Autore Redazione
mercoledì
13 Settembre 2023
05:35
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Politica - Alessandria

Casa delle Donne, assessore Laguzzi: “Agito in una situazione delicata”. Lega e FdI: “Vi siete piegati a chi delinque”

Casa delle Donne, assessore Laguzzi: “Agito in una situazione delicata”. Lega e FdI: “Vi siete piegati a chi delinque”

ALESSANDRIA – Nell’ultimo consiglio comunale di Alessandria si è consumato un nuovo botta e risposta tra la minoranza e la giunta sull’assegnazione al collettivo Non Una di Meno dell’ex mensa Guala, diventata così nuova Casa delle Donne. L’assessore alle Politiche Sociali, Giorgio Laguzzi, ha infatti risposto alle interpellanze presentate dai gruppi della Lega e Fratelli d’Italia.

“Una questione annosa che si protraeva da anni e che aveva subito una accelerazione nell’ultimo paio di mesi” ha rimarcato l’esponente della Giunta Abonante “non ci sono particolari differenze rispetto all’impostazione decisa con altri centri di incontro, anche dal punto di vista economico. Sul tema delle utenze ricordo che dal 2019 ai centri di incontro non è stato chiesto un contributo, perché si riconosce loro un valore sociale. Il costo delle manutenzione ordinarie, invece, resta in capo all’associazione in questione. Quante risorse economiche? Si stanno quantificando, se ne stanno occupando gli uffici tecnici. Non stiamo parlando di milioni di euro. Nonostante il disuso, comunque, lo stabile è in condizione positiva, a parte qualche intervento su riscaldamento. Rispetto agli impianti elettrici e a livello strutturale non sono richiesti interventi pressanti. Inoltre gli eventi previsti da venerdì a domenica (il festival queer e transfemminista, ndr) si svolgeranno all’esterno”.

“Il tema” ha aggiunto l’assessore Laguzzi “è aver trovato una soluzione a una situazione che si protraeva da tempo. Abbiamo agito in una situazione delicata, con altri enti che chiedevano una soluzione (dopo l’occupazione di Non Una di Meno dell’ex sede della circoscrizione Nord, di proprietà dell’Università del Piemonte Orientale, ndr). Da un anno la nostra amministrazione ha chiesto alla Regione la devoluzione a titolo gratuito dell’ex asilo Monserrato, così da avere un quadro complessivo di diversi stabili e poter dare una collocazione risolutiva a diverse associazioni. L’iter, però, è bloccato e questo ha mandato in compressione tutta la situazione. Ad esempio l’ex asilo Monserrato avrebbe potuto rappresentare un’ottima soluzione di housing sociale rispetto al tema dei minori non accompagnati. In generale, sul tema degli spazi, anche altri enti come la Provincia potrebbe fare valutazioni serie per andare incontro alle associazioni. Noi abbiamo accelerato una soluzione, non vogliamo più girarci dall’altra parte rispetto all’utilizzo degli spazi pubblici. Abbiamo fatto una scelta, dando una priorità al tema del contrasto alla discriminazione di genere. Mi chiedo come mai nelle precedenti amministrazioni quello spazio dell’ex mensa Guala non è stato utilizzato. La posizione di me.Dea? Dico alla minoranza che non si dovrebbe stimolare un contrasto tra associazioni, occorre trovare una soluzione. Noi vogliamo continuare e riconoscere il ruolo di me.Dea, siamo pronti a fare la nostra parte come Comune, speriamo che lo facciano anche gli altri enti. A un certo punto, infatti, occorre fare un passo avanti nella gestione degli spazi. Sarebbe meglio anticipare, con un ragionamento serio, e non dover inseguire le pressioni che arrivano dall’esterno per trovare delle soluzioni ed essere costretti a inseguire gli eventi. La politica deve avere un ruolo di guida. Se oggi mi fossi trovato all’opposizione e, magari, avessi assistito all’assegnazione dello stabile a una associazione Pro Vita avrei fatto una battaglia politica ma avrei rispettato il fatto la politica possa assumersi la scelta di riconoscere un valore sociale. L’occupazione? Ricordo le parole dei consiglieri di maggioranza Vanin e Farahat: un conto è un’occupazione che manda via qualcosa già esistente. Se si tratta di uno spazio abbandonato può stimolare un processo diverso. Voglio però precisare che non è giusto avvallare queste azioni ma c’è una sensibilità diversa. Dico alla minoranza di confrontarsi con noi su questi temi, cerchiamo di metterci d’accordo sul fatto che la politica debba fare da guida. Infine presteremo attenzione sul fatto che il centro di incontro Casa delle Donne resti a-politico e che non si distribuisca materiale elettorale. Certi battibecchi, però, avvengono anche perché ci sono state delle provocazioni. Occorre andare oltre”. 

