Autore Redazione
sabato
17 Febbraio 2024
05:40
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Politica - Alessandria

Biomonitoraggio Pfas, presidente Commissione Ambiente: “Coinvolte poche persone e senza esame delle urine”

Biomonitoraggio Pfas, presidente Commissione Ambiente: “Coinvolte poche persone e senza esame delle urine”

ALESSANDRIA – Nel corso dell’ultima Commissione Sicurezza e Ambiente del Comune di Alessandria il presidente, Adriano Di Saverio, ha espresso “diverse perplessità” sulla metodologia adottata per il biomonitoraggio tra i cittadini di Spinetta per verificare la presenza delle sostanze perfluoroalchilate (i Pfas) nel sangue. L’esponente del Partito Democratico ha evidenziato “il numero esiguo” di persone che saranno coinvolte: “In Veneto (dove i problemi erano comunque di tipo diverso), invece, sono state coinvolte decine di migliaia di persone. Qui poco più di cento, selezionate partendo dagli esami fatti su uova, latte e verdure prelevate in aziende agricole vicine e anche a 20 chilometri dall’area del Polo Chimico. I pazienti sono stati selezioni in base alla loro vicinanza a queste aziende agricole. Chi abita anche a poche decine di metri dalla Solvay, però, non ha potuto partecipare a questo primo giro di screening”.

Di Saverio, inoltre, ha criticato la scelta di non procedere all’esame delle urine: “I Pfas a catena corta come il C6o4 sono molto più facilmente esaminabili nelle urine rispetto al sangue. La Regione, inoltre, ha fatto esaminare recentemente dai tecnici verdura, uova e latte prodotti nelle vicinanze del Polo Chimico: sono stati rilevati Pfas in varie concentrazioni, in aumento a mano a mano che ci si avvicinava al Polo Chimico. Inoltre sono stati rilevati, seppur in quantità minore, anche in aziende agricole di paesi più lontani come Basaluzzo, Piovera o Capriata. Tra i Pfas rilevati negli alimenti, inoltre, sono emerse quantità molto pesanti di Pfoa e Pfos, la cui produzione è teoricamente cessata da più di 10 anni. Il Pfoa a dicembre 2023, in particolare, è stato considerato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul cancro una sostanza sicuramente cancerogena. Penso che questo metodo di selezione dei cittadini operato dalla Regione sia stato fatto per cercare una correlazione tra alimenti contaminati e il livello nel sangue dei Pfas. A mio parere dalla Regione, però, manca la volontà di capire il rapporto di causa effetto tra Pfas, morbosità e mortalità. Al di là di questi punti critici attendiamo gli sviluppi dello studio, sperando che i tempi non siano lunghi”. 

Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

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