Autore Redazione
giovedì
19 Novembre 2015
04:00
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Politica

Percorsi formativi per il primo soccorso pediatrico: la proposta di legge del consigliere Ravetti

Percorsi formativi per il primo soccorso pediatrico: la proposta di legge del consigliere Ravetti

REGIONE – Il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Ravetti, insieme al collega Daniele Valle, ha presentato una proposta di legge con l’intenzione di dettare le disposizioni in materia di primo soccorso pediatrico, mediante percorsi formativi e informativi, con particolare riguardo alle manovre di disostruzione pediatrica e di rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore semiautomatico.

Le statistiche riportano che ogni anno, in Italia, circa 50 bambini muoiono per ostruzione delle vie aeree a causa di un mancato pronto intervento. Un bambino alla settimana. Si tratta pertanto di un problema grave specialmente perché purtroppo, ad oggi, la maggioranza dei cittadini e anche degli insegnanti e degli educatori non dispone di informazioni circa alcune semplici manovre salvavita.

Non sono quindi diffuse tra i cittadini le capacità di intervenire in presenza di queste emergenze, nonostante le manovre corrette da effettuare siano estremamente semplici e si stimi che riuscirebbero a risolvere la situazione nel 98 per cento dei casi. Alcuni recenti e drammatici episodi hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza di una diffusa conoscenza delle procedure idonee ad effettuare la disostruzione delle vie aeree soprattutto nei bambini. L’immediata e corretta esecuzione delle manovre per liberare le vie aeree da cibo o corpi estranei, da parte di genitori, operatori scolastici o anche semplici cittadini, come già evidenziato, può risultare infatti determinante nel salvare la vita alle vittime di questi incidenti.

“La presente Proposta di legge, senza ricadute sul bilancio regionale” ha detto lo stesso Ravetti “riveste un elevato contenuto etico, considerato che mira a creare una rete virtuosa di soggetti in grado di intervenire tempestivamente e in maniera corretta, per diffondere l’apprendimento delle tecniche salvavita in particolare in tutti quegli ambiti di vita abitualmente frequentati da bambini, soggetti maggiormente a rischio di ostruzione delle vie aeree, soprattutto nella fascia d’età da zero a tre anni.”

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