Autore Redazione
lunedì
14 Dicembre 2015
23:49
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Politica - Valenza

Caso aliquote Valenza: la minoranza chiede a Barbero di “rispettare i cittadini”

Caso aliquote Valenza: la minoranza chiede a Barbero di “rispettare i cittadini”

VALENZA – La questione dell’incremento delle aliquote Imu e Tasi, deliberato dalla giunta Barbero il 28 agosto, osteggiato dalla minoranza, ha ringalluzzito la minoranza. Il nuovo attacco arriva dopo la soppressione, alla Camera, nella legge di stabilità, della sanatoria che avrebbe dovuto rimettere a posto le cose. Alessandro De Angelis, coordinatore cittadino di Forza Italia, e Sergio Cassano, sindaco uscente, (“supportati anche dalla Lega e da Merlino“) hanno infatti attaccato con forza la maggioranza su una questione “che tocca da vicino i cittadini e genera solo confusione”. Con la consueta verve Cassano ha sciorinato battute e allusioni rispetto alla condotta della giunta Barbero, contestando il suo modo di fare democrazia “sempre più chiusa e arrogante“. Per l’ex primo cittadino la questione delle aliquote pone un interrogativo chiaro e preciso: “se il Comune non rispetta la legge come può il cittadino fare altrettanto? Tu imponi le gabelle come in epoca medioevale e poi pretendi che il cittadino vada a pagare. Un assurdo – ha criticato Cassano”.

L’atteggiamento dell’attuale amministrazione è stato pesantemente bollato anche da De Angelis, critico soprattutto su uno dei punti definiti centrali nella campagna elettorale della sinistra: “volevano far squadra con la città e con il consiglio comunale ma noi non abbiamo visto nulla. Il risultato si è visto in occasione della votazione sulle aliquote. Noi e tutta la minoranza avevamo avvertito il governo dei cittadini sulle conseguenze di una scelta che andava contro la legge, eppure siamo stati zittiti. Barbero diceva di essere il nuovo che avanza, pronto a far squadra, ma oggi il frutto della sua sinergia si è limitata solo all’aumento dei tassi e a un’azione amministrativa protesa alla sopravvivenza e con scarsità di idee, spacciando per sue attività di altri“.

E l’operato della precedente amministrazione è tornato a galla prepotentemente grazie all’esuberanza di Cassano, avvelenato per gli attacchi subiti: “in campagna elettorale si è detto di tutto ma noi il Comune lo abbiamo risanato e abbiamo lasciato i bilanci a posto. Adesso si continua a dire che il bilancio consuntivo è stato approvato tardi, una scusa ripetuta da mesi, ma è accaduto esattamente come 5 anni fa, quando arrivammo noi dopo Raselli. Anche i lavori avviati oggi sono stati progettati da noi e sfruttati poi da loro. La differenza è che la città però adesso si sta chiudendo, i servizi stanno venendo meno e Valenza sta morendo, eccezion fatta per Bulgari, guarda caso un nostro progetto”.

Se il futuro però non convince il centrodestra lo scetticismo di Forza Italia investe con maggiore preoccupazione il presente. Sulla questione aliquote infatti Cassano ha spiegato come “regni il caos totale“. “Un pasticcio” aggravato da una informativa “inviata all’ordine dei commercialisti, senza neanche una firma, semplicemente per far pagare i cittadini, infischiandosene della loro situazione. L’ufficio dice semplicemente che bisogna pagare questi aumenti. La sua firma non c’è ma è Antonella Perrone, segretario dell’ordine dei commercialisti, la responsabile di questa lettera. Cosa fare ora che il governo ha segato brutalmente questa sanatoria? Chi ha già pagato cosa farà? Verrà risarcito?Per tutta questa situazione, hanno spiegato gli esponenti di Forza Italia “la dottoressa Perrone deve prendersi le sue responsabilità e rispettare i cittadini valenzani. Bisogna avvertire Adiconsum, il Mef, e la Procura della Corte dei Conti.”