Non si sono fatte attendere le repliche dei due partiti di minoranza. “L’assessore questa volta è stato chiaro” ha sottolineato il capogruppo della Lega Mattia Roggero “finalmente ora è chiara ed evidente la motivazione politica per la quale c’è una associazione che prevale sulle altre. Voi vi siete piegati a Non una di meno, a chi occupa, a chi delinque. Possiamo fare mille filosofie sull’utilizzo degli spazi, ma oggi avete anteposto gli interessi di una associazione a quelli di una intera città”.

Roggero ha poi citato le parole di Anita Giudice, di Non Una di Meno, che su Radio Gold ha invitato ironicamente me.Dea a occupare perché “potrebbe essere un buon momento. “Permettiamo a Non Una di Meno di prendere in giro chi negli anni ha sempre rispettiamo le regole. Il tutto, tra l’altro, senza alcuna condivisione col consiglio comunale. La giunta ha avocato ogni decisione gestionale sui beni pubblici senza far partecipare alla discussione i consiglieri comunali. Questa sarebbe Alessandria #davverovostra? (ha sottolineato Roggero citando lo slogan del sindaco Abonante durante la campagna elettorale, ndr) Una città dove si condividono le idee? Chiedete ai vostri consiglieri comunali se sono tutti d’accordo. Perché non è stata fatta una commissione? Perché non avete chiesto il parere ai partiti? Perché non avete chiesto il parere alle altre associazioni? Perché sapevate che non c’era condivisione, né di quest’aula né della società civile. Ora siete sotto scacco su questa questione. Sui costi, inoltre, non è uscita alcuna evidenza e nemmeno sull’agibilità della struttura. Ci chiediamo quando questo centro di incontro sarà operativo e quando i cittadini e i consiglieri comunali potranno entrare. Non si sa nulla”.

“Non sono soddisfatto dalla risposta dell’assessore Laguzzi” ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Emanuele Loccicosì come mi lascia insoddisfatto l’azione di questa amministrazione. Questo non è un centro di incontro. Si è letto sui giornali dichiarazioni di Non Una di Meno dove parlavano che è stato trovato un escamotage. L’occupazione è stata un ricatto, non uno stimolo. Questo è l’esempio che è stato dato ad associazioni come me.Dea si è sempre comportata correttamente. L’assessore parla di una ipotetica nostra concessione ad associazioni Pro Vita? L’unica volta che abbiamo provato a parlare di associazioni nell’ambito pro vita (la cosiddetta mozione pro vita promossa dall’ex consigliera Trifoglio e dallo stesso Locci nel 2018, ndr) Non una di Meno bloccò con violenza i lavori del consiglio comunale, quello che non fanno le associazioni pro vita quando si parla della Casa delle donne. C’è una differenza culturale: quando la Sinistra non è d’accordo con qualcosa deve usare la violenza in ogni modo per bloccarla, voi pensate che l’illegalità sia di stimolo, e che si possa tollerare la violenza per fermare idee diverse dalle vostre. Noi invece siamo liberali tolleranti e democratici, voi non lo siete. La vostra cultura è profondamente antidemocratica”. 

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