31 Gennaio 2024
05:26
Logistica, Fondazione Slala: “Sviluppo Alessandria imminente ma serve rapidità burocratica. Alla D8 il primo polo”
ALESSANDRIA – “Bisogna essere attrattivi e rapidi dal punto di vista burocratico nel rispondere alle esigenze della logistica, un settore in aumento“. Il presidente della Fondazione Slala, Cesare Rossini, ha rivolto questo e molti altri appelli alla politica in occasione dell’ultima Commissione Sviluppo del Territorio. Rossini ha rimarcato l’importante opportunità che Alessandria può cogliere, di salire cioè su un “treno in corsa“, una metafora azzeccata. Occorre, però, che la politica ragioni su Alessandria “in un contesto ampio, di area vasta”, ha sottolineato Rossini, un input che il sindaco Abonante colse, come è stato ricordato, ancora prima del suo insediamento con la fascia tricolore: la dimostrazione fu il consiglio comunale aperto promosso a dicembre 2018 dall’allora consigliere Pd Abonante durante la giunta Cuttica insieme all’amministrazione comunale di Asti e dedicato ai collegamenti ferroviari del territorio.
“Nel 2018” ha spiegato Rossini, presidente della fondazione referente del Sistema logistico del nord ovest “abbiamo condiviso insieme al Ministero il percorso di retroportualità con Genova e Savona. Il rilancio dello scalo merci di Alessandria, inoltre, è imprescindibile visto che si sta parlando della seconda realtà a livello nazionale. Si ragioni in termini ampi, di area vasta, non immaginiamo solo l’area del Comune. Lo scalo merci di Alessandria non rappresenta semplicemente il punto di arrivo di merci e treni diretti poi in Brennero o in Svizzera. I treni carichi di container devono anche tornare verso i porti. Lo smistamento di Alessandria, quindi, deve anche essere un polo ricettivo di container di aziende che verranno a insediarsi e che spediranno container ai porti di Genova e Savona: per questo, ad esempio, è importante intercettare il mercato del vino. Basti pensare che, ad oggi, tutte le aziende vitivinicole del Basso Piemonte spediscono il vino da Trieste: si tratta di aziende piccole. Dobbiamo intercettare questi mercati che già ci sono. Insomma, la logistica da noi non ha una logica se non riparte lo smistamento. Nelle prossime settimane ci sarà una svolta veramente evidente di questa progettualità per il rilancio dello smistamento di Alessandria”.
“Grazie a fondazione Slala per il lavoro che sta facendo da anni” ha rimarcato il sindaco Giorgio Abonante “solo insieme possiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Stiamo portando avanti un rapporto molto sano e con buoni risultati, che a breve saranno tangibili. A febbraio dovrebbe essere presentato il bando che dovrà offrire al territorio un’ipotesi di sviluppo dello scalo: occorre passare dalle parole ai fatti. Serve trovare soggetti economici interessati a veicolare flussi di merci sul nostro scalo. Spero che questo bando preveda non solo qualche bravo designer o urbanista ma presupponga la presenza di interessi economici che indichino linee urbanistiche che facciano da sfondo allo sviluppo dell’area. Noi abbiamo le idee chiare sulle nostre aree da dedicare allo sviluppo produttivo e logistico. Dobbiamo farci trovare pronti agli appuntamenti con la storia. Si sente un fermento che va sfruttato, con una unità di intenti che può fare la differenza. Lo sviluppo di Alessandria passa sicuramente dallo sviluppo della logistica: sappiamo che l’area identificata è la D8“ ha aggiunto il primo cittadino “sulla quale vorremmo insistere per dare più ordine allo sviluppo produttivo in una cornice urbanistica. Puntiamo a uno sviluppo ordinato e regolato: questo presuppone il fatto che si ampli la D8 per sgravare di pesi produttivi altre aree non vocate allo sviluppo produttivo, intendo quelle a ridosso delle aree residenziali, o quelle difficilmente utilizzabili come l’ex zuccherificio, per andare così a concentrarci su una zona che si sta già sviluppando. L’insediamento di Amazon, che è quasi pronto ad aprire, rappresenta un collettore di altri interessi industriali, produttivi e logistici che andranno accolti in una cornice regolata. Sono certo che la Regione abbia ben chiaro il perché considerino anche i gli interessi di Alessandria per sviluppare la nostra area, oltre a quella di Novara. Occorre essere sostenuti e alimentati da un quadro pubblico che non faccia figli e figliastri. Credo che la Regione abbia ben chiaro un disegno di insieme: penso che arriveremo a una definizione equilibrata dello sviluppo degli interessi su tutta la regione, con la possibilità anche per Alessandria di fare la propria parte”.
