Autore Redazione
mercoledì
13 Settembre 2023
10:38
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Politica - Alessandria

La Cgil a sostegno del riconoscimento dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione alunni con disabilità

La Cgil a sostegno del riconoscimento dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione alunni con disabilità

ALESSANDRIA – Anche ad Alessandria, come a Torino, e Novara, e in molte città d’Italia, domani, giovedì 14 settembre 2023, davanti alle Prefetture, dalle 16.30 alle 18.30, la Funzione Pubblica della Cgil sarà presente con presidi in sostegno dei provvedimenti, presentati in Parlamento, per chiedere l’internalizzazione del servizio di inclusione scolastica entro il sistema pubblico e il riconoscimento del profilo professionale dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione delle alunne e degli alunni con disabilità.

In Piemonte gli assistenti sono circa 1.300, mentre i bambini con disabilità e frequentanti le scuole sono circa 5.500 (dati della Regione al 2022): in pratica un assistente ogni 5,7 bambini, un dato negativo rispetto alle altre regioni del Centro e del Nord che hanno un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente.

Secondi i dati Istat, dall’ultimo rapporto disponibile e riferito all’anno scolastico 2021-22, nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno sono più di 65mila, di questi il 4,6% conosce la lingua italiana dei segni (LIS). Sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa, facilitando la comunicazione e l’interazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni dell’autonomia.

Le condizioni lavorative di queste figure professionali impiegate in questo servizio sono difficili e precarie: le paghe sono basse e spesso le lavoratrici e i lavoratori vengono sotto inquadrati/e, quando le scuole chiudono per le festività natalizie o durante la pausa estiva non ricevono retribuzione, in molti casi le condizioni sono paragonabile al lavoro a cottimo (quando non c’è l’alunno o studente diversamente abile l’assistente non lavora e quindi non viene pagato), non c’è chiarezza di orari né certezza del monte ore (di anno in anno possono variare le ore assegnate a seconda dei bambini certificati e delle ore), difficoltà di gestione del tempo (poche ore di lavoro effettivo non distribuite correttamente durante la giornata. es. 2 ore di lavoro al mattino, 5 ore di inattività, 1 ore di intervento a domicilio, ove previsto); scarsa considerazione professionale delle figure educative impiegate spesso in possesso di lauree, corsi specifici, esperienze lavorative pluriennali; scarsa o nulla considerazione delle ore di progettazione educativa e di ore non frontali per poter elaborare azioni educative e progettazione educativa.

Il servizio per l’inclusione degli alunni con disabilità è previsto dall’art. 13 della Legge 5 febbraio 1992 N. 104 e viene gestito principalmente, e su tutto il territorio nazionale, da enti del terzo settore tramite appalti, con poche risorse o aggiudicazioni anche al massimo ribasso.

Tutto ciò a danno non solo degli operatori impiegati ma anche e soprattutto degli studenti (e delle loro famiglie) a cui è rivolto tale servizio.

Giovedì in occasione dei presìdi verrà presentato al Prefetto un documento che spiega le ragioni di tale iniziativa e con le richieste da inviare al Governo, affinché tale percorso legislativo possa trovare la necessaria copertura economica a partire già dalla Legge finanziaria per l’anno 2024.

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