Autore Redazione
lunedì
19 Ottobre 2015
22:00
Condividi
Politica - Tortona

A rischio 90 posti di lavoro all’Interporto di Rivalta. I sindacati proclamano lo sciopero  

A rischio 90 posti di lavoro all’Interporto di Rivalta. I sindacati proclamano lo sciopero  

RIVALTA SCRIVIA – I soci lavoratori delle Cooperative Bpb, New coop, Lvs e i dipendenti dell’Interporto di Rivalta Scrivia (Katoen Natie) addetti alla piattaforma logistica di Leroy Merlin, giovedì incroceranno le braccia per difendere il loro posto di lavoro.  La chiusura del magazzino Leroy Merlin prevista a febbraio, ha spiegato il segretario Filt Cgil, Raffaele Benedetto, cancellerà 90 posti di lavoro nelle società cooperative.

Per  41  dipendenti dell’Interporto i sindacati sono riusciti a scampare la procedura di mobilità con un periodo di in cassa integrazione straordinaria ed eventuali “contratti di solidarietà”. Per i 90 soci Lavoratori delle cooperative invece, il consorzio ha respinto la proposta di attivare contratti di solidarietà di “Tipo B”, unico ammortizzatore sociale disponibile.

Per ottenere un cambio di rotta da parte delle aziende, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti giovedì mattina, a partire dalle 6, hanno chiamato a raccolta tutti i lavoratori sulla strada davanti l’ingresso dell’Interporto di Rivalta Scrivia per un presidio che durerà per l’intera giornata. Una giornata di sciopero, hanno sottolineato i sindacati, nata anche per sollecitare un intervento delle Istituzioni e di tutte le forze politiche per frenare il “drammatico declino” del comparto della logistica che, a Tortona fino a qualche anno fa, era l’unica ed immediata possibilità di accesso al mondo del lavoro. 

“Ormai da diverso tempo il nostro territorio, anche quello del tortonese – si legge nella nota inviata dal Segretario Filt Cgil Raffaele Benedetto –  è vittima di una crisi che vede perdere centinaia di posti di lavoro. Non è di aiuto in questo momento il quadro degli ammortizzatori sociali né tantomeno alcune scelte che talvolta le aziende mettono in campo in termini di delocalizzazione della logistica in altri luoghi strategici. Rilanciare i territori per uscire dalla crisi dovrebbe essere il motto anziché “sbarazzarsi” di persone per trarre profitti. I comuni, come quello del tortonese, devono sapere che ai licenziamenti segue un inevitabile e drammatico impatto sociale. Intere famiglie che non avranno più risorse economiche per far fronte non solo alle esigenze giornaliere ma che si vedranno sottrarre, se non si interviene per tempo con delle soluzioni efficaci, i sacrifici di una vita costruiti a fatica anche in questi bui anni dove il lavoro è diventato un miraggio”.

Condividi