29 Settembre 2015
22:00
Il consigliere regionale Ottria: “Il cambiamento di Poste Italiane non lo devono pagare i cittadini piemontesi”
TORINO – «La pubblicità con cui Poste Italiane in questi giorni ha invaso la TV, i siti internet ed i giornali recita il cambiamento siamo noi. Ma il cambiamento di Poste Italiane non lo devono pagare i cittadini e non deve avvenire sulla pelle dei territori più marginali e quindi già in difficoltà».
Con queste parole il consigliere regionale del Pd, Walter Ottria ha sollecitato la Giunta Regionale per avere lumi sul “nuovo e più equilibrato piano di razionalizzazione degli uffici postali di Poste Italiane”.
«Il 3 marzo – ha spiegato Ottria – il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un mio Ordine del Giorno in cui chiedevo alla Giunta di avviare un confronto con i vertici di Poste Italiane al fine di rivedere il loro piano di razionalizzazione e renderlo più equilibrato e rispondente alle esigenze dei territori più interessati dai tagli. Nei giorni successivi l’Assessore Reschigna, in occasione di una riunione del gruppo “gli Amici della Montagna” ha chiesto ed ottenuto dalle Poste una sospensiva del piano di riorganizzazione. Oggi, però, nei fatti ciò non sta avvenendo ed i Comuni si vedono applicato il piano di Poste Italiane sui loro territori senza poter fare nulla in merito; non ricevono risposte alle loro proposte dai vertici della Società, e sono costretti ad intaccare le esigue risorse del proprio bilancio per porre rimedio alle problematiche che tutto ciò crea; si pensi ad esempio all’organizzazione di navette bus per portare gli abitanti di alcuni Comuni e frazioni all’ufficio postale più vicino. Inoltre, pongo l’attenzione sul fatto che una delle promesse con cui si giustificava la soppressione degli uffici postali era il potenziamento del servizio dei postini, investiti del compito di portare molti servizi direttamente nelle nostre case: oggi però, per molte zone del sud del Piemonte, la novità è che la posta sarà consegnata a giorni alterni, due o tre giorni la settimana».
La risposta di Valmaggia, ha spiegato ancora il consigliere regionale, si è concentrata soprattutto sulle migliorie che il lavoro del Consiglio e della Giunta hanno apportato al Piano originale sottolineando come le disposizioni dell’AGCOM a cui la razionalizzazione risponde, siano molto strette: «Il piano di Poste Italiane del giugno scorso presentava ancora molte criticità ma accoglieva parte delle nostre richieste, concentrate sulla chiusura di alcuni uffici postali e sull’apertura di ogni ufficio almeno per 3 giorni a settimana».
«É un Piano che conta circa 60 modifiche rispetto a quello originale e che da la possibilità di monitorare congiuntamente il suo processo di attuazione (partito ad inizio mese). Siamo consapevoli – ha aggiunto Valmaggia – che le richieste provenienti dai territori erano e sono fortemente critiche, comprendiamo le esigenze delle amministrazioni comunali interessate e le difficoltà che incontreranno gli utenti, ma le disposizioni dell’AGCOM non ci hanno dato la possibilità di fare ulteriori forzature. Peraltro – sottolinea l’Assessore – il nuovo contratto di servizi che lega Poste Italiane al Governo Italiano amplia enormemente i margini di flessibilità per Poste Italiane circa la razionalizzazione degli Uffici Postali e ancora in questi giorni la Regione sta tentando di trovare dei punti di incontro che possano soddisfare tutte le esigenze; per questo – conclude Valmaggia – ritengo sia importante la disponibilità data da Poste Italiane a mantenere aperto il tavolo anche nei mesi prossimi».