11 Novembre 2015
23:00
Alessandria dice “no allo smarino” del Terzo Valico. I primi commenti della politica
ALESSANDRIA – La Giunta di Alessandria mercoledì ha ufficialmente sospeso le delibere con cui aveva autorizzato l’inserimento delle cave “Bolla”, “Guarasca 1 e 2” e della “Clara e Buona” tra i siti di deposito dei materiali di scavo del Terzo Valico. Ugualmente sospeso anche l’atto che aveva affidato ad Aral il compito di raggiungere un’intesa con il Cociv in merito al contenzioso in atto sulla gestione del sito Guarasca 2.
L’atto, hanno precisato da Palazzo Rosso, è stato adottato in forza del principio di “precauzione” a seguito della nota presentata da Arpa Piemonte durante l’Osservatorio Ambientale dello scorso 5 novembre a Genova. “Poichè Arpa Piemonte ha messo in discussione la validità dei termini del Decreto Ministeriale n. 161/2012 sui metodi di rilevazione della presenza di amianto, che mai prima aveva ufficializzato, e nonostante gli scavi fino ad oggi realizzati sul versante piemontese non abbiano fatto emergere tracce amiantifere, la Giunta Comunale ha comunque ritenuto di procedere al provvedimento approvato“.
“Spiace – ha commentato poi il sindaco Rita Rossa – aver dovuto assistere ad una situazione di incertezza latente in merito alle richieste che il Comune, fin da subito, ha avanzato in tutte le sedi sul tema. Mi auguro che questa decisione consenta di accelerare i tempi di una risposta definitiva in un senso o nell’altro, ma non intendo continuare a subire, o far subire ai Cittadini di Alessandria, l’inefficacia o l’inattività di chi dovrebbe assicurare gli aspetti relativi al controllo e alla salvaguardia ambientale“.
“Colgo l’occasione – ha concluso il sindaco – per ribadire che la Giunta Comunale ha anche deciso di procedere al ripristino manutentivo di via Genova e di via Stortigliona in frazione Spinetta Marengo, con finanziamenti propri e al di fuori del procedimento relativo alle cave, con buona pace di chi sosteneva senza ragione nè motivo che avessimo subordinato la salute pubblica alla realizzazione di opere compensative“.
Una stilettata, quest’ultima, rivolta al Movimento 5 Stelle, come ha in maniera più diretta chiarito il sindaco Rossa sulla pagina Facebook, rifilata ai pentastellati anche dalla Segreteria cittadina e Gruppo consiliare del Partito Democratico. “Il Partito Democratico di Alessandria – ha precisato in una nota – condivide l’avvenuta adozione, da parte della Giunta Comunale, della delibera con la quale si nega la concessione della cave alessandrine per il materiale proveniente dagli scavi del Terzo Valico. Riteniamo si tratti di un atto trasparente e ci associamo alla richiesta del Sindaco affinchè l’Arpa fornisca dati certi sulle modalità di analisi e sulle soglie di pericolosità del materiale estratto. Il nostro Partito e l’amministrazione non hanno mai assunto posizioni preconcette, e qualsiasi progetto di rinaturalizzazione di cave esaurite e riqualificazione di aree rurali deve essere irrinunciabilmente legato alla tutela della salute dei cittadini. Con l’occasione, sottolineiamo come l’amministrazione proceda, secondo quanto promesso, alla risistemazione di Strada della Stortigliona e Via Genova a Spinetta Marengo con risorse comunali e non di Cociv. Con riferimento alla Strada Stortigliona ed alle prese di posizione del Movimento 5 stelle, ricordiamo inoltre che la mozione che ha reso quella strada comunale, e che quindi ha posto le premesse per un intervento di ripristino, fu presentata dal Pd e votata dalla maggioranza, senza il contributo del Movimento 5 stelle. Ci fa piacere che oggi anche quel partito condivida la nostra urgenza di intervenire, ma riteniamo non siano in condizione di dare lezioni a riguardo.
Dall’altra parte uno dei consiglieri del Movimento 5 Stelle di Alessandria, Andrea Cammalleri si è dichiarato “discretamente soddisfatto dei risultati ottenuti dai comitati No Terzo valico di Alessandria, Alessandria In movimento e dal MoVimento 5 Stelle che attraverso una costante opera informativa tra i cittadini, l’impegno sul campo e nelle istituzioni, hanno costretto il sindaco di Alessandria ad assumere l’impegno a ritirare il parere favorevole all’utilizzo delle nostre cave. Ci riserviamo tuttavia di leggere attentamente il testo della deliberazione di giunta quando verrà resa disponibile“.
Più guardingo rispetto all’atto della Giunta di Alessandria, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Paolo Mighetti, che ha provato a “interpretare” quelle che definito le “acrobatiche giravolte” di Rita Rossa. La sospensione delle delibere, per Mighetti, “dopo l’offerta di più cave di quante ne venivano richieste da Cociv“, non cambia di molto le carte in tavola. “Si parla di opere comprese nella Legge Obbiettivo e ben poco pesa il diniego del Comune: lo Stato può calare dall’alto le sue decisioni con facilità estrema. Se quella di Rita Rossa vuole invece essere una presa di posizione politica, come Presidente della Provincia dovrebbe dire un no al Terzo Valico e non un no allo smarino nel proprio Comune. Gli altri Comuni della provincia coinvolti sono forse figli di un dio minore?” . Per il consigliere Mighetti, due sono le ipotesi. “Senza scomodare teorie complottiste, si fa largo il presentimento che il PD locale goda di alcune “spifferate romane”. A Roma si sono forse decisi a stoppare quest’opera troppo costosa, troppo inutile e troppo dannosa per non diventare un boomerang elettorale?O forse hanno in serbo qualche mirabolante soluzione tecnica, da vendere alla popolazione come panacea di tutti i mali ambientali generati dall’opera? Dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza ma penso che a breve avremo risposte“.
Per ora, comunque, almeno una risposta è chiara: il “no” all’arrivo di terre e rocce del Terzo Valico nelle cave alessandrine.