Autore Redazione
martedì
31 Ottobre 2023
05:37
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Politica - Alessandria

Ad Alessandria multe per erbacce tra muro e marciapiede. Non tutta la maggioranza vota sì: Ivaldi si astiene

Ad Alessandria multe per erbacce tra muro e marciapiede. Non tutta la maggioranza vota sì: Ivaldi si astiene

ALESSANDRIA – Ora è ufficiale. Grazie ai voti dei 20 consiglieri comunali di maggioranza favorevoli alla modifica del regolamento di Polizia Urbana, ad Alessandria da lunedì sera è entrata in vigore la norma che obbliga i padroni di case a rimuovere le erbacce che crescono nello spazio tra il muro della proprietà e il marciapiede. Previste multe da 25 a 150 euro: 50 euro, invece, per chi salderà la sanzione entro 60 giorni. “Prima di far scattare le sanzioni” ha però precisato l’assessore alla Polizia Locale Enrico Mazzonisarà fatta informazione alle persone. Il Comune farà la sua parte sui suoi edifici e i privati dovranno fare la loro”. Non tutti gli esponenti del centrosinistra, però, hanno votato l’introduzione della nuova norma nel regolamento di Polizia Urbana, basata sulla mozione del presidente di SìAmo Alessandria Giuseppe Bianchini, già approvata lo scorso 12 settembre: il capogruppo di Alessandria Civica, Gianni Ivaldi, si è infatti astenuto.

“Quando a settembre si votò la mozione di Bianchini non avevo partecipato al voto” ha sottolineato Ivaldi “ora, invece, ho deciso di astenermi. Sarei d’accordo rispetto al provvedimento ma tutti devono fare la loro parte: se si guarda solo alla parte sanzionatoria senza costruire il resto è tempo perso, chi controlla? Ritengo che, così, sia solo un modo per scaricare il problema. Così la norma non sta in piedi: in parallelo servirebbe un piano sul decoro e la sicurezza urbana, con un monitoraggio. Si parta dai cittadini virtuosi per creare comunità. Altrimenti senza un piano complessivo questo provvedimento è inefficace. Decoro e sicurezza urbana vengono prima di tutto, sono le fondamenta per costruire una città migliore, serve un piano concreto condiviso, dove ognuno fa la sua parte, con tempi e premialità, sanzionando chi non è virtuoso. Serve una campagna di comunicazione: il sindaco e gli assessori possono fare molto per promuovere il cambiamento, serve un lavoro di comunità, un investimento che porterà risultati nel medio-lungo termine”. 

La minoranza ha ribadito la sua contrarietà, tentando anche di emendare la norma, ma alla fine si è dovuta arrendere ai numeri. La Lega, in particolare, aveva proposto col suo capogruppo Mattia Roggero il mantenimento della multa solo per chi non tiene regolate le siepi o i rami degli alberi che invadono il marciapiede ma l’aula ha confermato nel complesso la mozione del presidente Bianchini, anche col l’obbligo di estirpazione delle erbacce dal perimetro tra la proprietà e il suolo pubblico.

“La nostra proposta” aveva sottolineato il capogruppo del Carroccio Mattia Roggeroera di buon senso. Spetta infatti al Comune occuparsi del suolo pubblico, del marciapiede. Altrimenti l’hastag #davverovostra utilizzato dal centrosinistra in campagna elettorale diventa #cipensisolotu e il Comune non fa nulla. Noi come minoranza abbiamo provato a proporre qualcosa di diverso, non si dica che non proponiamo nulla e che ci limitiamo a criticare. Tra l’altro non tutti gli esponenti della maggioranza sono convinti. L’astensione di Ivaldi dimostra che non c’è unità di intenti e una visione politica condivisa su questo provvedimento. Tra l’altro nel Documento Unico di Programmazione i nostri emendamenti riguardavano proprio un piano sul decoro urbano, sulla pulizia e sulla sicurezza. C’è un problema politico evidente, chiaro e serio. L’essenza della sinistra è venuta fuori: comminare multe e la coercizione nei confronti dei cittadini. Voi avete l’esigenza di fare cassa e così avete risolto l’annoso problema di come trovare le risorse per tagliare l’erba. Perché, invece, non puntare sulla premialità? Si preveda uno sconto sulla Tari per quei condomini che tolgono le erbacce e non si facciano multe. Insomma, si poteva utilizzare un metodo differente. L’unico vostro obiettivo, invece, è fare cassa l’ente sulle spalle dei cittadini”. 

