27 Maggio 2023
05:22
Amag Ambiente: “Alessandria forse più pulita ma lontani dalla perfezione. Obiettivo 65% di differenziata entro l’anno”
ALESSANDRIA – “Rispetto alla pulizia di Alessandria, da quello che riscontriamo dalle segnalazioni dei cittadini, forse la città un po’ è migliorata, anche se siamo lontani dalla perfezione“. Queste le parole dell’amministratore unico di Amag Ambiente, Paolo Borbon, in occasione dell’ultima Commissione Bilancio. “Siamo una società in sofferenza per ragioni antiche ma con la prospettiva del progetto Smart City i cui contorni si stanno definendo. Abbiamo avviato dialogo con proponente per costruire insieme il progetto esecutivo. Nel 2022 abbiamo registrato un calo forte del prezzo della carta. Basti pensare che nel 2021 il fatturato mensile prevedeva 40 mila euro di ricavi dalla vendita della carta, alla fine del 2022 la cifra è calata fino a 4 mila euro al mese, ma anche 2 mila. Il prezzo è crollato. Questa diminuzione importante di ricavi ha determinato una sofferenza di bilancio del 2022. Verrà approvato entro il 15 giugno. Abbiamo quindi rivisto il budget a causa della diminuzione dei ricavi derivanti dal Comune ma per fortuna il prezzo della carta è in aumento, da luglio il mercato avrà una fiammata. Proprio giovedì abbiamo discusso il budget che recupera parte dei mancati ricavi. In generale” ha proseguito Borbon “la società deve essere riorganizzata ed efficientata. C’è stato un utilizzo anomalo del lavoro somministrato che dovrebbe, in teoria, coprire lavoratori che ad esempio vanno in malattia ma, invece, è diventato una costante. Occorre rivedere l’organizzazione. Si utilizzerà sempre ma, in caso di ferie o malattie, saranno avviate delle esternalizzazioni, con un contratto e un controllo della prestazione. L’azienda ha una sola fonte di ricavo: il contratto di servizio ma, rispetto alla vecchia Amiu ci sono meno prestazioni affidate dal Comune. Si poteva spalmare il personale e le spese generali su più fonti di entrate. Chiederemo al Comune di ripristinare le vecchie prestazioni. Sulle caditoie, ad esempio, non abbiamo i mezzi ma con un business plan potremo riprendere in mano queste attività”.
Borbon si è poi concentrato sul tema rifiuti e della pulizia della città: “Abbiamo intensificato i passaggi e la pulizia di alcuni luoghi segnalati rispetto al fenomeno degli abbandoni. Non abbiamo ancora sgominato la pratica delle deiezioni canine non raccolte. Da quello che ci viene detto la città forse è un po’ migliorata, anche se siamo lontani dalla perfezione. Servirà una campagna di comunicazione molto forte, unita al lavoro degli ispettori ambientali che, finora, hanno inoltrato 350 contestazioni. Bisogna convincere il cittadino a non sporcare e a non buttare mozziconi. Un’altra componente importante è la raccolta porta a porta: c’è da tempo immemore nel centro storico e una parte del quartiere Cristo ma ha prodotto risultati deludenti, il 43%. Un dato anomalo: con una raccolta differenziata sviluppata, infatti, la raccolta dovrebbe costare di meno perché i rifiuti indifferenziati dovrebbero calare. Oggi vengono raccolti 2 volte a settimana, bisognerebbe calare a solo una volta. Abbiamo invitato gli amministratori dei condomini a cambiare le regole di ingaggio. Vero che vengono fatte le ispezioni ma occorre sensibilizzare i cittadini e gli amministratori dei condomini devono fare da tramite. Dobbiamo far capire che non fare la raccolta differenziata comporta maggiori costi. Chiederemo che il Comune ci affianchi, perché è anche interesse dell’amministrazione che si arrivi al 65% di raccolta indifferenziata entro fine anno. Non è un miraggio o un obiettivo irraggiungibile. Non partiamo da zero ma ci sono consuetudini incrostate che bisogna rimuovere. Altri Comuni del territorio arrivano anche all’80% di differenziata”.
“La prima esternalizzazione” ha aggiunto Borbon “legata al servizio di movimentazione dei cassonetti, non è andata bene: è stata una inferno per colpa nostra. Abbiamo sopravvalutato la capacità di una società di fare un lavoro non banale. Dovevamo seguire le persone, lo abbiamo fatto in ritardo è ora la situazione si è normalizzata”.
“Sul fenomeno dei cosiddetti turisti dei rifiuti ricordo che dai Comuni vicini ci sono persone che portano rifiuti ad Alessandria. Abbiamo fatto una serie di multe e abbiamo incontrato i sindaci per sollecitare una comunicazione verso i loro cittadini. Serve un’opera di comunicazione da fare. Rispetto agli abbandoni, infine, ci sono sei addetti ai fuori cassonetto che girano in città. Alcuni responsabili vengono sorpresi, altri purtroppo sfuggono. Questo è un altro problema che confidiamo si possa risolvere con un sistema di telecamere vicino ai cassonetti, serve controllo per diminuire i costi”.
