19 Ottobre 2015
22:00
Sgravi fiscali e incentivi. Pavia sfodera la delibera “attira imprese” per ridare vita ai capannoni sfitti
PAVIA – Semplificazione e digitalizzazione della pratiche, sgravi fiscali e contributi economici. E’ questa la calamita che il Comune di Pavia ha deciso di utilizzare per attrarre imprenditori entro i suoi confini. L’amministrazione sta infatti mettendo a punto un pacchetto di provvedimenti “attira-imprese” per rivitalizzare il tessuto produttivo della città. La Giunta, ha spiegato il sindaco Massimo Depaoli, si è ispirata alla delibera del Comune di Bergamo e ha poi elaborato un proprio documento per calamitare imprese innovative, tecnologiche e ad alto contenuto di ricerca. Il provvedimento dell’esecutivo di Palazzo Mezzabarba, ha spiegato ancora il primo cittadino è rivolto a tutti gli imprenditori che si impegneranno a rimanere entro i confini comunali per almeno 5 anni. Per disincentivare nuovo consumo di suolo l’amministrazione di Pavia ha previsto incentivi per chi deciderà di recuperare il patrimonio edilizio esistente. Gli imprenditori che ridaranno vita a capannoni da tempo sfitti godranno ad esempio dell’abbattimento degli oneri di urbanizzazione e avranno anche la possibilità di rateizzare altri carichi fiscali dovuti al Comune.
Per facilitare la ricerca delle imprese a caccia di una sede, Palazzo Mezzabarba sta quindi predisponendo anche una mappa di tutte le strutture produttive inattive e anche delle zone dove è già presente la fibra ottica, così da garantire una connessione rapida alle nuove aziende. Nel pacchetto “attira imprese” ha aggiunto il sindaco Depaoli ci saranno poi contributi a fondo perduto per la rimozione e lo smaltimento di amianto dai fabbricati e un ulteriore aiuto economico calcolato in proporzione ai metri quadri occupati, ai lavoratori impiegati e anche a seconda dell’età dei titolari, perché l’obiettivo è di incentivare soprattutto “aziende giovani”.
Certamente gradito ai futuri imprenditori della Città di Pavia sarà poi l’azzeramento, per un anno, della tassa sui rifiuti. Un provvedimento, ha sottolineato il sindaco Depaoli, previsto anche per i negozi di vicinato con una superficie di vendita fino a 250 metri quadri. “E’ chiaro che dovremo fare sacrifici su altre voci di spesa, ma come amministrazione comunale abbiamo deciso di fare una scelta. Vogliamo essere realistici e stanzieremo delle somme congrue già nel prossimo bilancio. Il Comune è sempre stato gestito in modo virtuoso e oggi contiamo anche sull’apertura del Governo Renzi per poter utilizzare una parte significativa, seppur minima, di quei milioni accantonati negli anni, ma blindati dai vincoli del patto di stabilità”.
La Città di Pavia, quindi, è pronta a fare la sua mossa per spingere entro i suoi confini nuove realtà imprenditoriali. Un’idea cui potrebbe forse ispirarsi anche l’alessandrino. A Novi, ha spiegato il sindaco Rocchino Muliere, l’amministrazione era del resto pronta ad attivare un provvedimento simile per accedere le vetrine dei negozi del centro da tempo sfitti. Il progetto per alleggerire il peso della tassa sui rifiuti è stato però sommerso dall’ondata di fango dello scorso autunno. “L’alluvione ci ha messo in ginocchio. Oltre ai danni del maltempo il Comune ha dovuto anche far fronte a oltre al taglio di oltre un milione euro sul bilancio. In questa situazione, purtroppo, non siamo assolutamente in grado di assumere un impegno per aiutare i piccoli commercianti o come quello del Comune di Pavia“.