5 Dicembre 2015
04:00
Il sindaco Palazzetti replica a Forza Italia dopo la vicenda Sandalo: “la gara d’appalto è stata regolare”
CASALE – La questione Davide Sandalo torna ad animare il dibattito politico a Casale Monferrato. Dopo le esternazioni del coordinatore di Forza Italia Gabotto e del consigliere comunale De Luca (si legga QUI) è arrivata la replica del sindaco Palazzetti. In merito alle preoccupazioni espresse dal coordinatore di Forza Italia Gabotto e dal capogruppo De Luca si fa presente che l’Amministrazione e il Sindaco in particolare si sono attivati immediatamente offrendo piena collaborazione alla Magistratura per fare in modo che le indagini giungano a far luce su ciò che è accaduto, a tutela dei cittadini, dell’amministrazione e di tutte le persone a vario interessate. Ci tengo a precisare che bisogna tenere ben distinte le responsabilità imputate a Sandalo dalle procedure di gara, che non sono state acquisite agli atti. La perquisizione avvenuta in Comune ha coinvolto solo l’ufficio di Sandalo e nessun documento è stato esportato da altri uffici. Pertanto la gara si è svolta in regolarità ad opera di una commissione di funzionari del Comune e sotto il controllo del Segretario Generale, persona di specchiata onestà, come si evince dal suo curriculum e dall’encomio ricevuto da tre Prefetti durante il suoi mandato presso il Comune di Leini, commissariato per mafia. Del resto la Commissione di Controllo e Garanzia, che si terra il 9 dicembre, avrà modo di verificare la correttezza delle procedure della gara. Le dichiarazioni dell’opposizione sono comprensibili perché tutto il Consiglio, che ha dato fiducia a Davide Sandalo eleggendolo compatto come suo presidente, non può che essere turbato da quanto sta accadendo. Per quanto riguarda la “vittoria della legalità”, l’impegno del Governo cittadino su questo fronte è, e resta, cristallino e si fonda sulla collaborazione e su un dialogo continuo con le Forze dell’ordine, con tutte le Istituzioni preposte a garantire la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legge. Questo vale nella quotidianità e vale anche, soprattutto, in situazioni difficili come queste. Il Sindaco, come rappresentante della città, si considera parte offesa e si costituirà parte civile qualora si giunga al processo, fermo restando la presunzione di non colpevolezza nei confronti dell’indagato. Ribadiamo che anteponiamo il rispetto della legge e della verità a qualsiasi appartenenza, anche politica.