Durante la commissione sono intervenute anche le opposizioni: “Siamo preoccupati” ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d’Italia Emanuele Locci “per le dichiarazioni dei sindaco secondo il quale rischiamo di avere mezzo milione di disavanzo nel bilancio di Amag Ambiente. La radice dei mali è il contratto per il ritiro di carta e plastica che poteva essere fatto meglio, il fatto di aver rinunciato a molti dei servizi che faceva Amiu ha reso più difficile l’ottimizzazione del personale. Non ci spiega come mai a fronte dei consultivi in avanzo questo sarà in disavanzo. Vorremmo capire perché”.
“Ci viene detto che i conti peggiorano a fronte di un peggioramento dei servizi, non siamo soddisfatti” ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi “il comportamento dell’azienda ci ha meravigliati. Le esternalizzazioni andrebbero fatte con maggior tatto. Sono stati sostituiti alcuni dipendenti, dando il servizio ad alcune cooperative. Non è stato avvisato nessuno, né i media né i condomini. I dipendenti sono stati lasciati a casa e allertati all’ultimo. Con la sinistra le cooperative hanno più lavoro. Qui sono state lasciate a casa persone con famiglie, una azione senza avvisare nessuno e con disservizi come portoni lasciati aperti e turni saltati. Chiedo poi se è vero che ad alcuni è stato offerto di lavorare con le cooperative ma a fronte di un dimezzamento del compenso. Con 600 euro non campa nessuno. Non capisco perché da una parte la sinistra parla di salario minimo, e poi lascia a casa le persone. Invidio la capacità di questa amministrazione di tenere a bada i sindacati. Fosse successo a noi sarebbero andati in piazza. Sul fuori cassonetto, inoltre, avere solo sei dipendenti per tutta la città è decisamente poco. Occorre implementarle. Vero che il fuori cassonetto c’è sempre stato e ci sarà sempre, ma con solo 6 persone in servizio il fuori cassonetto aumenterà. L’invito è impiegare lavoratori interinali con stipendi decenti e non cooperative con stipendi da fame”.
“Dal punto di vista del decoro Amag Ambiente gioca un ruolo di primo piano e Alessandria sta peggiorando visibilmente” ha aggiunto il capogruppo della Lega Mattia Roggero “non è stata portata avanti una raccolta straordinaria durante le festività. A Natale, Capodanno e Pasqua la città era uno schifo, nel passato erano successe situazioni simili ma si erano attivati servizi specifici, aumentando i turni. La situazione era sempre complicata ma migliore di quella attuale. La parte politica deve trovare ulteriori coperture per i servizi, nell’interesse del cittadino. Si potrebbero utilizzare risorse su spazzamento della città nelle aree limitrofe ai bidoni, in alcuni casi ci sono delle vere e proprie foreste pluviali sui marciapiedi”.
“Rispetto al bilancio” ha risposto il presidente Borbon “i numeri non sono ancora definitivi. Un’altra voce di perdita sono le materie prime e gasolio, i cui prezzi sono fermi a tre anni fa. C’è un 20% di spese non riconosciute, perché il meccanismo di Arera non ha consentito il calcolo degli aumenti, cosa che si spera faccia a giugno. L’aumento dei costi è stato sopportato dalla società che, però, é magra e non ha grasso da tirare fuori nel momento del bisogno. Tra una decina di giorni quantificheremo la perdita. Come si recupera? Dobbiamo fare il fuoco con la legna che abbiamo. Occorre modificare l’organizzazione, risparmiare il più possibile. Abbiamo un personale con età avanzata e col 40% di ridotte capacità lavorative. Occorrerà procedere con esternalizzazioni, con contratti sorvegliati da noi. Rispetto alla vicenda dei lavoratori ricordo che il lavoro interinale non è dipendente della nostra società. Avendo esternalizzato il servizio di movimentazione dei cassonetti i contratti sono terminati, il 30 aprile finivano. Non erano nostri dipendenti. Quello che ha offerto la cooperativa non è un problema che riguarda l’azienda. So che a due persone è stato chiesto se erano disponibili per altri servizi e hanno detto no. A me dispiace tanto per i lavoratori, perché stanno a casa ma non ho altre soluzioni se non utilizzare il nostro personale mediamente anziano, con ridotte capacità di lavoro. Ci sono rimasto male perché so che a un paio di queste persone era stata assicurata l’assunzione a tempo indeterminato, sono stati presi in giro. Non si entra per chiamata per tramite un concorso. Sulle ore di lavoro il rapporto tra il Comune e la società è regolato regolati da un contratto che prevede tot ore di spazzamento, dei percorsi. L’azienda non può agire autonomamente, i rifiuti non sono di destra o di sinistra”.
