Autore Redazione
venerdì
29 Marzo 2024
05:02
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Politica - Alessandria

Amag rassicura: “Nessun licenziamento”. Previsti investimenti e nuove assunzioni per la raccolta rifiuti

Amag rassicura: “Nessun licenziamento”. Previsti investimenti e nuove assunzioni per la raccolta rifiuti

ALESSANDRIA – Rassicurazioni sul mantenimento del personale, impegno sul recupero crediti e sulla diminuzione delle spese. Questi alcuni temi evidenziati dai vertici del Gruppo Amag durante l’ultima Commissione Bilancio. “Dal punto di vista economico il Gruppo Amag è in buona salute. Le aziende controllate chiuderanno i bilanci in utile o in equilibrio, a parte Amag Ambiente che ha qualche piccolo problema e il suo bilancio chiuderà leggermente in negativo” ha sottolineato l’amministratore delegato Emanuele Rava “dal punto di vista finanziario registriamo qualche tensione su Amag Reti Idriche derivante dalla mole di crediti in pancia pari a 15 milioni a fronte di un fatturato di 24 milioni. Le azioni per il recupero crediti non sono state soddisfacenti, non hanno inciso nell’erosione. Alla luce delle nuove regole sulla prescrizione dettate da Arera, inoltre, alcuni crediti non saranno più esigibili ma per fortuna abbiamo un fondo di svalutazione crediti ampio e capiente, ci servirà nella fase di definizione del bilancio. La vera azione di recupero crediti è stata messa in campo nel 2023. Con il presidente di Amag Reti Idriche abbiamo fatto una azione di pressing su tutti i morosi attraverso due squadre su Alessandria e sull’Acquese che hanno provveduto alla chiusura o alla limitazione dei contatori. Da ottobre a oggi sono stati chiusi oltre 700 contatori. Questo è l’unico modo per mettere in difficoltà l’utente finale e costringerlo a programmare un piano di rientro. Sui condomini c’era un monte crediti di 6 milioni. Tutti sono venuti a programmare un piano di rientro, abbiamo già recuperato più di 2 milioni da ottobre a oggi. In parallelo abbiamo registrato un rallentamento del pagamento: a fronte di 100 bollette solo 10 vengono pagate e 90 no. Per fortuna la capogruppo Amag ha una discreta cassa e si riesce a far fronte al pagamento dei fornitori”.

Rispetto ad Amag Reti Idriche, inoltre, i vertici di Amag hanno evidenziato i 2 milioni di euro impiegati tra il 2022 e il 2023 per il servizio di distribuzione di acqua attraverso le autobotti in alcuni Comuni del territorio afflitti da emergenza idrica. Secondo una recente interlocuzione con la Regione, però, questa somma potrebbe non essere rimborsata.All’inizio era stata garantita la copertura delle spese sostenute. Ora ci stiamo attivando attraverso canali politici affinché ci sia un interessamento della Regione. Ci era stato riferito che la cifra sarebbe stata saldata con fondi della Protezione Civile Nazionale”.

Capitolo lavoratori: “Nel gruppo Amag il costo del personale è importante, altissimo rispetto alla media di una azienda paritetica: oltre 20 milioni di euro di costi del lavoro a fronte di 50 milioni di fatturato, una incidenza del 40% quando una azienda media per stare in piedi non dovrebbe superare un costo del lavoro del 30%. Al momento registriamo della disaffezione: nel corso degli anni non c’è stato forse il corretto input da parte del management che si è susseguito per far che le persone si sentissero parte dell’azienda. Il motto che circola è che tanto tra 1 o 2 anni gli attuali dirigenti passano e i dipendenti restano. Questo porta disaffezione, manca il cosiddetto attaccamento alla maglia. Stiamo facendo una importante operazione di ascolto delle persone, abbiamo già parlato con i sindacati. Il 5 aprile incontreremo tutti i dipendenti, cercheremo di dare loro un segnale sottolineato il fatto che tutti siamo dalla loro parte e che si vuole fare in modo di lavorare tutti meglio. Faremo dei colloqui individuali in Amag, cercando di capire gli umori, le aspettative e le delusioni per poi mettere in campo azioni che possano invogliare di più. Come detto tra il personale in questo momento c’è un forte disinnamoramento nei confronti dell’azienda. Il nostro lavoro è cercare di ricostruire il dialogo: ogni tanto capita che, purtroppo, alcune riunioni o incontri vengano strumentalizzati e che alcune nostre frasi vengano estrapolate e utilizzate in azienda per creare del terrorismo. Abbiamo avuto un incontro con i sindacati: abbiamo detto chiaramente che non ci saranno esuberi o licenziamenti. Ci sono alcune persone con cui stiamo interloquendo per alcuni pre-pensionamenti ma non obblighiamo nessuno: questo comporterà una discreta diminuzione del costo del lavoro. Stiamo cercando di riorganizzare il personale per fare in modo per coprire quelle situazioni dove manca il personale o alleggerire quegli uffici ora in sovraccarico. L’alto costo del lavoro deriva da una serie di stratificazioni di personale nel tempo, dalla nascita di Amag a oggi. Stiamo cercando di rendere il gruppo più produttivo”.

