13 Ottobre 2015
22:00
Troppe perdite finanziarie: Atm chiude il parcheggio di via Parma, taglia corse e annuncia 37 esuberi
ALESSANDRIA – La partecipata Atm ha afferrato le forbici, o forse sarebbe meglio dire una sciabola, per arginare le perdite e far tornare a quadrare i conti nel triennio 2016-2018. Il piano industriale dell’azienda alessandrina di trasporto è pesante tanto quanto il segno meno registrato nel primo semestre del 2015. Una perdita da un milione di euro che proiettata sull’intero anno, ha spiegato il presidente Gianfranco Cermelli, “magari potrebbe non arrivare a 2 milioni, ma comunque avvicinarsi molto a questa cifra”.
In caduta libera, la partecipata, hanno spiegato Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti e Silt, ha annunciato ai sindacati di categoria “un esubero di 37 lavoratori, uno smantellamento dei servizi a partire da quello per disabili, scuolabus, oltre a tagli sulle linee urbane e suburbane come quelle del quartiere Cristo, San Michele, Giardinetto, Mortara”. Tagli, hanno aggiunto ancora le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Silt cui si aggiungerebbe anche la soppressione “quasi totale” del servizio per Valenza e la chiusura del parcheggio di via Parma ad Alessandria.
L’azienda, ha spiegato a Radio Gold il presidente Cermelli, non avrebbe però molte strade da percorrere. “I servizi oggi non vengono pagati per intero e noi non siamo nelle condizioni di offrirli gratis. Per risparmiare noi abbiamo previsto una soppressione del servizio a chiamata e il ritorno alla linea tradizionale per le zone prima di San Michele. Il contratto per i prolungamenti verso Mortara o Rivalta è sceso dai 636 mila euro del 2007 ai 150 mila euro del 2015. Se abbiamo un quarto dei finanziamenti faremo semplicemente un quarto delle corse, e lo stesso discorso vale per Valenza“.
Oltre alle forbici, Atm ha però afferrato dalla tasca anche un pesante lucchetto per chiudere l’accesso al parcheggio di via Parma e arginare così una perdita da 420 mila euro annui. “Abbiamo provato in tutti i modi a invogliare gli automobilisti a sfruttare questo parcheggio, ad esempio prevedendo delle tariffe agevolate, ma non ha funzionato. O il Comune ripiana le perdite o noi, prima di licenziare i lavoratori, preferiamo chiudere il parcheggio“. Già perchè nel piano industriale di Atm ci sono anche 37 esuberi dichiarati. “Nei mesi scorsi abbiamo spostato il personale prima addetto a sosta e parcheggi su altri servizi ma non abbiamo ottenuto risparmi, anzi. La cooperativa che ci forniva gli accompagnatori sugli autobus costava all’azienda circa 100 mila euro mentre adesso, per lo stesso servizio, facendo i conti della serva, paghiamo stipendi da 35.000 euro annui a 14 dipendenti. Noi dobbiamo quanto meno fare presente questa situazione al Comune di Alessandria, anche perchè siamo una società sottoposta al controllo della Corte dei Conti“. La proprietà, ha aggiunto Cermelli, potrà poi decidere se cercare risorse per ripianare le perdite, oppure no. “Atm non ha molta autonomia in positivo. Le tariffe dei biglietti e dei parcheggi sono deliberate dal Comune che decide anche le zone per la sosta a pagamento e l’entità di imposte come il canone di occupazione del suolo pubblico. Alla luce di questo noi non possiamo regalare servizi al Comune che ora deve fare un ragionamento serio per il futuro di questa azienda“.
Il piano industriale di Atm, ha comunque precisato il presidente, diventerà ufficiale solo dopo la presentazione all’assemblea del 27 ottobre. “Nulla è ancora deciso“, ha concluso Cermelli, perchè “l’ultima parola spetterà al Comune di Alessandria” e l’azienda tenterà comunque di tutelare il più possibile i lavoratori. I sindacati, intanto, hanno già alzato le barricate e dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale Atm.
Tatiana Gagliano