Ex Ilva, a Novi il ministro Urso: “Entro metà 2025 assegnati gli impianti a chi proporrà un progetto convincente”
NOVI LIGURE – “Lavoriamo insieme in un’unica squadra, l’Italia, per rilanciare la siderurgia”. Queste le parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, arrivato a Novi Ligure in visita allo stabilimento dell’ex Ilva per incontrare gli enti locali, i lavoratori e le parti sociali. Erano presenti il presidente del Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino, gli assessori alessandrini Vittoria Poggio e Marco Protopapa, i sindaci dei Comuni di Novi Ligure, Racconigi e Gattinara, oltre al presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, i parlamentari del territorio Enzo Amich, Riccardo Molinari e Federico Fornaro e le rappresentanze dei sindacati e dei lavoratori.
L’esponente del Governo Meloni ha presentato i sei nuovi commissari: i tre dell’ex Ilva e i tre di Acciaierie d’Italia, facendo anche un sopralluogo all’interno degli impianti. Ieri, a Genova, Urso aveva rimarcato l’interesse di cinque multinazionali per il colosso dell’acciaio italiano. Questo sabato ha tracciato il cronoprogramma: “Mi auguro che già prima dell’estate sarà realizzata una procedura pubblica in cui i soggetti internazionali e le grandi holding della siderurgia possono presentare in maniera compiuta i progetti che alcuni già hanno avanzato al nostro dicastero. Sono fiducioso che entro la prima parte del 2025 saranno assegnati gli impianti a chi ha presentato un progetto industriale convincente per rilanciare i siti produttivi”.
“Abbiamo consegnato al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il documento che la Regione Piemonte ha condiviso con i rappresentati del territorio e dei lavoratori per chiedere garanzie sugli stabilimenti piemontesi dell’ex Ilva” ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio “ringraziamo il ministro per la vicinanza e l’attenzione dimostrata al Piemonte, a conferma che Ilva non è solo Taranto, ma la sua crisi coinvolge migliaia di famiglie anche in Piemonte. Continuità produttiva, tutele per i lavoratori diretti e dell’indotto, sicurezza negli stabilimenti sono le priorità del nostro territorio per un settore strategico come è quello dell’acciaio per il Piemonte. Qui entro pochi anni saranno conclusi i lavori del Terzo Valico e della Torino-Lione che fanno parte dei corridoi europei su cui viaggeranno le merci di tutto il continente e che si incrociano proprio in Piemonte, che potrà diventare così sempre più cuore dell’Europa anche dal punto di vista della produzione industriale, assicurando un futuro all’ex Ilva”.
“C’è un piano industriale, una strategia. Il Governo Meloni sta facendo passi importanti, con interventi mirati sin dal suo insediamento. Il percorso è ancora delicato, ma la presenza che il ministro Urso ha garantito oggi nei nostri insediamenti e sul nostro territorio evidenzio che è significativa dell’attenzione che il Governo sta dando a quello che deve essere il futuro dei nostri impianti” ha dichiarato Elena Chiorino, assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
“Una giornata significativa e positiva” ha detto il sindaco di Novi Rocchino Muliere “Novi è strategica per la ripresa industriale e produttiva del gruppo ex Ilva. Le parole del Ministro e del Commissario Quaranta sono significative. Ora aspettiamo i risultati di questo lavoro dei commissari: abbiamo bisogno che si riprenda a produrre, che ci siano investimenti sugli impianti per garantire la produzione e la sicurezza dei lavoratori e, infine, che ci sia un piano industriale che guardi al futuro”.
“I 320 milioni di euro stanziati dal Governo devono essere usati per garantire la ripresa produttiva di tutti gli stabilimenti del gruppo Acciaierie d’Italia, iniziando da un piano straordinario di manutenzione, senza il quale non si può ripartire” le parole dell’Onorevole Federico Fornaro “la sicurezza sui luoghi di lavoro è una priorità che non può essere messa in discussione, così come non può essere dimenticato l’articolato settore dell’indotto. Servono quindi altre risorse in tempi rapidi ed è urgente la redazione di un piano industriale per il gruppo ex Ilva, che a sua volta dovrà essere parte integrante del piano siderurgico italiano”.
