Anziani non autosufficienti: numeri in aumento in Piemonte e in provincia
ALESSANDRIA – La sala consiliare della Provincia di Alessandria ha ospitato questo pomeriggio un convegno promosso dalle Acli del Piemonte, insieme al Patronato Acli e alla Federazione Anziani e Pensionati Acli dedicato alla riforma dell’assistenza a favore delle persone anziane non autosufficienti. Proprio la Provincia e il Comune di Alessandria hanno patrocinato l’evento. Gli organizzatori hanno rimarcato l’importanza di tenere sempre vivo il dialogo con gli enti pubblici, a fronte di una situazione sempre più critica sul fronte dell’aumento delle persone bisognose di assistenza. Il seminario ha messo in evidenza le opportunità con cui il Sistema delle Acli piemontesi accompagna gli anziani e le loro famiglie in un cammino spesso non semplice.
Su Radio Gold le parole del presidente della Provincia Enrico Bussalino, della sua collaboratrice Tatiana Marcolongo, del presidente Acli Piemonte Mario Tretola, del presidente Patronato Acli Piemonte Massimo Tarasco, della segretaria Fap Acli Piemonte Rosanna Carlevaris e del presidente provinciale Acli Alessandria Carlo Camurati.
Presenti, in rappresentanza del Comune di Alessandria, il sindaco Giorgio Abonante e la presidente della Commissione Politiche Sociali e Sanitarie Roberta Cazzulo: “Momenti di confronto e di approfondimento come questo sono occasioni preziose per noi amministratori locali, per gli addetti ai lavori ma anche e soprattutto ai cittadini. Questa riforma è una riforma cruciale che mira a tenere insieme politiche di prevenzione e di promozione del benessere della popolazione anziana. Gli anziani rappresentano il cuore stesso della società e prendersi cura di loro significa prendersi cura di noi tutti. L’Italia è la nazione più anziana al mondo dopo il Giappone. Auspichiamoci, quindi, che questa riforma superi la frammentazione dei servizi, dia risposte diverse ai bisogni differenti, punti a percorsi di assistenza unitari. È necessario immaginare un nuovo welfare generativo, che non si limiti ad assistere bensì a costruire percorsi. Il welfare non è un costo bensì un’investimento. La politica e le istituzioni devono insistere su di un’azione sinergica tra tutti i protagonisti: governo nazionale , governo regionale, associazioni, organizzazioni di rappresentanza, ordini e professioni e mondo della conoscenza. Insomma dare risposte e servizi migliori inseguendo obiettivi condivisi e comuni”.