Alessandria. Chiara Caucino, infatti, in un lungo comunicato, ha voluto fare alcuni chiarimenti in merito a, come l’ha definita, l’associazione non riconosciuta Casa delle donne gestita dal network Non una di meno.
“Sono onestamente esterrefatta da quanto appreso dai media. È da evidenziare innanzitutto, come già fatto più volte, che la Regione non è assolutamente proprietaria dell’Ipab ma ha, su indicazione del Comune di Alessandria, nominato, attraverso una Dgr, il Commissario liquidatore nella persona dell’Avvocato Paola Rizzo. La legge inoltre, va precisato, prevede che un’Ipab per poter essere estinta debba essere sgombra da cose e persone“, sottolinea l’esponente della Giunta Cirio.
L’assessore regionale alla Famiglia, aggiunge inoltre che nel caso di Alessandria infatti il commissario ha preso atto che da tempo non vi era più attività e che, quindi, l’unica strada era la liquidazione. “Ciò che mi lascia basita ulteriormente è che questa vicenda ci fa capire che la sinistra sta lavorando da tempo per sovvertire tutti i valori, orientando la propria azione non al rispetto dello Stato, delle sue leggi e della tanto sbandierata Costituzione, ma unicamente ad uso e consumo di una visione politica non più basata sul buon senso ma su paradossi e falsità“.
Si leggerebbe, secondo Caucino, anche così l’atteggiamento delle occupanti della Casa delle Donne che una volta compresa la volontà delle istituzioni di fare il proprio dovere, hanno allestito un presidio per evitare lo sgombero ed attendere l’esito delle elezioni comunali, “posto che tra le promesse dell’attuale sindaco Giorgio Abonante c’era proprio l’impegno a non sgomberare i suddetti locali accordando alle occupanti la possibilità di restare, nonostante in questi anni si siano distinte in azioni non certo pregevoli, come la vergognosa deturpazione della statua di San Giovanni Bosco“.
L’assessore regionale si è scagliata poi contro la richiesta di riallacciare l’acqua “dell’Amag, pagata da tutti i cittadini. Alla quale queste persone si erano allacciate senza averne titolo e che il commissario Rizzo, applicando la legge, e, facendo il proprio dovere, aveva fatto scollegare“. Per Caucino “quello che qui viene clamorosamente ignorato dal sindaco e dall’assessore comunale, che auspico smentiscano immediatamente queste esternazioni, è che lo sgombero è necessario e doveroso, a prescindere da qualsiasi posizione politico/ideologica, ai fini della dichiarazione di estinzione dell’Ipab da parte della Regione ed affinché il bene passi in capo al Comune. Altrimenti, se davvero la situazione è quella rappresentata, la sinistra che governa Alessandria andrebbe consapevolmente a sostenere e valorizzare azioni gravissime, illegali, quasi da far west“.
In conclusione l’assessore regionale sostiene che “d’ora in poi, chiunque potrà impunemente occupare stabili pubblici, allacciarsi abusivamente alle utenze, imbrattare statue e nonostante ciò andare con sfacciataggine ancora a trattare ed esigere interventi a proprio favore dalle istituzioni, significa che la sinistra considera saltato il patto sociale, non rispetta le leggi, e sceglie deliberatamente di sostenere l’illegalità dilagante. Ci sono decine e decine di associazioni in Piemonte, che operano nello stesso settore contrastando quotidianamente e con determinazione la violenza sulle donne, occupando sedi legittimamente, affrontando l’iter di accreditamento e di regolare iscrizione nei pubblici registri! L’attuale amministrazione di sinistra di Alessandria chiarisca definitivamente da che parte vuole stare se dalla parte della legalità o della totale anarchia“.