2 Gennaio 2024
05:14
Botti a Capodanno, Alessandria invoca l’intervento del Parlamento: “Si vieti la vendita”
ALESSANDRIA – Purtroppo non è la prima volta. Anche nell’ultima notte di Capodanno, ad Alessandria, sono state tante le segnalazioni di botti e petardi scoppiati in diverse zone della città dopo la mezzanotte per celebrare l’inizio del 2024. Tutto questo nonostante la campagna di sensibilizzazione promossa dal Comune e la norma del regolamento di Palazzo Rosso che impone multe da 200 fino a 500 euro. Lo stesso sindaco, Giorgio Abonante, ha stigmatizzato “l’esagerazione con cui sono stati usati i botti per festeggiare l’arrivo della mezzanotte“. “A giudicare dalle notizie odierne il fenomeno è stato esteso in tutta Italia – il 52% in più di feriti rispetto allo scorso anno – e anche nella nostra provincia si sono registrati incidenti gravi” ha proseguito il primo cittadino “non ci siamo proprio, è inaccettabile. C’erano agenti della Polizia Municipale, Polizia e Carabinieri che presidiavano la città ma non è stato abbastanza: o il Parlamento interviene e vieta la vendita di questa robaccia o appare complicato che si possa risolvere solo a livello locale”.
Anche l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale, Enrico Mazzoni ha rimarcato a Radio Gold che “l’ordinanza è di difficile applicazione“: “Purtroppo non è semplice farla rispettare” ha sottolineato l’esponente della giunta Abonante “tutto questo nonostante nella notte di Capodanno fossero impegnati molti più agenti della Polizia Locale del solito. Il servizio d’ordine è stato potenziato ma non è semplice monitorare l’intera città. Voglio però sottolineare che si tratta di una minoranza di cittadini”.
A sollevare il tema, in particolare, sono stati i proprietari di animali, compreso il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Barosini: “Innanzitutto voglio premettere che rispetto a tanti anni fa c’è una sensibilità diversa, l’utilizzo dei botti si sta riducendo. Non nascondo, però, che anche io ho temuto per la salute del mio cane, Pippo. Sono state ore di terrore, e non sto esagerando. Aveva molta paura, il suo cuore sembrava quasi sul punto di esplodere. Non riuscivo a calmarlo”. Già assessore al Welfare Animale nella scorsa legislatura, anche Barosini concorda rispetto alla difficile applicazione del regolamento comunale: “Non è semplice controllare e quindi reprimere ogni inosservanza. Le forze dell’ordine fanno il possibile. Ritengo giusto insistere sulla campagna di sensibilizzazione, per sollecitare un cambiamento culturale, a tutela della salute di tutti. Proprio ieri in alcune chat di associazioni a tutela degli animali ho lanciato una idea per dare un segnale: presentare in consiglio comunale un ordine del giorno per invocare un intervento a livello nazionale, del Parlamento, per vietarne la vendita”.
Foto di meineresterampe da Pixabay