Autore Redazione
mercoledì
28 Febbraio 2024
14:04
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Politica - Alessandria

“In Piemonte a rischio oltre mille uffici postali nei piccoli Comuni”: l’allarme dei sindacati

“In Piemonte a rischio oltre mille uffici postali nei piccoli Comuni”: l’allarme dei sindacati

PIEMONTE – Un vero e proprio allarme quello lanciato martedì dai sindacati dei lavoratori di Poste Italiane delle sigle Cgil, Cisl e Uil, intervenuti nella sede della Regione. Secondo Nunzia Mastrapasqua, Bruno Bartone ed Evaristo Perrini, infatti, “in Piemonte un’ulteriore privatizzazione di Poste italiane metterebbe a rischio oltre mille uffici postali a bassa redditività. Un problema non solo occupazionale per oltre 3mila impiegati” hanno rimarcato le parti sociali “ma anche di tenuta sociale, per la possibile chiusura di molti uffici postali minori, in piccoli comuni, specie di zone periferiche e montane. Chiediamo quindi al Consiglio regionale un’azione di sensibilizzazione affinché il Governo riesamini la sua scelta”. 

Le preoccupazioni dei lavoratori sul futuro dell’azienda riguardano l’intenzione annunciata dal Governo di collocare sul mercato una nuova tranche di azioni, oggi nelle mani del Ministero dell’Economia e Finanza e di Cassa depositi e prestiti. L’operazione, che dovrebbe realizzarsi nel mese di marzo, si inserisce nella scia della cessione del 35% del pacchetto azionario del gruppo, già decisa nell’ottobre 2015 dall’Esecutivo dell’epoca. I sindacalisti hanno sottolineato che, con l’eventuale perdita del controllo pubblico di Poste, verrebbe meno l’universalità del servizio.

“Comprendiamo le vostre preoccupazioni” ha sottolineato il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasiaquesta amministrazione regionale ha cercato di impegnarsi a supporto di chi abita in montagna per garantire i principali servizi ai cittadini, compresi gli anziani, per evitare che i territori periferici si spopolino. Come Ufficio di presidenza ci impegniamo a sottoporre la questione all’intero Consiglio. L’obiettivo è formulare un ordine del giorno al Governo regionale affinché si impegni a convocare l’azienda e, quando sarà disponibile il piano industriale, a valutare di mettere a disposizione risorse per garantire comunque la continuità e capillarità del servizio”.

“Abbiamo garantito ai sindacati il nostro impegno a portare il caso in aula attraverso un atto d’indirizzo rivolto alla Giunta Cirio e al Governo” hanno sottolineato i consiglieri del Movimento 5 Stelle Sean Sacco e Ivano Martinetti “il conto di questa operazione potrebbero pagarlo soprattutto i piccoli comuni del Piemonte, nelle nostre vallate e zone collinari. Qui gli sportelli rischiano la chiusura, finendo nel mirino dei piani di razionalizzazione attuati dal soggetto privato. L’ennesimo attacco alla montagna, ai piccoli comuni ed a chi li vive ogni giorno. I nostri territori già stanno subendo la privazione di servizi essenziali (sportelli bancari, servizi sanitari, trasporto pubblico locale) ed ora si aggiungerebbe anche la riduzione dei presidi postali. Faremo la nostra parte per evitare questa prospettiva”. 

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