“Occorre mettere insieme un area con Asti da 700 mila persone” ha aggiunto il sindaco Abonante “abbiamo bisogno di una Agenzia regionale per la Mobilità che mostri maggiore interesse per Alessandria e Asti. Andrebbe anche rivista la relazione tra centro di Alessandria e zona est, in d8 nei prossimi anni ci saranno migliaia lavoratori coinvolti e già oggi la relazione con l’area est non è buona. Non ci sono mezzi sufficienti in grado di servire quella zona. L’assessore alla Mobilità Serra si sta muovendo attraverso Slala per mettere insieme i mobility manager delle varie aziende e definire un progetto che possa utilizzare l’attuale ponte Bormida con una modalità ciclabile e di trasporto pubblico quando sorgerà il secondo ponte. Una opera, quest’ultima, che ritengo fondamentale per lo sviluppo equilibrato nei trasporti tra centro e zona est. Come sapete ci siamo mossi con Anas che ha confermato la volontà di procedere in tempi abbastanza brevi, aspettiamo altre interlocuzioni a febbraio”.
“Ci sono sono aree che si sviluppano rapidamente e altre no, siamo nelle mani della merce. Dobbiamo intercettare i servizi, offrendoli, altrimenti le merci non si fermeranno qui” ha spiegato l’avvocato Cesare Rossini “col ministro Toninelli avevamo avviato una interlocuzione fantastica. Avevamo immaginato un percorso insieme: con lui è nato il Decreto Genova che oggi ci permette di ragionare del rilancio dello smistamento di Alessandria, con l’inserimento del nostro territorio nella cosiddetta “zona logistica semplificata”. Non bisogna restare legati al campanilismo locale, altrimenti non riusciremo mai a crescere. Lo scalo di Novi San Bovo, ad esempio, non è una alternativa ma è un’altra realtà che consentirà al nostro territorio di crescere, entrambe dovranno essere sviluppate. Ad Alessandria sta nascendo una logistica nuova e sana, occorre immaginare delle aree coerenti di sviluppo, in un contesto dove il limite all’utilizzo del suolo in realtà è importante. C’è molta richiesta sulla zona D8. Chiedo alla politica di assecondare queste richieste, non possiamo gestire e convincere interlocutori a insediarsi dove immaginiamo noi: loro si basano su studi propri. Siamo fortunati a trovarci in un luogo interessante sul fronte logistico e per aver trovato interlocutori come i porti ligure e savonese che convincono i loro interlocutori a venire nel Basso Piemonte. Il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, ad esempio, crede nella logistica pur sottolineando che Ovada non potrebbe sostenerla dal punto di vista infrastrutturale. Eppure loro ci credono perché hanno capito che sarebbe un bene per tutti: questa è la visione che chiedo, dobbiamo crescere. Se una azienda si insedia a 20 km da Alessandria sarà comunque supportata dallo scalo merci. Ho chiesto che, dalla bretella, ci sia un accesso diretto dall’autostrada allo smistamento per i contenitori che arriveranno dai porti. Dobbiamo immaginare come riempire i treni per farli tornare, riuscire a creare lavoro per lo smistamento, occorre avere una visione logistica di area vasta”.
Il presidente di Slala Cesare Rossini ha inoltre sollevato più di un dubbio sulla norma regionale contro l’eccessivo utilizzo del suolo: “Con le associazioni agricole ho fatto riflessione: hanno capito che questa norma è da rivisitare perché le cose sono cambiate. Oggi c’è una logistica che chiede almeno la possibilità di progetti da 150/200 mila metri quadri coperti. A Tortona hanno chiesto 300 mila metri quadrati. La nostra provincia ha l’area più importante per sviluppo logistica da Rivalta Scrivia a Pozzolo: ci sono 2 milioni di metri quadrati. In base alla legge regionale potrebbero sorgere solo 2 capannoni da 300 mila metri e 1 da 150 mila metri. Ma questo non è fare logistica: si continuerebbe a macchia di leopardo. Servono poli logistici da 1 milione di metri quadrati, in grado di contenere 45 aziende, perché non c’è limite all’utilizzo del suolo e si usa la stessa infrastruttura. Auspico la creazione di poli logistici come in Emilia o in Lombardia. Ad Alessandria la zona D8 diventi, nel nostro piccolo, il primo polo logistico importante sul territorio che, a mio avviso, dovrebbero essere recintati, altrimenti diventano aree industriale che sono un’altra cosa. Lo sviluppo di Alessandria è imminente, c’è tanta richiesta. L’operazione Amazon comporterà la richiesta di insediamento di altre aziende: chiedo rapidità nelle pratiche burocratiche, i dirigenti siano più rapidi possibili, nel rispetto della legge. Con l’assessore Michelangelo Serra, inoltre, stiamo immaginando che quando arriveranno nuove aziende in D8 occorrerà portare un servizio. Oggi si sta lavorando per progettualità per servire quella zona con progetti di mobilità. Il futuro è nei poli logistici recintati: la d8 è in crescita, cerchiamo di concentrare tutto in un’unica area”.
