Autore Redazione
martedì
13 Giugno 2023
05:53
Condividi
Politica - Alessandria

Fabbio e il comizio di Berlusconi: “La battuta sui capelli e quella riunione in hotel per conoscere Alessandria”

Fabbio e il comizio di Berlusconi: “La battuta sui capelli e quella riunione in hotel per conoscere Alessandria”

ALESSANDRIA – Se mi avesse conosciuto prima ora avrebbe tanti capelli”. 16 anni fa, con questa battuta nei confronti di Piercarlo Fabbio, Silvio Berlusconi strappò un sorriso ai tanti alessandrini che gremirono il Teatro Comunale per il comizio del leader di Forza Italia durante la campagna elettorale delle elezioni amministrative, vinta poi dal centrodestra al primo turno. “Io ero il bersaglio ideale per quella battuta. Ero con pochi capelli ed ero piccolo di statura. Ero più piccolo di lui e non avevo i tacchi nelle scarpe, lui forse sì” ha sottolineato sorridendo l’ex sindaco di Alessandria.

Ai microfoni di Radio Gold l’ex primo cittadino, oggi commissario provinciale Udc, ha ricordato con nostalgia l’ex premier, mancato ieri a 86 anni. “Quel 17 maggio 2007 fu l’ultima volta che ad Alessandria la politica creò un’adesione così vasta e popolare, non abbiamo più visto altri esempi. Ricordo un altro particolare straordinario: ho fatto comizi a fianco di tutti i grande leader della Democrazia Cristiana. Tutti erano soliti dire sempre le stesse cose in ogni città che visitavano in campagna elettorale. Con lui, invece, andò diversamente: prima del comizio volle fare una riunione all’Hotel Alli Due Buoi Rossi. Ci incontrammo per parlare del programma di Alessandria, entrando nel dettaglio. Ricordo che si incuriosì rispetto al cosiddetto “mostro edilizio” da abbattere davanti a S. Maria di Castello, cosa che poi facemmo durante il mio mandato. Nel suo discorso lui fece anche questo riferimento: voleva conoscere i temi locali per sapere se c’erano dei particolari che poteva toccare durante il suo intervento, una dimostrazione di professionalità che non avevo mai visto e che non vidi mai più”. 

Fabbio ha poi commentato quello che la scomparsa del leader del centrodestra rappresenta per la politica italiana: “Perdiamo un punto di riferimento della Seconda Repubblica. Berlusconi riusciva a polarizzare su se stesso sia l’amore che l’odio. Diede vita al bipolarismo di alternanza, un elemento innovativo rispetto alla Prima Repubblica, uno scatto in più della democrazia. Nell’ultima fase Berlusconi tentò di recuperare una leadership di destra più moderata, calma e tranquilla, ottenendo meno consenso e entusiasmo. La sua eredità? In politica si dice che le eredità si prendono, non si danno. In questo senso potrebbe essere Giorgia Meloni, anche se Berlusconi ha fatto scelte diverse: ha messo la destra a disposizione del centro, promuovendo una politica moderata. Oggi sta accadendo il contrario, col centro a disposizione della destra. Di sicuro non non sarà un periodo semplice per Forza Italia che ha perso la sua unica leadership. Non si sa ancora che percorso potrà fare: se scemare dietro a perdite di consenso oppure costituire un contenitore diverso e più moderato che torni a guidare il centrodestra anziché affidarlo alla destra. Berlusconi era un collante della coalizione: voleva essere amato da tutti e, quando non riusciva a fare il primo, almeno tentava di mettere insieme chi era arrivato primo. Mancherà sia il Berlusconi leader che il Berlusconi mediatore. Oggi non vedo nessuno che possa mediare fra le parti come faceva lui, col suo carisma e prestigio”. 

“Il centrodestra rischia l’implosione” ha concluso Fabbiosenza un elemento di mediazione. Non è però detto che qualche leader, oggi visto come grande combattente, possa scegliere di diventare grande mediatore, sarebbe un posizionamento interessante. Mi riferisco a Matteo Salvini che non avrebbe le caratteristiche individuali da mediatore ma la sua leadership è in difficoltà e potrebbe scegliere questo ruolo, riposizionandosi”. 

Condividi