Autore Redazione
sabato
23 Marzo 2024
05:01
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Politica - Alessandria

Mense scolastiche: anche nei prossimi anni i pasti potrebbero essere preparati fuori Alessandria

Mense scolastiche: anche nei prossimi anni i pasti potrebbero essere preparati fuori Alessandria

ALESSANDRIA – Cibo di maggiore qualità e riduzione degli sprechi. Questi gli obiettivi tracciati dall’amministrazione comunale di Alessandria nel presentare i requisiti per l’affidamento in appalto del servizio di refezione scolastica, dopo che alla fine di luglio scadrà l’attuale concessione alla Cooperativa Solidarietà e Lavoro. Come ha riferito l’assessora al Bilancio Antonella Perrone, inoltre, il vincitore dell’appalto riceverà 3.1 milioni di euro all’anno, 200 mila euro in più rispetto agli attuali 2.9 milioni finalizzati al miglioramento della qualità del servizio. Il costo dei buoni pasto per le famiglie, però, resterà invariato.

“Dopo un confronto col Comitato Mensa cittadino e con i dirigenti scolastici è stato stilato un appalto che tenga conto delle varie criticità che abbiamo visto in questi anni” ha spiegato l’assessora Marina Cornaralo spreco di cibo è arrivato a livelli non più tollerabili. Sarà fatto anche un attento esame del merceologico che prenda in esame la qualità delle materie prime”. Il professor Zeppa, tecnologo alimentare dell’Università di Torino, fornirà il proprio parere tecnico.

Una commissione tecnica valuterà miglior rapporto qualità/prezzo. Oltre ad aver garantito alle parti sociali la vigilanza sulla continuità lavorativa dei dipendenti, compresi addetti e autisti, inoltre, l’assessora Cornara ha anche rimarcato che il personale sarà potenziato. La dirigente Orietta Bocchio, responsabile unica del procedimento, ha poi precisato che nel nuovo appalto sarà garantito “un sistema puntuale e preciso di controllo, con l’applicazione delle penali in caso di mancato rispetto dei criteri. Le penalità del precedente appalto, invece, erano un po’ evanescenti”

Capitolo centro cottura: ad oggi non c’è la certezza che i pasti saranno cucinati in città (negli ultimi sei anni la Cooperativa Solidarietà e Lavoro ha utilizzato il centro cottura di Asti, ndr). “Quello del centro cottura è un tema molto delicato” ha spiegato ancora Bocchio “in una gara di questo tipo non è possibile imporre alla ditta partecipante l’obbligo della disponibilità del centro cottura nel territorio Comunale dove viene indetta la gara. Sarebbe una violazione della parità di trattamento degli operatori economici, andrebbe a esclusivo beneficio di quei soggetti che possiedono un centro cottura nel territorio comunale del soggetto che indice la gara. Limiterebbe la concorrenza. Clausole di questo tipo vengono impugnate e vengono considerate illegittime. Non vogliamo correre il rischio di ricorsi al Tar: saremmo infatti costretti a prorogare il servizio all’attuale gestore, un aspetto sul quale l’amministrazione comunale ha già espresso la propria contrarietà. Nel capitolato sarà però inserito il fattore del tempo di consegna, un aspetto che influenza la qualità del cibo”.

Foto di Hans da Pixabay

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