“E’ stato scongiurato il pericolo per i lavoratori dell’ex Ilva di non vedersi garantita la continuità salariale, ovvero i commissari straordinari hanno comunicato nell’incontro di oggi che saranno riconosciuti gli istituti contrattuali, nello specifico le ferie. Per cui a differenza di quanto avvenuto nel 2015 si percorrerà una strada diversa. Questo è un importante risultato per le lavoratrici e i lavoratori” ha detto Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil “il riconoscimento dei diritti dei lavoratori è stato ottenuto anche grazie all’impegno delle nostre rappresentanze sindacali negli stabilimenti, e potrà costituire un precedente importante anche per altre simili situazioni. I commissari straordinari hanno manifestato la piena consapevolezza della situazione degli stabilimenti e hanno preso l’impegno affinché si ottenga la necessaria liquidità per assicurare la continuità produttiva dell’azienda. Come Fiom-Cgil ribadiamo che occorre arrivare ad un accordo di ripartenza, sito per sito, per la continuità produttiva e per la messa in sicurezza dei lavoratori, degli impianti e dell’ambiente”.
“Abbiamo sentito parole incoraggianti da parte del ministro Urso che, se saranno accompagnate dai fatti, lasciano ben sperare per il rilancio dei siti piemontesi dell’ex Ilva, in modo particolare di Novi Ligure. L’azienda, affidata in questa fase così difficile a mani esperte e competenti come quelle del commissario Quaranta e del suo gruppo di manager, deve assolutamente ripartire perché la filiera dell’acciaio è strategica per il Paese e per il Piemonte” ha detto il segretario Cisl Piemonte Luca Caretti “al ministro Urso abbiamo fatto presente la necessità di far ripartire, in condizioni di massima sicurezza degli impianti, la produzione e le relazioni industriali nel sito di Novi Ligure e degli altri stabilimenti piemontesi, per far rinascere non solo la speranza di futuro ma anche l’economia di un territorio e della stessa regione”, ha aggiunto esprimendo l’auspicio che l’incontro di oggi “sia solo l’inizio di un nuovo percorso per la ex Ilva, per i suoi lavoratori e le comunità interessate”.
“Abbiamo ribadito al ministro Urso e ai commissari straordinari che questo è un sito con enormi capacità industriali che deve ritornare ad esprimere tutte le sue potenzialità” hanno dichiarato Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm e Alberto Pastorello, segretario Uilm Alessandria al termine dell’incontro. “In questi anni di gestione ArcelorMittal la professionalità e le competenze dei lavoratori sono state mortificate: cassa integrazione, luoghi insicuri e mancanza di una prospettiva sono state le condizioni in cui sono stati costretti a lavorare con la precedente gestione – proseguono – ci sono responsabilità chiare di questo disastro sociale ed economico. Ora, con la discontinuità nella gestione, ci aspettiamo un nuovo piano industriale che ridisegnerà la nuova Ilva e con un attenzione anche al sito di Novi, a cui devono essere ridati sia il valore industriale che la giusta dignità ai lavoratori”. “È chiaro che il rilancio di Novi è legato alla risalita produttiva di Taranto e, quindi, auspichiamo che si creino quanto prima le condizioni. Siamo consapevoli che i danni prodotti in questi ultimi anni sono enormi ma l’attenzione del ministro Urso su questa vertenza e l’impegno dei commissari Quaranta, Fiori e Tabarelli ha riacceso la speranza in un possibile futuro. È una sfida enorme che richiede il massimo senso di responsabilità da parte di tutti. L’ex Ilva di Novi Ligure deve ritornare ad essere una fabbrica normale”, concludono Gambardella e Pastorello.