Autore Redazione
lunedì
4 Gennaio 2016
23:51
Condividi
Politica - Alessandria

Casa di riposo comunale: il consigliere Locci evidenzia il rischio di un danno erariale

Casa di riposo comunale: il consigliere Locci evidenzia il rischio di un danno erariale

ALESSANDRIA – Nel “Piano delle Alienazioni delle Immobilizzazioni Finanziarie” approvato dal Comune di Alessandria è prevista la cessione del 10% della società Argent.Al s.r.l. che gestisce la Casa di Riposo comunale. L’asta di vendita pubblicata sul sito del Comune di Alessandria – con presentazione delle offerte entro il 29 gennaio 2016 – ha sollevato forti preoccupazioni al Presidente della Commissione Controllo di Gestione, Emanuele Locci, che ha denunciato il rischio di un danno erariale ed ha presentato un’interpellanza per avere dei chiarimenti dal Sindaco.

“La Giunta il 24 giugno scorso dava mandato al Ragioniere Capo Antonello Zaccone di compiere tutti gli atti conseguenti e necessari per procedere all’alienazione della quota di partecipazione detenuta dal Comune di Alessandria in Argent.Al – spiega Locci – e poi, stranamente, nulla è successo per cinque mesi, fino a quando la Giunta ha riapprovato l’alienazione della quota di partecipazione suddetta, sostituendosi questa volta negli atti gestionali al dirigente indicando sia le modalità di vendita con l’istituto dell’asta pubblica e individuando il prezzo a base d’asta in 1 milione di euro. Insospettito da questo fatto ho riscontrato una grande anomalia nel prezzo messo a base d’asta perché anziché utilizzare il valore del patrimonio netto di euro 314.427,60, così come previsto dai Principi Contabili Nazionali che indicano l’applicazione del metodo del patrimonio netto nella valutazione delle partecipazioni societarie da alienare, è stato utilizzato il valore iscritto a bilancio che è assolutamente fuori mercato. Io ritengo che in questo modo la Giunta potrebbe avvantaggiare indebitamente gli attuali proprietari della quota di maggioranza visto che se non arriveranno offerte uguali o superiori alla base d’asta di 1 milione di euro ai sensi dell’art. 1, c. 569, della Legge n.147/2013 la partecipazione non alienata mediante procedura di evidenza pubblica cessa ad ogni effetto ed entro dodici mesi successivi alla cessazione la società liquida in denaro il valore della quota del socio cessato in base ai criteri stabiliti all’art. 2437-ter, secondo comma, del Codice Civile, col rischio che la quota del comune sarà assorbita dagli attuali proprietari ad una cifra di poco superiore al valore nominale di 10 mila euro e dunque largamente inferiore ai più congrui 314.427,60 euro, andando a determinare di fatto un danno erariale di 300 mila euro alle casse municipali.”
Il Consigliere Emanuele Locci, nell’attesa di valutare a quali autorità segnalare questo caso che ritiene lesivo delle finanze pubbliche, ha presentato un’interpellanza urgente al Sindaco ed alla Giunta. 

Condividi