Autore Redazione
giovedì
7 Settembre 2023
19:00
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Politica - Alessandria

Autonomia differenziata, Giustetto (Pd): “Alimenterà ulteriori diseguaglianze in tutto il Paese”

Autonomia differenziata, Giustetto (Pd): “Alimenterà ulteriori diseguaglianze in tutto il Paese”

ALESSANDRIA – Lo scorso 28 giugno la consigliera comunale del Partito Democratico di Alessandria Giulia Giustetto ha depositato all’ufficio di Presidenza del Consiglio un ordine del giorno sull’autonomia differenziata. Il 2 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge del Ministro Calderoli che propone di dare attuazione all’autonomia differenziata per le regioni a Statuto ordinario, ossia di concedere, sulla base di un accordo tra Stato e regione, “forme e condizioni particolari di autonomia” su 23 materie individuate all’art. 117 della nostra Costituzione.

“Il ddl Calderoli ha però suscitato diverse preoccupazioni tra gli stessi Presidenti delle Regioni, tra studiosi, esperti, presso le associazioni di Comuni e Province” ha sottolineato l’esponente della maggioranza “si teme che un’autonomia disegnata in questo modo possa accrescere una frammentazione del tessuto istituzionale dello Stato, aumentando le disuguaglianze fra i territori, non solo fra le Regioni del nord e del sud Italia, ma tra le province all’interno delle regioni stesse. Il ddl non chiarisce quali siano i livelli essenziali di prestazione, né come verranno finanziati, che devono essere garantiti dallo Stato e dalle autonomie insieme sulla base delle competenze e delle funzioni: non è chiaro come verranno garantiti scuola e sanità pubblica”. 

“L’accordo fra lo Stato e la Regione, previsto dal ddl Calderoli per attuare l’autonomia differenziata, inoltre, prevede una procedura che scarsamente coinvolge gli enti locali e gli organi legislativi, compreso il Parlamento, con il rischio di avviare un “dialogo tra esecutivi”, trascurando i rappresentanti dei cittadini presso i Consigli regionali e le Camere, nonché le Conferenze. A fronte delle numerose perplessità che ha suscitato questo ddl, a seguito anche delle dimissioni di alcuni illustri esponenti del Comitato per i livelli essenziali di prestazioni nel mese di luglio, e senza sostituzione, nel documento depositato invito il Consiglio comunale a esprimere la necessità di una legge-quadro parlamentare per costruire un iter condiviso con Regioni ed enti locali”. 

“L’Italia non può permettersi di viaggiare a due o più velocità. L’autonomia differenziata deve essere migliorativa dei servizi, deve valorizzare i territori per le loro differenti caratteristiche, non accrescere le disuguaglianze. Se il Governo vuole attuare l’autonomia differenziata, deve considerare che l’Italia ha già ora diversi problemi a garantire i lep e a rimuovere le disuguaglianze tra le persone e tra i territori. Se la maggioranza di Giorgia Meloni non considera che l’autonomia differenziata serve prima di tutto a questo, sia dunque chiaro che così come delineata non serve e basta”.

“L’autonomia differenziata si applica, secondo la Costituzione, alle Regioni a statuto ordinario che intraprendono un percorso condiviso con lo Stato per ottenere maggiore autonomia nelle funzioni amministrative all’interno di alcune materie, che possono essere la scuola pubblica, la sanità, la gestione del territorio, ed altre” ha concluso Giustetto “l’autonomia differenziata è tema che da sempre è cavallo di battaglia in particolare della Lega. Peccato che la Lega abbia pensato a un disegno di legge, il ddl Calderoli, che, se applicato così com’è, alimenterà ulteriori disuguaglianze nel Paese, non solo al Sud (come se non fosse già sbagliato), ma anche in territori come il nostro, contrariamente a quanto dichiarato dal Presidente Cirio senza, ancora una volta, dirci il perché. Così come non è chiaro in che modo vengano individuati, garantiti e finanziati i Livelli Essenziali delle Prestazioni, o perché non siano stati sostituiti i membri (illustri!) del Comitato per i Livelli Essenziali delle Prestazioni che si sono dimessi dal loro incarico. Mi rendo conto che sia un tema politico dai risvolti molto tecnici. Ma ricade sulla quotidianità dei nostri servizi, delle possibilità dei nostri ragazzi, della qualità delle cure nel futuro, degli interventi a tutela dell’ambiente, e per questo è giusto affrontare l’autonomia differenziata a ogni livello”. 

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