“Dal 2018 i porti di Genova e Savona” ha anche rimarcato Rossini “hanno perso più di 1 milione di lavoro di cointainer, finito a Rotterdam ed Amsterdam. Stiamo parlando di quasi 7 miliardi in totale. Il ministro Toninelli si era immaginato il rilancio dello smistamento di Alessandria per cercare di intercettare questo milione che manca. Il potenziale dei due porti di Genova e Savona è 6 milioni di container: oggi non si arriva neanche a 2 proprio perché manca la retroportualità. Insomma, lo scalo merci di Alessandria diventerebbe importante per una nazione intera. Meno male, inoltre, che Rivalta Scrivia è stata collegata al Terzo Valico: altrimenti avremmo perso il treno come l’Onorevole Fornaro continuava a rimarcare. In generale tutti i parlamentari del nostro territorio e del Piemonte hanno e stanno lavorando coesi. Se non fosse stato per la loro unione ora non saremmo qui. Si sono dedicati tutti al nostro territorio, mettendo da parte le differenze politiche. Nel 2018 l’Onorevole Molinari e il Ministro Toninelli ci hanno messo in condizioni di partire. L’Onorevole Fornaro ci ha difeso nei confronti di un ministro del suo partito che avrebbe voluto spostare il retroporto di Genova a Piacenza (Paola De Micheli, ndr), la Senatrice Matrisciano ha portato lo smistamento, e ora c’è anche Enzo Amich, impegnato insieme a loro. Insomma, tutti lavorato per il territorio. Sulla logistica occorre fare squadra, indipendentemente dai partiti. Una visione di logistica di area vasta ci potrà portare a rivisitare le nostre città, a dare occupazione, a riempire gli appartamenti sfitti e a rivedere i nostri servizi alla persona. Insomma, la porta di Slala per voi sarà sempre aperta”.
Il coordinatore della Commissione Interventi Strategici della Fondazione Slala, il professor Angelo Marinoni, ha poi approfondito un progetto che già aveva accennato oltre un anno fa a Radio Gold: l’unificazione dei piani tariffari di tutti i sistemi di trasporto di Alessandria con Valenza e non solo, oltre all’ipotesi di una nuova programmazione sul nodo ferroviario di
Mortara per collegare Alessandria e Casale a Milano, nella prospettiva del raddoppio della linea Albairate-Mortara. Quest’ultimo progetto, già proposto a Regione Lombardia oltre che depositato in Parlamento, prevederebbe solo grazie a una ottimizzazione di quello che già c’è di poter arrivare ad aggiungere “altre due corse al mattino da Tortona a Milano: una a Porta Genova e l’altra a S. Cristoforo e Rogoredo, oltre al treno delle 7 che già c’è fino a Milano Centrale e oltre a quelli delle 8 e delle 9″.
“Grazie alla fondazione Slala” ha concluso l’assessore alla Mobilità Michelangelo Serra “vogliamo rafforzare l’asse Alessandria-Valenza-Tortona e, su questo, stiamo lavorando attraverso tavoli provinciali per migliorare il Trasporto Pubblico Locale. Il nostro lavoro è attrarre su Milano il sistema di trasporto. Stiamo portando avanti le interlocuzioni con Trenord su Milano per riuscire a ragionare rispetto al riassestamento del Tpl coi sobborghi. Il futuro della mobilità non guarda solo al nostro Comune ma a un insieme di linee e direzioni che col Terzo Valico si sposteranno sull’asse Milano-Tortona-Genova. Abbiamo chiesto all’Agenzia Regionale di poter discutere di proposte concrete, così da garantire una mobilità che vada sia su Roma via Tortona, sia su Milano via Tortona-Voghera. Insomma, un lavoro importante che deve allargarsi anche sulla Alessandria-Ovada, così da creare un asse fino a Vercelli e riguadagnare la centralità del nostro territorio sugli spostamenti via ferro”.