“La vostra proposta ha evidenti criticità ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Emanuele Locci “anche considerando quello che dice il Codice della Strada emergono dei grandi problemi di legittimità, ci sono delle sentenze in tal senso. L’articolo 3 del Codice della Strada sottolinea che la competenza del marciapiede è in capo al Comune, non allo stabile che si affaccia. La sentenza della Cassazione, inoltre, conferisce all’ente pubblico la responsabilità sul suolo che è prospicente agli stabili privati. Ora avete introdotto un obbligo di fatto in contrasto con alcune pronunce della Cassazione. C’è una volontà di imporre una educazione ai cittadini. Questo tema dovrebbe essere di competenza dell’amministrazione comunale che, invece, ragione come in un mondo tribale, dove chi comanda impone. Stiamo proiettando nel futuro un danno erariale rispetto all’ente, visto che qualcuno ci trascinerà in giudizio per impugnare le multe”.

“Da un anno e mezzo chiediamo di affidare l’incarico di tagliare l’erba sui marciapiedi che cresce spontaneamente, oggi il Comune alza bandiera bianca” ha precisato il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhil’amministrazione ha trovato questo escamotage, obbligando i cittadini a togliere le erbacce tra muro e marciapiede. Questa è una soluzione antiliberale, non la riteniamo corretta: questa tassa andrà a ricadere sui condomini, molti non navigano in buone acque. Ci saranno nuove spese: l’amministrazione sta facendo una azione non corretta. Sarebbe giusto sanzionare chi ha una siepe che invade la carreggiata ma ricordo che i marciapiedi sono pubblici, una situazione paradossale visto che anche lo stesso Comune sarà sanzionabile per quegli edifici di sua proprietà. Questo provvedimento è invotabile, sono esterrefatto. Noi saremo i primi ad andare a controllare gli immobili comunali”. 

“In alternativa al mio provvedimento dovremmo quindi cementificare tutto? Io sono per il rispetto del bello ha replicato Giuseppe Bianchini, di SìAmo Alessandria, autore della mozione “come ho già sottolineato questo provvedimento è contro la minoranza riottosa dei cittadini. La maggioranza, infatti, già provvede a togliere le erbacce tra il muro e il marciapiede”. 

“Il Comune” ha aggiunto la capogruppo Pd Rita Rossavuole far appassionare i cittadini al bene comune e alla cosa pubblica. Noi tribali? Non direi visto che l’astensione di Ivaldi dimostra che ci sono posizioni diverse anche nella maggioranza. Sono azioni positive rispetto al bene comune. Questo provvedimento vorrebbe stimolare la partecipazione a una dimensione pubblica. Molti cittadini già fanno così”. 

“Si sta cercando di dare alcune regole così tutte le rispettano” ha aggiunto il consigliere Pd Daniele Colorisdiversi Comuni come Ferrara, governato dal centrodestra, adottano un sistema simile, con sanzioni anche più elevate. Si tratta di un provvedimento di buon senso che impone alcune regole e alcuni limiti, sapendo che si cercherà di stimolare la necessaria sensibilità”. 

“A forza di ripetere quali sono i diritti ci si dimentica i doveri, soprattutto nei confronti della cosa pubblica” ha aggiunto il consigliere della Lista Abonante per Alessandria Andrea Di Tullio “è vero che è brutto arrivare alla sanzione ma a volte serve a far comprendere le cose. La città è di tutti e va rispettata, ogni cittadino ha dei doveri su una parte di città che sente propria, se ci sono delle progettualità sane vanno sposate per il benessere della città. Se si è costretti ad arrivare alla sanzione c’è stato un errore alla base, se si continua ad alimentare queste discussioni si educa i giovani a essere polemici e basta”. 

“Ritengo questo provvedimento un inizio di quello che il capogruppo Ivaldi chiede come percorso per la creazione di un piano di decoro urbano” ha aggiunto Francesco Gentiluomo, del Movimento 5 Stelle, mentre Massimo Arlenghi, di Azione, ha auspicato l’applicazione del provvedimento “cum grano salis e senza multe a tappeto”. 

“Come decoro si intende prendersi cura di una parte di città senza aspettare che sia il Comune a intervenire” ha concluso Lodovico Como, capogruppo di Abonante per Alessandria “l’interesse generale e il bene comune vengono prima della proprietà privata”. 

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