8 Maggio 2024
15:32
Stop al fotovoltaico con moduli a terra in aree agricole: la soddisfazione della Regione Piemonte
PIEMONTE – Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste hanno vietato l’installazione di fotovoltaico con moduli a terra standard in aree agricole, consentendo solo l’installazione di impianti agrivoltaici. Una impostazione, seppur semplicemente sotto forma di una delibera con indicazioni per il territorio regionale, anticipata dalla Regione Piemonte dallo scorso agosto.
“Con le ultime decisioni prese dal Governo si valorizza il lavoro svolto dall’Assessorato e Direzione Agricoltura della nostra regione” ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura “grazie all’impegno e il dialogo costruttivo con le organizzazioni degli imprenditori agricoli, il Ministero dell’Agricoltura, l’Assessorato Ambiente e Territorio e le Provincie, abbiamo contribuito e contribuiremo a mantenere o incrementare la produzione agricola piemontese in armonia con lo sviluppo di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, ma senza consumo di altro terreno agricolo con pannelli fotovoltaici a terra di tipo standard”.
“Con la nostra delibera la Regione indicava per tutto il suo territorio di installare sui terreni agricoli di particolare pregio, così come definiti dalla delibera stessa, impianti di tipo agrivoltaico. Dal 4 Agosto del 2023 la delibera citata agisce sul territorio piemontese, con ottimi risultati nella tutela del potenziale agricolo delle aree agricole”.
In un sistema agrivoltaico la produzione agricola subisce una perdita del 30%, mentre la produzione energetica subisce una perdita dal 20% per i sistemi più semplici fino al 40% (limite previsto dalle linee guida pubblicate sul sito del MASE), realizzando così un reale bilanciamento tra l’interesse agricolo ed energetico. “Proprio in questi giorni” ha concluso l’assessore regionale “in provincia di Alessandria, la delibera ha impedito l’istallazione di un impianto fotovoltaico standard non integrato, che avrebbe occupato una area agricola di circa 53 ha, annullando completamente la produzione agricola su quell’area, compresa nell’areale di una delle più famose produzioni IGP regionali, la nocciola, e parzialmente in un classe di capacità d’uso del suolo di alto valore agricolo”.
“La decisione di emanare questa delibera venne presa ad inizio 2023, quando ci si rese conto, dai progetti che venivano analizzati, che i criteri con cui venivano selezionate le aree su cui installare impianti fotovoltaici a terra standard e non integrati, erano principalmente, il costo del terreno e la vicinanza ad una cabina di consegna dell’energia, esistente, o installabile, indifferentemente dalla concentrazione di impianti che si sarebbe poi venuta a creare e dal potenziale agricolo dell’area”.
Foto di Sebastian Ganso da Pixabay