Autore Redazione
giovedì
20 Aprile 2023
15:44
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Politica - Valenza

Biogas Valenza, Pd esorta il sindaco: “Faccia ricorso al Tar qualora l’impianto venisse autorizzato”

Biogas Valenza, Pd esorta il sindaco: “Faccia ricorso al Tar qualora l’impianto venisse autorizzato”

VALENZA – Rispetto al progetto del possibile impianto a biometano in strada alla Nuova Fornace di Valenza il Partito Democratico della città dell’oro ha sollecitato il sindaco Oddone e la sua giunta ad esprimere la propria contrarietà con atti concreti: lo stralcio dal bilancio dei fondi relativi alle compensazioni e la possibilità di ricorrere al Tar in caso di autorizzazione dell’impianto da parte della Provincia. 

“Nel consiglio comunale aperto dello scorso 22 marzo è emerso un orientamento contrario, espresso sia dalla cittadinanza che da tutta la parte politica” hanno sottolineato i tre consiglieri Pd Davide Varona, Marilena Griva e Salvatore Di Carmelol’impianto sorgerebbe in una zona paesaggistica di pregio. Nella zona, accanto ad abitazioni, ville storiche e casali sono sorte attività di carattere turistico, fra cui agriturismi e bed and breakfast e la presenza dell’impianto mal si concilierebbe con la circostanza che il territorio valenzano famoso in tutto il mondo per la produzione di alta gioielleria, vanta insediamenti di brand orafi di lusso grazie ai quali si è alzato anche il livello occupazionale”. 

Secondo gli esponenti della minoranza “la costruzione di tale impianto determinerebbe un forte impatto ambientale per tutta la zona e per la città stessa: un aumento indiscriminato del traffico di mezzi pesanti in entrata e in uscita dalla città, in quanto la maggior parte della “forsu” proviene da fuori Regione. La qualità dell’aria peggiorerebbe a causa delle maggiori emissioni di CO2, derivante non solo dalla produzione di biometano ma anche dall’aumento del traffico veicolare. Rispetto ai cattivi odori, inoltre, Asl ha sottolineato che a causa dell’effetto mongolfiera queste emissioni potrebbero spostarsi anche per lunghe distanze, muovendosi ad alcuni metri dal suolo, per poi ritornare al suolo al variare delle differenze di temperatura, con corrispettivo possibile impatto sulla popolazione e sui fruitori dei centri turistici citati”. 

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