Autore Redazione
martedì
24 Novembre 2015
04:00
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Politica - Alessandria

Sicurezza: il Coisp invita i parlamentari a prendere posizione

Sicurezza: il Coisp invita i parlamentari a prendere posizione

ITALIA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato di Polizia COISP. 

“Non è più tempo delle bugie e nemmeno è più tempo di nascondersi dietro a un dito fingendo che tutte le responsabilità per il vergognoso trattamento che ci viene riservato siano esclusivamente di altri. E’ il momento che ciascuno dimostri con chiarezza da quale parte sta e come, nei fatti, intende dare seguito alle reali necessità dei cittadini dalle cui mani ha ricevuto il proprio mandato politico istituzionale. Cittadini che, è appena il caso di sottolinearlo, sono coloro i quali chiedono disperatamente sicurezza e siamo anche noi personale in divisa che cerchiamo disperatamente di fare sicurezza. Tutti hanno bisogno, direttamente e indirettamente, che si intervenga a sostegno di un Comparto ancora una volta affossato, penalizzato, bistrattato, umiliato. Come dimostrano chiaramente, al di là delle chiacchiere televisive, le previsioni contenute nella Legge di Stabilità e nella Legge di Bilancio. Vogliamo sapere da quale parte sta ciascuno di voi”.
E’ questo il messaggio che Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, ha racchiuso in una lettera indirizzata a tutti i Parlamentari italiani, volendo smentire le promesse di sostegno al Comparto Sicurezza che il Governo insiste a fare pubblicamente e quindi sorvolando, o addirittura negando, i pesanti tagli che ci si prepara a infliggere alle Forze di Polizia e Militari. E lo ha fatto citando direttamente quanto previsto nel disegno di legge di Stabilità 2016 e nel disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e Bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018, con i quali si è “deciso di umiliare il personale della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine – ha scritto Maccari – con la previsione di un aumento stipendiale medio di appena 8 euro mensili, nonché di colpire ulteriormente l’apparato sicurezza del Paese, imponendo sconsiderati tagli per milioni di euro”.
“Come si dice… ‘carta canta’ – aggiunge Maccari -, e i numeri con il segno meno che si leggono in questi disegni di legge fanno rabbrividire, specialmente alla luce dei recenti gravissimi fatti di cronaca internazionale e del sempre maggiore rischio ed impegno che viene chiesto ai Poliziotti”.
“Negli ultimi anni tutti i governi che si sono alternati non hanno fatto altro che tagliare fondi al Comparto Sicurezza creando seri danni alla funzionalità di tutto l’apparato, ma quello a cui stiamo assistendo adesso è una vera e propria delegittimazione del nostro lavoro. Hanno in programma la chiusura definitiva di 270 posti di Polizia e di 23 Questure in tutta Italia, molte delle nostre auto sono ferme perché non ci sono soldi per farle riparare o perché hanno più di 200.000 km e gomme lisce, ci sono Uffici di Polizia sotto sfratto esecutivo, non c’è la carta per le denunce e non ci sono le divise, le assunzioni proclamate da questo Governo non sono sufficienti a sanare i pensionamenti, lavoriamo con un contratto scaduto da 6 anni e vogliono darci un miserabile aumento di 8 euro, non abbiamo nessun tipo di tutela legale, nessun tipo di protocolli o strumenti operativi, in caso di pericolo non possiamo usare l’arma in dotazione senza incorrere in un processo sostenuto solo con i nostri soldi, non ci sono soldi per le pulizie degli uffici, i colleghi vengono puniti o trasferiti per un semplice like su facebook, vogliono introdurre il reato di tortura non per punire vergognosi comportamenti ma direttamente i poliziotti nelle loro attività, vogliono marchiarci con i numeri identificativi bollandoci come violenti… Ebbene, cari Deputati e Senatori, con quale spirito credete che i Poliziotti possono ancora affrontare l’emergenza immigrazione, l’emergenza terrorismo, il Giubileo e tutte le altre attività giornaliere?” chiede infine il Segretario Generale del Coisp nella lettera, che conclude sollecitando i Parlamentari a dimostrare: “Voi da che parte state?”.

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