Inoltre, ha aggiunto Cassano, “devono spiegarci come faranno a recuperare il denaro che verrà meno. Il plus valore derivato dalla cessione di Chiara Gas infatti serve alla giunta per mettere a posto gli assestamenti e per avere un tesoretto, ma quei soldi in realtà non ci sono ha dichiarato l’ex sindaco. Sono le solite poste in questo caso giustamente definite di difficile esigibilità. Allora ci dicano se ci sono davvero quei soldi e, se non ci sono, dove li andranno a prendere. Altrimenti torniamo a parlare delle colpe delle passate amministrazioni. Se non si mette a posto la situazione ora non so come si potrà sistemare in futuro.”

Su questa vicenda Alessandro Denagelis vede “grande confusione, oltre al disagio recato ai cittadini e all’incertezza per il futuro. Temiamo conseguenze per i servizi e le tasche dei cittadini. Chiederemo quindi una commissione ad hoc per fugare i nostri dubbi. Interpelleremo il Comune per avere delucidazioni su quali fondi e quando intenderà rimborsare i cittadini“.

Sul caso in questione il Partito Democratico è intervenuto spiegando che “lo scorso 28 agosto, la maggioranza di centro-sinistra ha approvato delle aliquote in emergenza, avendo ereditato un comune che non aveva approvato ancora il bilancio consuntivo 2014. Le aliquote sono state approvate volendo garantire i servizi ai cittadini e ridistribuendo il peso fiscale, sgravando le prime case“. Rispondendo alle richieste di chiarezza avanzate da Forza Italia il Pd ha replicato spiegando che “oggi, in prossimità della scadenza del prossimo 16 dicembre, in cui i cittadini sono chiamati a pagare l’ultima rata di IMU e TASI, confermiamo che le aliquote sono quelle approvate ad agosto e pubblicate dal Ministero”. Inoltre il sindaco, Gianluca Barbero, ha rintuzzato “perché il centro-destra vuole far pagare di più le prime case? E comunque loro che sono responsabili dello stato attuale delle finanze comunali, non comprendo perché non si preoccupino del bilancio dell’ente e del mantenimento dei servizi, ma preferiscano creare portare confusione nella comunità e nella struttura.”

Infine Barbero ha specificato che “le aliquote dei tributi, approvate dalla Giunta il 29 Luglio e dal Consiglio Comunale il 28 Agosto, sono quelle ad oggi pubblicate sul sito del Ministero Economia e Finanze e risultano le uniche in vigore. Invitiamo quindi i cittadini ad avvicinarsi alla scadenza dei pagamenti nell’osservanza di queste ultime.

 

Sul caso delle aliquote è intervenuto anche il Senatore Daniele Borioli, fortemente critico dopo la decisione di sopprimere alla Camera la sanatoria: “si tratta di una scelta profondamente sbagliata, nel merito, nel metodo e nei tempi. Nel merito perchè gran parte dei Comuni “ritardatari” sono stati obbligati al ritardo a causa del tardivo termine fissato dal Governo per le elezioni comunali. Chi, come il Sindaco di Valenza, è stato eletto il 14 giugno e ha dovuto prima approvare il consuntivo lasciato inevaso dall’amministrazione precedente, non ha potuto materialmente rispettare il termine del 30 luglio. Nel metodo, perchè se un Governo pone la fiducia, in prima lettura, su un testo che poi si rimangia per una parte non marginale, in seconda, dimostra di avere le idee poco chiare. Il che provoca dubbi e incertezze, nella migliore delle ipotesi, tra amminsitratori locali e cittadini. Nei tempi, perchè aver approvato la sanatoria in Senato ha indotto i Comuni ad andare ad assestamento entro il 30 novembre in base a quelle delibere, dichiarate valide nella prima lettura della stabilità. Questo comporta ora il rischio, non essendo i bilanci assestati piu’ modificabili, di mettere centinaia di Comuni in una situazione di estrema e immeritata difficoltà, e i cittadini in una condizione di ulteriore confusione. Spero ancora che prevalga il buon senso, ma certo ci si poteva risparmiare questo inutile incaponimento ideologico, che assomiglia tanto a una immotivata guerra nei confronti di oltre 800 comuni italiani“.

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