Autore Redazione
mercoledì
21 Dicembre 2022
05:00
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Politica - Alessandria

Case e ospedali di comunità. Maggioranza dice sì alle linee guida della Regione. Per l’opposizione documento “generico e deludente”

Case e ospedali di comunità. Maggioranza dice sì alle linee guida della Regione. Per l’opposizione documento “generico e deludente”

PIEMONTE – Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato Provvedimento generale di programmazione dell’assistenza territoriale regionale. La delibera, presentata dagli assessori regionali Luigi Icardi e Maurizio Marrone durante la Commissione Sanità presieduta da Alessandro Stecco ha raccolto 25 voti favorevoli della maggioranza. Astenuti i 17 consiglieri dell’opposizione.

Il documento recepisce il Decreto ministeriale che ha riformato il settore alla luce del Pnrr e descrive le strategie prioritarie per garantire il percorso complessivo di prevenzione, presa in carico e gestione nelle diverse fasce di età, per la continuità assistenziale e l’integrazione tra i servizi sanitari e socioassistenziali e demanda a successivi provvedimenti della Giunta l’adozione di programmi d’azione e di linee specifiche d’intervento finalizzati alla sua attuazione.

Due gli elementi essenziali su cui si fonda. Il primo prevede di attivare e potenziare le strutture e i presidi territoriali come le Case e gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali e di rafforzare l’assistenza domiciliare, la prevenzione e lo sviluppo della telemedicina. Il secondo perno del documento punta a rinnovare le strutture tecnologiche e digitali, potenziare la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico e migliorare la capacità di erogazione dei Lea, oltre alle risorse per la ricerca scientifica, il rafforzamento delle competenze e del personale.

Il documento è stato definito “importante e strategico per la sanità piemontese” dai consiglieri regionali della Lega, Alberto Preioni e Alessandro Stecco. Il provvedimento, hanno aggiunto, “contribuirà a porre rimedio alle inefficienze emerse durante la pandemia”. Il Piemonte, ha aggiunto Stecco, recependo la normativa nazionale potrà affrontare “in modo più deciso l’applicazione della sanità territoriale e di prossimità. A differenza di altri provvedimenti, sarà necessario fare molto, anche in termini di formazione degli operatori e toccherà anche alla Commissione Sanità monitorare l’avanzamento dei lavori”.

Durante il dibattito, anche Paolo Bongioanni (Fdi) ha sottolineato l’importanza del documento, “essenziale per potenziare la medicina di territorio e di prossimità e in grado di dare risposte al paziente e al cittadino“.

Decisamente più freddo il giudizio di Domenico Rossi del Pd che definito il provvedimento “deludente“. Secondo il consigliere d’opposizione e vicepresidente della Commissione Sanità rimane aperta una questione essenziale: “Dove prendiamo e come paghiamo i medici e gli infermieri che dovrebbero essere presenti nelle Case di Comunità? Come garantiamo la presenza di medici e infermieri 7 giorni su 7 e 24 ore su 24?“. Il rischio, per il consigliere del Pd, è di “costruire scatole vuote e di avere tra qualche anno Case di Comunità senza operatori”.

Il problema dell’assunzione di personale infermieristico e sanitario è stato posto anche da  Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle, mentre Francesca Frediani (M4o) ha espresso perplessità in merito “alla genericità del documento” rispetto all’uniformità dei sistemi informativi e informatici.

La mancanza di un piano per le assunzioni è stata stigmatizzata anche da Silvana Accossato. Per la Capogruppo Liberi Uguali Verdi il provvedimento della Giunta si limita a “ricopiare” il Decreto del Ministero della Salute senza “spiegare le scelte piemontesi”:Quando e come si attuano le case di comunità? Gli ospedali di comunità? Quando si va a regime e soprattutto con quale personale? Su questo, in una fase di grande emergenza, non c’è nulla. Icardi non spiega nulla, dice solo che è un documento generale, ma quando si entrerà nel merito?“.

 

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