“Occorre fare alcune precisazioni” ha poi aggiunto l’assessora al Bilancio e alle Partecipate Antonella Perrone “i capigruppo Roggero e Buzzi Langhi hanno sollevato delle criticità in capo all’amministrazione. Le scelte gestionali della società Amag Ambiente, come di qualunque società, appartengono agli amministratori, diversamente non verrebbero nominati dal Comune. Conosciamo bene la situazione degli anni precedenti. I consiglieri Buzzi Langhi e Roggero evidenziano una difficoltà della società ma, da una analisi storica, vediamo che, a parità di fatturato di circa 14.5 milioni, dal 2017 al 2021 i costi di gestione sono aumentati di 2 milioni. Le difficoltà di Amag Ambiente non sono dovute all’amministrazione Abonante. Occorre metterlo bene in chiaro, se guardiamo i numeri c’è un aumento di debiti di 3 milioni di euro, dai 6 milioni del 2017 ai 9 milioni del 2021, inutile far leva sulla liquidità. Anche il bilancio 2021, l’ultimo approvato dall’amministrazione precedente, riporta nel paragrafo della relazione della gestione, un aspetto sulla liquidità dove si legge che la società intende ottenere finanziamenti per supportare la gestione corrente. La necessità a ricorrere a finanziamenti esterni, o bancari o da Amag holding, si è manifestata anche negli esercizi precedenti. Invito quindi tutti coloro che hanno l’idea che la società ha difficoltà di liquidità ad abbandonare questo leit motive che è colpa del Comune, li invito caldamente. L’ultima fattura registrata nella contabilità del Comune, con scadenza 6 aprile 2023, è stata pagata il 29 marzo 2023. Il Comune non mette in difficoltà nessuna delle società, anche i rappresentanti di Aral possono testimoniare la puntualità con la quale il Comune paga le fatture di Aral, sono pagate alla scadenza, o forse anche qualche giorno prima. Forse paghiamo più puntualmente di altri clienti, questa è una precisazione doverosa e documentata dai bilanci che sono pubblici, invito chiunque a effettuare questa verifica. Rimando al mittente la frase che l’azienda viene lasciata sola. Non lo è: di sicuro ha una situazione complessa da gestire, per una situazione di indebitamento che si è trovata ma, allo stesso tempo, ricordo che c’è un decreto legislativo importantissimo, il 201 del dicembre 2022 che impone agli enti affidanti la gestione dei rifiuti di avere una gestione efficiente, perseguendo l’obiettivo della tutela dell’ambiente e un uso efficiente delle risorse, tenendo conto della normativa nazionale”.
All’assessora Perrone ha infine replicato la presidente della Commissione Bilancio Cinzia Lumiera, già assessora al Bilancio durante l’amministrazione Cuttica: “Invito caldamente a ricordare la situazione in cui l’amministrazione precedente si è trovata, è grazie all’amministrazione Cuttica che Aral è ancora in piedi, con la situazione favorevole che ha ora, grazie al piano concordatario. Abbiamo avuto difficoltà e che abbiamo affrontato, nonostante tutto: il piano di riequilibrio e la pandemia che ha sicuramente fatto aumentare i costi. Ringrazio Amag Ambiente che ha affrontato quelle difficoltà con pochi mezzi, col personale e tutte le difficoltà. Abbiamo sempre fatto fronte per capire come fare al momento dei pagamenti, eppure ce l’abbiamo fatta, anche se alcune volte i ritardo, ma, lo ricordo, a fronte dei mancati incassi della Tari. Fin dall’inizio abbiamo avuto difficoltà sul fronte dell’incasso tari ma abbiamo comunque fatto fronte ai nostri debiti. L’ex presidente di Amag Paolo Arrobbio si è trovato di fronte a una situazione difficile. Con interventi bancari e col progetto Smart city ha dato un futuro ad Amag Ambiente, grazie al quale ora lei, assessora Perrone, può dire quello che ha detto: è comodo quando si trova tutto pronto. Sicuramente bisogna portare avanti il lavoro fatto. Nella sua relazione finale il presidente Arrobbio ha spiegato che Amag Ambiente ha noleggiato 47 nuovi mezzi, ha dismesso e alienato quelli vecchi, estinguendo mutui bancari. La situazione contabile ora vede 1 milione e 187 mila euro di debiti verso i fornitori e 6 milioni e 706 mila euro di disponibilità liquide. Non dimentichiamoci che l’amministrazione precedente si è rimboccata le maniche, siamo ancora in difficoltà ma quando siamo arrivati noi, nel 2017, non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri. Se ritardo c’è stato è perché si è dovuto ottemperare ai pagamenti di tanti debiti pregressi. Auspico che l’assessora Perrone possa portare avanti questo lavoro”.