2 Ottobre 2015
14:23
Borioli: “con il nuovo Codice Appalti regole più severe e trasparenti e attenzione ai lavoratori”
PROVINCIA – Il Senatore del Partito Democratico, Daniele Borioli, ha messo nero su bianco in una nota stampa inviata in redazione alcune riflessioni sulle norme che il nuovo codice degli appalti, nel duplice passaggio tra Senato e Camera, prevede in materia di concessioni autostradali. Un tema, ha ricordato il Senatore, che ha suscitato nei mesi scorsi molto fermento, in particolare tra i lavoratori delle imprese che lavorano per le concessionarie e che hanno una significativa presenza nel tessuto economico locale
“La soluzione che sembra essere stata raggiunta alla Camera sulla questione delle concessioni autostradali equilibrata e utile. Al Senato avevamo un compito, che credo abbiamo svolto al meglio. E il compito era quello di stabilire, nell’ambito del nuovo “Codice degli appalti”, un principio basilare per portare trasparenza, concorrenza ed efficienza in un sistema da troppi anni calcificato intorno agli stessi soggetti, che hanno nel tempo costituito un vero e proprio oligopolio.
Questa principio, che dovrà valere per l’affidamento stesso delle concessioni, al momento della scadenza dei contratti in essere, abbiamo ritenuto di anticiparlo, obbligando le concessionarie, con la sola eccezione di quelle interamente pubbliche, a mettere a gara tutti gli appalti per la forniture di beni e servizi e di lavori, eccedenti una soglia minima di valore.
L’intervento che la Camera ha prodotto l’altra sera in Commissione ha cercato di dare risposta a un problema reale, che in particolare le organizzazioni sindacali avevano posto all’indomani dell’approvazione del provvedimento da parte del Senato: quello del rischio occupazione per i lavoratori delle aziende attualmente operanti in rapporto diretto con le concessionarie.
Va interpretata in questo senso, perciò, la modifica che ha prodotto, da un lato la ridefinizione dal 100% all’80% la quota di lavori e servizi che le concessionarie devono appaltare obbligatoriamente attraverso gara, dall’altro l’introduzione di meccanismo di tutela per i lavoratori, in qualche modo riconducibile alle “clausole sociali” vigenti in altri ambiti del servizio pubblico.
In questo modo, il principio sacrosanto introdotto al Senato, che guarda anche all’esigenza di modernizzare il Paese, non scaricherà i propri effetti sul fronte del lavoro. Mantenendo inalterata la portata di una misura che introduce un’innovazione “epocale” nella cultura giuridica amministrativa del nostro Paese.
Vedremo a breve se le novità introdotte in Commissione alla Camera. Vorrei però sottolineare ancora due aspetti. Il primo riguarda la vera e più rilevante novità introdotta già al Senato. Quella per cui tutte le concessioni che arriveranno a scadenza dovranno essere riassegnate attraverso gare ad evidenza pubblica.
Il secondo riguarda il rafforzamento del sistema di controllo e vigilanza sull’operato delle concessionarie, sul quale sin dall’avvio della legislatura stiamo conducendo una battaglia ancora non andata a buon fine. Il controllo e la vigilanza sono l’unico modo per coniugare in modo corretto e trasparente le legittime aspettative di profitto delle imprese private titolari delle concessioni, con le prerogative della pubblica amministrazione che deve garantire la corretta attuazione dei contratti e degli investimenti, soprattutto, con i diritti dell’utenza, che troppo spesso assiste a un incremento delle tariffe a fronte di una non adeguato standard dei servizi e di intollerabili inefficienze nella stessa esecuzione dei lavori di manutenzione e/o adeguamento della rete.
Anche su questi aspetti è auspicabile che alla Camera si trovi una risposta convincente, senza la quale l’intero sistema rischia di essere privo di uno strumento essenziale per funzionare in modo corretto”.