Autore Redazione
lunedì
9 Novembre 2015
23:00
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Politica - Alessandria

“Troppi dubbi sul rischio amianto”. Rita Rossa congela il sì all’utilizzo delle cave di Alessandria per il Terzo Valico

“Troppi dubbi sul rischio amianto”. Rita Rossa congela il sì all’utilizzo delle cave di Alessandria per il Terzo Valico

ALESSANDRIA – Non sono per nulla diminuiti i dubbi e le preoccupazioni di sindaci e amministratori locali sulla presenza di amianto nello smarino del Terzo Valico. Durante l’incontro con i membri della Commissione Lavori Pubblici del Senato, in Prefettura ad Alessandria, il sindaco del capoluogo, Rita Rossa, ha anzi annunciato la volontà di sospendere l’autorizzazione all’utilizzo delle cave alessandrine. Ad oggi, ha sottolineato il sindaco, mancano infatti “le garanzie” chieste ad Arpa sulla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, cui Palazzo Rosso aveva subordinato il suo nulla osta.

A preoccupare i sindaci del territorio sono infatti dubbi sulle modalità di analisi del materiale di scavo, evidenziati dalla richiesta di Arpa Liguria e Piemonte di adottare il protocollo seguito delle due Agenzie per i controlli. Un metodo ritenuto “più cautelativo” rispetto alla normativa nazionale per la gestione dei rifiuti, cui si attende invece il Cociv.

Fino ad oggi gli scavi in Piemonte non hanno evidenziato presenza di amianto. Le analisi effettuate, ha precisato l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, hanno riportato valori “sotto soglia” con entrambi i metodi anche se i dati Cociv e Arpa sono risultati “lievemente diversi“. Unica eccezione è il caso di cava Castellaro, in Liguria, con dati “sotto” il limite di un grammo per chilo per Cociv e “sopra”, invece, per Arpa. Una divergenza che ha portato alla sospensione degli scavi nel cantiere ligure e all’annunciata decisione del Consorzio di trattare in ogni caso il materiale come “rifiuto” in attesa di ulteriori verifiche.

Per i sindaci del territorio, però, con i dubbi di Arpa sul “metodo” sono venute meno le certezze sui controlli e anche sulla non pericolosità dei materiali “sotto soglia”. Proprio su quest’ultimo punto, ha precisato il sindaco Rita Rossa, infatti, “non basta una smentita a parole” e gli amministratori locali vogliono dall’Agenzia “atti che seguano a relazioni scientifiche”

“Il problema amianto e smarino per il Terzo Valico c’è”  ha sottolineato del resto anche il Presidente della Commissioni Lavori Pubblici del Senato, Altero Matteoli, condividendo le preoccupazioni degli amministratori locali e impegnandosi ad approfondire la questione con Arpa. “Se necessario siamo disposti anche a tornare ad Alessandria” ha aggiunto il Senatore, affiancato dai colleghi Daniele Borioli, Cristina De Pietro, Maurizio Rossi, Marco Scibona, Lionello Pagnoncelli, Lous Orellana e Stefano Esposito. La maggior parte dei membri della Commissione “ma non tutti” (clicca QUI per la notizia), ha precisato, ritiene il Terzo Valico “indispensabile” per i collegamenti con la Liguria e lo sviluppo dei porti liguri, ma l’opera va realizzata “secondo le regole“.

Proprio sulle regole, o meglio sulla loro efficacia, vertono ora i dubbi e le preoccupazioni degli amministratori locali, forse ancora più forti dopo il confronto di lunedì in Prefettura con i Senatori, Arpa Liguria e Piemonte, Rfi e Cociv. “Io non sono disposta a contrabbandare la salute dei miei concittadini” ha rimarcato al termine dell’incontro Rita Rossa che, ha aggiunto, in qualità di Presidente della Provincia, ha invitato tutti i sindaci dell’alessandrino interessati dai lavori del Terzo Valico a sospendere la disponibilità all’utilizzo delle cave finchè Arpa non scioglierà “ogni possibile dubbio” su amianto e smarino.

Tatiana Gagliano

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