17 Novembre 2015
23:06
Piscina di Valenza: altro botta e risposta tra Cassano e Barbero
VALENZA – L’ex sindaco Sergio Cassano rimarrà in consiglio comunale e lo farà per tutelare i cittadini. Questa è la sua dichiarazione di intenti, esposta a Radio Gold, e che parte da alcuni punti salienti e particolarmente discussi nei mesi scorsi. Su tutti la questione piscina. La vicenda ha scatenato le sferzate dell’ex primo cittadino che, in consiglio comunale, ha sferrato attacchi e accuse pesanti, chiedendo l’istituzione di una commissione d’inchiesta al più presto. “In questa vicenda io sono stato vittima, e uso un eufemismo morbido, di un tranello. In primavera infatti, senza che nessuno della giunta venisse informato, il dirigente dei lavori pubblici ha fatto abbattere tutte le opere murarie della vecchia piscina. Una situazione che ha reso impossibile il ripristino della situazione piscina durante l’estate”.
Secondo il sindaco Gian Luca Barbero, in realtà, Paolo Soban, allora assessore ai Lavori Pubblici, era al corrente dell’operazione compiuta in quel periodo tant’è che il materiale oggetto di demolizione era stato accatastato e conservato: “in verità la demolizione è stata deliberata dalla giunta Cassano e dal suo consiglio comunale al momento della realizzazione del project financing. La rimozione di suppellettili e oggetti, che io ho testimoniato nei primi giorni del mio insediamento, era già stata oggetto di una interrogazione mia e di altri consiglieri di minoranza nel marzo 2015. A quella interrogazione Soban rispose che i materiali erano stati immagazzinati e i pannelli solari messi alla Sette Fratelli Cervi. In quel momento l’allora sindaco forse stava disegnando“.
Cassano ha controreplicato dicendo che per fortuna Soban decise di conservare gli oggetti: “meno male che Soban, successivamente, ha deciso di mettere tutto nei magazzini, almeno non abbiamo perso nulla“.
L’ex sindaco ha comunque perorato la sua causa spiegando ancora che “l’Ati, associazione temporanea di impresa, sempre in primavera, disse all’amministrazione precedente di essere pronta a partire, e che a Roma avrebbe solo dovuto mettere a punto alcuni dettagli con il Coni. L’Ati a quel punto avrebbe dovuto cominciare i lavori proprio in primavera. Tutto questo però non è avvenuto – ha aggiunto Cassano. Allora è bene che a mente fredda si dica la verità. Anche perché questo ha pesato molto sui cittadini valenzani che non hanno più potuto usufruire, nel periodo estivo, della piscina”.
Da qui la proposta di istituzione di una Commissione di Inchiesta con l’ex sindaco impassibile anche se gli si fa notare che le sue dichiarazioni sono dure e pesanti: “i miei sono dati di fatto. In giunta nessuno ha informato della demolizione. Mi si venga a dimostrare il contrario e io sarò pronto a fare ammenda“.
Intanto Cassano ha contestato la nuova amministrazione “che ha rinnovato all’associazione temporanea di impresa, che si è nel frattempo trasformata in società di progetto, la concessione per la costruzione della nuova piscina. Io – ha chiuso Cassano – non sono contento se le cose vanno male per sperare che vada male una parte politica. Io sono contento se le cose vanno bene per i cittadini”.
Per Barbero però nulla di nuovo sotto il sole, ma solo la volontà di precedere rispettando le regole: “in questo momento quanto mi è stato lasciato in eredità è all’attenzione di una verifica di fattibilità da parte di uno studio esterno. Tutto rientrerà nei prossimi giorni dopo essere stato approvato dal Coni e la giunta procederà di conseguenza. A quel punto avverrà la concessione edilizia. Poi sarà la società a procedere all’intervento. Quello che era di mia competenza è stato fatto durante l’estate nel minore tempo possibile“.
Fabrizio Laddago