Autore Redazione
venerdì
25 Settembre 2015
08:10
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Politica - Casale Monferrato

Nuove scintille nella maggioranza: l’ordine del giorno sulla sanità salta. Intanto oltre 6.700 firme per la clinica

Nuove scintille nella maggioranza: l’ordine del giorno sulla sanità salta. Intanto oltre 6.700 firme per la clinica

CASALE MONFERRATO – A dir poco travagliata la seduta del consiglio comunale di ieri sera a Casale Monferrato. All’ordine del giorno c’era la questione sanità, ma tutto è stato rinviato al 30 settembre. Prima di allora la maggioranza dovrà ritrovare serenità e comunione di intenti dopo le palesi tensioni emerse in aula e subito rimarcate dalla minoranza. Sul suo profilo facebook, Nicola Sirchia, consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia, ha immortalato il nervosismo del centrosinistra e ha parlato di “guerra tra bande nel Pd“. “Io – ha aggiunto Sirchia – ho mancato lo scatto che forse avrebbe descritto meglio di tutti l’andamento della serata, quello in cui il sindaco aveva le mani tra i capelli, sconsolata, a fine seduta, nell’assistere a quanto stava succedendo nella sua stessa maggioranza. Io in passato ho creato l’hashtag #disastropalazzetti, ma sto pensando di passare a quello #sfasciopalazzetti perché quanto successo ieri sera va oltre a quanto è successo ieri sera vada oltre a una memoria pur consolidata come quella del sottoscritto”.

Per l’ex sindaco, Giorgio Demezzi, “la seduta di giovedì sera è stata una serata deludente perché da mesi sto cercando di convincere il sindaco ad affrontare in maniera decisa il problema della sanità ma soprattutto il problema che si era manifestato per la clinica. Io mi sarei atteso, già da tempo, una posizione netta del sindaco per affrontare il tema in consiglio comunale anche per dare una speranza ai cittadini. Invece ieri sera abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di come questa maggioranza sia divisa al suo interno e quindi sia poco interessata alle esigenze dei cittadini“.

Per il sindaco Titti Palazzetti le tensioni di ieri sera si stempereranno presto e fanno parte di una normale dialettica politica: “è stata una seduta vivace in cui tutti come sempre si esprimono, anche al di là dei tempi consentiti, e questo non ci ha permesso di arrivare all’ordine del giorno sulla sanità che forse era quello che stava più a cuore a tutti. Però il tema lo abbiamo solo rinviato al 30 e quindi ne parleremo senz’altro in quella occasione“. Rimangono però le scintille nella maggioranza che il sindaco ha giustificato così: “devo ancora capire bene cosa sia successo. Ci sono delle varie correnti all’interno della maggioranza come penso anche all’interno della minoranza. Naturalmente verificheremo. C’è da sostituire un assessore e quindi c’è fibrillazione“.

Intanto però il centrosinistra si trova davanti all’imponente numero di firme a sostegno della clinica Sant’Anna. Ieri l’ex sindaco, Giorgio Demezzi, ha presentato il numero di sottoscrizioni, raccolte finora, pari a 6.689. “Un numero così elevato di firme – ha spiegato Demezzi – dimostra l’attenzione rispetto al problema. La risposta è stata sorprendente, praticamente tutti vorrebbero mantenere il reparto di interventisitca della clinica. Anche questa mattina ho ricevuto tante telefonate di cittadini che mi chiedono cosa si possa ancora fare per la sanità casalese”.

Una mobilitazionecomprensibile” per Palazzetti che ha voluto comunque sottolineare come la questione sia stata affrontataabbondantemente anche con la proprietà. Mi è stato detto – ha spiegato Palazzetti – che davanti alla riduzione dei finanziamenti è stato deciso di prendere determinate decisioni. Saranno comunque conservati per lo più tutti i posti di lavoro e il dottor Brizio ha detto di voler restare a disposizione della comunità e dell’ospedale se ci sarà bisogno di collaborare.
Su interventistica però pare che i margini siano pochi: “noi nel nostro ordine del giorno segnaliamo che la chiusura penalizza la sanità casalese e chiediamo, qualora sia irrevocabile questa decisione, che l’ospedale sia messo nelle condizioni di poter assorbire quegli interventi che servivano per i cittadini del nostro territorio. Del resto queste sono state scelte territoriali. Altrove hanno fatto scelte ben più penalizzanti“.

Su questo però Sirchia ha ribattuto: “il documento alternativo a quello proposto da noi è del tutto inefficace. Parte con una frase ‘qualora sia davvero inevitabile la chiusura della clinica’ e quindi quando si parte così in pratica si chiede quasi scusa e un documento del genere non può rappresentare le istanze vere di difesa della sanità casalese.” Per Sirchia “difficile anche per la maggioranza capire cosa potrà succedere all’amministrazione. Lo scenario della città purtroppo diventa sempre più preoccupante. Il sindaco ci deve dire se è in grado di andare avanti e con quali progetti oppure ne tragga le conseguenze e tolga il disturbo“.

Il prossimo 30 settembre quindi la seduta del consiglio comunale si prospetta ancora una volta complicata. 

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