24 Novembre 2015
23:16
I tagli ai patronati una catastrofe per i cittadini
ALESSANDRIA – Cgil, Cisl e Uil all’unisono hanno ribadito la netta contrarietà alla politica dei tagli disposta dal governo nei confronti dei patronati. Secondo i sindacati se Roma dovesse persistere con una linea del genere i cittadini si troveranno davanti a una catastrofe.
Nonostante al Senato la riduzione dei fondi sia passata da 48 a 28 milioni di euro la sforbiciata danneggerebbe ugualmente l’attività di pubblica utilità di queste istituzioni nonostante sia prevista dalla Costituzione. Il taglio andrebbe ad aggiungersi a quello di 35 milioni di euro dello scorso anno. Le parti sociali hanno quindi chiesto l’annullamento del provvedimento.
“Ancora una volta – hanno spiegato i segretari regionali di Cgil Cisl Uil, Tomasso, Ferraris, Casucci e il presidente Acli Piemonte, Tarasco – viene messa in atto una manovra che arbitrariamente si appropria dei contribuiti con i quali i lavoratori dipendenti e le imprese finanziano la rete solidale dei servizi sociali dei patronati che consente a tutti i cittadini di fruire gratuitamente dell’assistenza necessaria per accedere alle prestazioni di welfare. Chiediamo pertanto l’annullamento del provvedimento e di aprire al più presto il confronto con i patronati. Continua la nostra mobilitazione su tutto il territorio piemontese contro una norma sbagliata che colpisce i cittadini”.
“La rete nazionale dei nostri patronati – sostengono i sindacati – ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La “razionalizzazione” che ha prodotto per l’Istituto un’importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale INPS e, dall’altro, di intermediazione tra i cittadini e l’Istituto.
Tale ruolo si evince dai seguenti dati di confronto internazionale tra Francia, Germania (come è noto, in questi due paesi non vi sono strutture private che assistono i cittadini francesi e tedeschi simili ai Patronati italiani) e Italia, inerenti l’efficienza delle strutture di previdenza pubblica, presenti nel Bilancio Sociale 2014 dell’INPS:
L’importanza e la rilevanza dell’attività dei Patronati è provata oggettivamente dalla percentuale nazionale delle domande di prestazioni previdenziali, sociali ed assistenziali istruite dai Patronati e
trasmesse in via telematica pari all’82,12 % di tutte le domande presentate all’INPS, mentre solo il 17,88 % delle domande sono presentate direttamente dai cittadini o da altri intermediari.
I Patronati sono inoltre soggetti fondamentali per l’assistenza e la tutela delle fasce più deboli dei cittadini come dimostrano i dati degli interventi realizzati nel 2014 solo in Piemonte dalla rete CEPA
COSA PREVEDE IL DDL DELLA LEGGE DI STABILITA’ 2016 (maxiemendamento, comma 344)
– decurtazione del fondo per l’esercizio finanziario dello Stato dell’anno 2016 di 28 milioni (la Legge di Stabilità 2015 aveva già tagliato il suddetto Fondo per 35 milioni di euro). Tale disposizione è – La diminuzione dell’acconto dal 72 % (prima della Legge di Stabilità 2015 era fissato all’80 %) al 65 % per l’esercizio finanziario dello Stato dell’anno 2017. Si evidenzia che l’acconto al quale si riferisce la disposizione non è inerente a somme erogate ai Patronati per attività da svolgere nell’anno di erogazione dell’acconto stesso, ma trattasi di anticipazione a rimborso per attività già svolte.
– L’abbattimento dell’aliquota di prelevamento dallo 0,207 % (prima della Legge di Stabilità 2015 era fissata allo 0,226%) allo 0,193 % a partire dal gettito contributivo dell’anno 2015. L’effetto di questa disposizione è quello di ridurre in maniera consistente e permanente il finanziamento dei Patronati La rete nazionale dei nostri patronati ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La “razionalizzazione” che ha prodotto per l’Istituto un’importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale INPS e, dall’altro, di intermediazione tra i cittadini e l’Istituto.
palesemente incostituzionale (come la precedente dello scorso anno) in quanto sottrae uno specifico gettito contributivo previdenziale obbligatorio previsto per il finanziamento del Fondo Patronati per dirottarlo arbitrariamente e farlo affluire nel Bilancio dello Stato convertendolo in un vero e proprio prelievo fiscale.