Autore Redazione
martedì
17 Novembre 2015
13:29
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Politica - Valenza

Dissidi in consiglio comunale a Valenza e la questione piscina riaccende gli animi

Dissidi in consiglio comunale a Valenza e la questione piscina riaccende gli animi

VALENZA – Le divergenze di vedute, sia di metodo che di merito, sono paradossalmente l’unico aspetto che accomuna la dialettica tra maggioranza e minoranza a Valenza e il Consiglio comunale di ieri sera, terminato con un forte scontro sull’interpretazione del Regolamento che disciplina il funzionamento del Consiglio stesso, ne è la prova tangibile.

Maggioranza e opposizione, infatti, hanno votato in maniera divergente sia relativamente alla rinegoziazione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti, con la maggioranza favorevole e l’opposizione che si è astenuta, sia rispetto alle proposte di annullamento in autotutela delle deliberazioni sulle aliquote di IMU e TASI votate ad agosto. Per questi due punti all’ordine del giorno, però, le parti si sono invertite con la minoranza presentatrice delle proposte favorevole alla loro approvazione e la maggioranza contraria perché convinta che la scelta compiuta ad agosto sia fondata, le delibere legittime e comunque eventualmente “correggibili” in sede di assestamento del bilancio. 

Se su tali questioni le divergenze di vedute e il gioco delle parti hanno visto i consiglieri dei due schieramenti su posizioni opposte, non sono mancati però anche punti d’incontro. I consiglieri valenzani, infatti, hanno votato all’unanimità rispetto a questioni più tecniche come la nomina dei Revisori dei conti e sono giunti ad un accordo rispetto a temi come l’istituzione di un Question time e del Baratto amministrativo. Relativamente a questi ultimi due argomenti, le mozioni presentate dal Movimento Cinque Stelle, ancorché la votazione nel merito del contenuto sia di fatto stata rimandata, hanno visto la volontà condivisa di giungere a dar vita a due strumenti rispetto ai quali nessuno ha espresso a priori un’opinione sfavorevole. Le divergenze, anche se con molti distinguo, sono infine state messe da parte anche quando si è votata la riduzione, proposta dalla maggioranza, del contributo di costruzione per interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente nel Centro storico.

Pur non essendo mancati momenti di accordo, le differenze tra i banchi sono però apparse marcate soprattutto verso la fine del Consiglio quando è tornato al centro dell’attenzione il tema della piscina. L’ex Sindaco, Sergio Cassano, ha infatti presentato un’interrogazione per conoscere quali siano le prospettive future dei progetti in essere. Alle domande di Cassano, oggi Consigliere di Forza Italia, ha risposto l’attuale Primo cittadino, Gianluca Barbero, il quale ha replicato punto per punto alle domande. L’esponente del partito guidato da Silvio Berlusconi si è però dichiarato insoddisfatto delle risposte ottenute e ha auspicato la nascita di una Commissione d’inchiesta per fare chiarezza su molte questioni. Al di là dell’insoddisfazione di merito di Cassano, tuttavia, la “questione piscina” ha spaccato il Consiglio soprattutto sul metodo.

Quando il Consigliere della Lega Nord Maurizio Oddone ha infatti chiesto di intervenire nell’ambito dell’interrogazione posta da Cassano, l’intervento è stato negato, “a norma di Regolamento”, dal Presidente del Consiglio comunale, Salvatore Di Carmelo, al quale dai banchi di minoranza è stato risposto che, “a norma di Regolamento” , l’intervento sarebbe stato legittimo. Una visione ancora una volta non condivisa da Di Carmelo che ha sospeso il Consiglio scatenando le ire della minoranza.

Ha collaborato Paride Fusaro

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