“Siamo usciti dall’incontro speranzosi” ha sottolineato a Radio Gold Francesca Voltan, segretaria Fp Cgil “parlando in particolare di Amag Ambiente, dopo tanto tempo ora si sta discutendo di investimenti e assunzioni. Sono state prospettate 10 future assunzioni, tra patenti B e C, oltre alla messa in sicurezza del piazzale e la sostituzione dei mezzi. Resta ancora una questione aperta: il premio produttività del 2023″.

“Sono previsti investimenti a breve termine di 1.5 milioni di euro per la messa in sicurezza di parti del piazzale dove operano i mezzi, l’acquisto di qualche mezzo nuovo, e altri investimenti nel campo della raccolta per migliorare il servizio” ha confermato l’ad Rava “il bando della gara a doppio oggetto, poi, prevederà investimenti importanti a carico del futuro socio privato nell’ordine di 10/15 milioni di euro. In Amag Ambiente servono forze fresche. A fronte di 170 operatori, 49 di loro hanno delle limitazioni e possono svolgere solo una piccola parte dei lavori. Per garantire il servizio di raccolta rifiuti servono invece 130 persone: bisogna sopperire, serve personale operativo sul campo”.

Capitolo contenimento delle spese: “Stiamo facendo un lavoro di riorganizzazione complessiva, grazie alle analisi sul gruppo sono state evidenziate situazioni a livello organizzativo che non consentivano di essere efficienti” ha precisato Emanuele Rava “mi riferisco all’utilizzo di procedure vecchie, o di software nuovi non implementati correttamente. In particolare è stato fatto un approfondimento sul software utilizzato per la gestione finanziaria ed economica dell’azienda. Acquistato nel 2022 con un discreto esborso, era stato utilizzato solo al 40% delle sue potenzialità. Le persone facevano ancora i calcoli a mano su fogli excel, impiegando giornate a districarsi tra i numeri. Ora stiamo cercando di sfruttare questo software al 100%, riducendo i tempi morti e gli errori. Da Amag holding, poi, sono state spostate figure nelle società operative: a fine 2016 Amag aveva mantenuto in pancia una serie di persone. Nel 2022 c’erano 107 persone nella holding, oggi sono 60″.

“Inoltre per una serie di organizzazioni e modalità operative derivanti dal passato l‘area Finanza e Controllo era molto ingessata e ferma fino a qualche mese fa. Ora è stata fatta una profonda azione con i consulenti e con i nuovi programmi informatici. Fino a ottobre scorso la linea dei pagamenti era ferma a quattro mesi prima. Oggi, invece, le informazioni viaggiano in tempo reale: siamo in grado di sapere quello che è stato incassato ieri. Inoltre sono stati ridotte le sponsorizzazioni e le consulenze. Il tempo delle vacche grasse è finito: nel 2021 le consulenze del gruppo Amag arrivavano a 400 mila euro, nel 2022 sono scese a 322 mila euro, nel 2023 sono scese ancora fino a 170 mila euro, una riduzione di quasi il 50% in un anno. Rispetto alle linee telefoniche, infine, nel 2023 si spendevano oltre 370 mila euro l’anno. C’erano linee telefoniche del 1980 attive e non utilizzate: si pagavano bollette con numeri sproporzionati. Ora abbiamo rimediato grazie a nostri tecnici interni: nel 2024 risparmieremo 150 mila euro l’anno, mantenendo la stessa efficienza e funzionalità”.

L’assessore Giorgio Laguzzi, infine, ha motivato così la decisione di ridistribuire le deleghe tra i dirigenti: “Si è fatta una analisi del gruppo per migliorare l’organizzazione e le funzionalità interne, coadiuvati da gruppi esterni di consulenti con esperienza in questo settore. Il riassestamento delle deleghe non è anomalo ma riguarda una riorganizzazione delle funzionalità dei vertici, in linea rispetto a quelli che sono di solito le strutture dei gruppi aziendali. Ora l’amministrazione delegato Emanuele Rava ha acquisito tutte le deleghe operative per sviluppare il lavoro e l’operatività in maniera snella ed efficiente. Il presidente Perissinotto ha mantenuto le deleghe di rappresentanza. Insomma: una riorganizzazione consigliata da esperti del settore per garantire maggiore operatività”. 

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