27 Ottobre 2015
23:00
ATM: i soci cercano alternative alla liquidazione. Cermelli e Bressan, intanto, annunciano le dimissioni
ALESSANDRIA – L’ordine del giorno dell’assemblea dei soci di Atm era chiaro: ricapitalizzazione dell’azienda di trasporto o messa in liquidazione. Il Comune di Alessandria, che da solo detiene circa il 95% delle quote, ha però deciso di rinviare la decisione a una nuova assemblea convocata per il 24 novembre. L’obiettivo è di utilizzare le prossime settimane per tracciare una terza strada per evitare il fallimento della partecipata. Le possibilità di manovra non sono molte, ma l’intento è quello di provare la via del concordato per congelare la difficile situazione dell’azienda e sfruttare le competenze di esperti scelti dal Tribunale per uscire dal baratro. La ricapitalizzazione della partecipata, infatti, è all’ordine del giorno solo sulla carta perché il socio di maggioranza non è intenzionato a coprire le perdite dell’azienda di trasporto. Una chiusura dettata dalle difficoltà economiche di Alessandria, ma anche dalle perplessità sul piano industriale dei vertici dell’azienda. Diversi sono gli interrogativi sulla strategia elaborata dal presidente Gianfranco Cermelli e dall’ad Ezio Bressan, sollevati anche martedì dal Comune di Torino. Il socio di minoranza, assente durante l’assemblea, ha comunque inviato una lettera chiedendo approfondimenti al cda di Atm.
Sbarrata la strada della ricapitalizzione, e a fronte dei dubbi palesati sul piano industriale, presidente e amministratore delegato martedì hanno quindi annunciato le dimissioni.“Per tre anni – ha spiegato un amareggiato Gianfranco Cermelli – abbiamo fatto l’impossibile per tenere in piedi un’azienda di fatto fallita. Ora eravamo vicini a raggiungere l’obiettivo, ma i soci sembrano aver scelto un’altra strada. Quando le soluzioni prospettate non sembrano così gradite, allora è giusto farsi da parte e vedere se c’è qualcuno che davvero può fare meglio di noi. Non lo dico con tono polemico perchè la situazione di Atm è anche legata alle difficoltà generali del settore trasporto, ma noi abbiamo anche dovuto fare i conti con il momentaccio del Comune. L’azienda non ha margini enormi perchè aree di sosta, tariffe e tasse sono decise dal Comune di Alessandria. Senza bacchetta magica, più di così non potevamo fare”. Le dimissioni, ha aggiunto Cermelli, verranno formalizzate prima della prossima assemblea e, fino a nuova nomina, presidente e amministratore delegato continueranno a seguire l’amministrazione ordinaria dell’azienda. “Non abbiamo intenzione di abbandonare Atm. Vedremo cosa succederà il 24, se ci sarà un concordato o una messa in liquidazione. Se per miracolo arrivassero i soldi necessari e il nostro piano alla fine convincesse tutti i soci potremmo anche ripensare alle nostre dimissioni. Credo che allo stato attuale, però, una ricapitalizzazione sia impossibile”.
Il Comune di Alessandria, ha confermato l’assessore al bilancio, Giorgio Abonante, non ha del resto le risorse per coprire le perdite dell’azienda. “Questo cda ha ottenuto grandi risparmi in una contesto estremamente difficile. La situazione economica non consente però una ricapitalizzazione e oltretutto sarebbe ingiusto scaricare ancora sulle spalle dei cittadini la vicenda di Atm che, voglio sottolinealo, ha le sue radici nel passato. Nelle prossime settimane lavoreremo per cercare una strada diversa da quella già tracciata dal codice per arrivare a una soluzione che riesca magari ad attirare anche altre realtà e che sia comunque condivisa da tutti i soci. Anche se Alessandria ha la maggioranza non vogliamo agire da soli, perchè Torino e Valenza per noi non sono partner qualunque”.
Tatiana Gagliano