14 Novembre 2023
16:31
Ex Ilva di Novi, M5S: “Grave l’assenza del centrodestra al consiglio comunale aperto”
NOVI LIGURE – Lunedì sera anche il consigliere regionale e la senatrice del Movimento 5 Stelle, Sean Sacco ed Elisa Pirro, hanno partecipato alla seduta del consiglio comunale aperto di Novi Ligure dedicato alla crisi dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia.
“Attualmente gli impegni assunti per risolvere la crisi dell’azienda sono stati disattesi. Neanche la creazione della nuova società Acciaierie d’Italia, partecipata da Arcelor Mittal e Investitalia con il relativo piano industriale, ha dato risultati concreti. Della riconversione energetica, essenziale per dare un futuro all’azienda, non vi è ancora traccia e non è oggi più sostenibile una produzione basata sul carbone. Non solo per motivi ambientali e sanitari ma anche economici, per i costi relativi alle emissioni di CO2, sempre più gravosi nei prossimi anni” hanno sottolineato Sacco e Pirro.
“Il PNRR prevedeva oltre un miliardo di euro per iniziare il processo di decarbonizzazione degli impianti siderurgici, ma a luglio il Governo Meloni ha stralciato l’intervento. Attualmente non vi è alcuna certezza su quali risorse utilizzare in alternativa. Nel frattempo la situazione si sta facendo sempre più drammatica. Sugli impianti non vengono fatte le manutenzioni necessarie, mancano gli investimenti e la produzione continua a crollare. Come se non bastasse, solo una recente sentenza del Tar della Lombardia ha impedito la chiusura delle forniture di gas agli stabilimenti. Non è più il tempo di rinvii e ripensamenti, sono necessarie soluzioni concrete. Chi governa deve assumersi la responsabilità di adottare politiche di salvaguardia e di crescita sostenibile del settore strategico della siderurgia. Ed è per questo motivo che abbiamo trovato molto grave l’assenza, al consiglio comunale aperto di ieri sera, di rappresentanti del Centrodestra regionale e del Governo Meloni. Il Movimento 5 Stelle è convinto sia fondamentale tenere alta l’attenzione. Chiederemo la convocazione di un tavolo di confronto in Regione Piemonte sul tema e la possibilità di un consiglio regionale aperto. Lo dobbiamo a migliaia di lavoratori e di famiglie che vivrebbero un dramma se una realtà importante come questa dovesse chiudere”.
Foto di repertorio